RESPONSABILITÀ DEI SINDACI SULLA SICUREZZA SANITARIA PUBBLICA E ALIMENTARE

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 – di Nicolò Antonio Cuscunà   –  

I cittadini hanno il diritto di conoscere l’origine dei prodotti alimentari in vendita. L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di prodotti alimentari di origine animale e vegetale con certificazione e tracciabilità sulle origini. L’Europa detta direttive precise, rigide, rispetto alle quali i Paesi dell’Unione hanno il compito di adeguare la propria legislazione. L’Italia è considerato il Paese più sicuro, col maggior numero di prodotti certificati e di eccellenza, anche se è il luogo tristemente conosciuto per la “TERRA DEI FUOCHI”. Contrariamente a quel che si crede, non è facile immettere sul mercato nazionale e locale prodotti non controllati dalla normale prassi sulla sicurezza alimentare. Tanto è vero, i piccoli produttori, quelli legati ancora al modello di produzione detta di “nicchia” spesso non riescono ad inserire i loro prodotti nella distribuzione e vendita. I motivi sono riscontrati nella rigidità richiesta in materie di adempienze burocratiche e di controllo. La Campania è la regione in cui sono stati commessi crimini ambientali inimmaginabili, terra ed acque sono state inquinate da criminali votati al dio denaro.  La Campania Felix, patria di decine di eccellenze agro-alimentari, è stata trasformata in discarica di mille veleni.  Il legislatore nazionale e regionale, svegliatosi da lungo torpore, presa coscienza ha provveduto a dettare norme e regole per recuperare all’antico splendore la “terra di 3 raccolti annui”, nasce il progetto: “CAMPANIA TRASPARENTE”. Le province di Napoli e Caserta sono le province maggiormente interessate all’avvelenamento di acque, terra e aria; per cui le norme a tutela hanno classificato i Comuni ad alto, medio e basso impatto da inquinamento. La rete dei controlli in queste province è tenuta tesa ed a maglie strettissime, anche se non è possibile il controllo capillare e impedirne la diffusione di merci contaminate in mercati non controllati…quale la vendita al piccolo dettaglio. Gli studi rispetto alle conseguenze sull’aumento di neoplasie, derivate dagli inquinamenti, sono ancora in corso ed i risultati spesso in contrasto tra loro. Certo non si può abbassare la guardia sui controlli e non si possono allargare le maglie della rete sulla prevenzione. Eppure spesso sui mercati locali ed in altre regioni vengono fatti sequestri di merce di cui non è certificata produzione e garanzia di salubrità.  La zona riconosciuta, dalle autorità preposte, a rischio 5 sono: Acerra, Caivano, Giugliano, Succivo, e Villa Literno in particolare, rese pericolose e contaminate, dalla presenza di metalli pesanti. I prodotti allertati sono: Pomodori, broccoli, fragole, cavolfiori, finocchi, patate, pesche, carote, cipolle e agli. Appare chiaro, quindi, il doveroso compito dei sindaci d’intervenire a sostegno di controlli a tappeto nel territorio comunale di loro competenza e responsabilità.   Nulla può essere lasciato al caso, i controlli vanno richiesti effettuati e verificati in: fiera mercato, mercatini rionali, venditori ambulanti, abusivi e negozi. Caserta rappresenta criticità nei controlli, dal mercato bisettimanale agli ambulanti ai cosiddetti venditori a chilometro zero che espongono frutta e verdura non prodotta nelle nostre latitudini geografiche. Questi controlli sono a costo zero, non necessitano di voci di copertura in bilancio comunale, hanno solo necessità di intelligenza gestionale, attenzione alla res publica e rispetto dei cittadini amministrati.