COMMISSIONE DIFESA: AL VIA LA PDL IN IV COMMISSIONE D’INCHIESTA

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on. Gianluca Rizzo

ROMA – Il Presidente della IV Commissione Difesa della Camera On. Gianluca Rizzo ha assegnato alle commissioni di competenza (Lavoro ed affari sociali) la PDL prodotta dai lavori della IV Commissione d’inchiesta presieduta dall’On. Gianpiero Scanu sui danni causati dall’uranio impoverito e da Rizzo stesso ripresentata in questa legislatura. Polemiche, ritardi ed interferenze hanno in alcuni casi fatto dubitare che, un provvedimento di portata storica potesse essere accantonato o distorto fino al punto di svuotarne contenuti ed efficacia. D’altronde 138 sentenze di condanna per l’amministrazione di cui 2 di Cassazione ottenute dal legale dell’Osservatorio Militare Avv. Angelo Fiore Tartaglia non lasciavano più spazio ad un vuoto che vede al centro la tutela della salute del militare e la garanzia ad essere giudicato e valutato da un Organo terzo rispetto a chi proprio quel danno potrebbe aver causato. Presto per poter gioire ma la notizia è comunque positiva per i famigliari delle 370 vittime e per gli oltre 7500 malati. Il caso uranio non è mai stato una questione politica ma di sensibilità politica, evidentemente la poca sensibilità politica ha costretto ha indotto il legale dell’Osservatorio Tartaglia a costruire in 20 anni quella giurisprudenza che sta abbattendo il muro dell’indifferenza e degli interessi di un apparato militare che esce integro nella base dei suoi uomini ma che è evidentemente messo in discussione nelle figure dei suoi massimi vertici all’epoca dei fatti. Non di poca valenza è la seconda firma posta sulla PDL che risulta essere dell’ex Ministro della Giulia Grilla al centro di polemiche per una firma posta su un documento fatto siglare con uno spiacevole inganno anche alla Grillo con cui ella stesa smentiva il suo prezioso lavoro svolto in commissione d’inchiesta. In attesa delle legge però chiediamo al neo Ministro Guerini di intervenire con gli uomini che stanno operando in termini di protezione, ed evitare così l’imbarazzante posizione assunta dal suo predecessore che, pur ammettendo l’esistenza del problema e del pericolo uranio, ha agito più per ostacolare la legge che formulare direttive ed indicazioni di protezione per i 10.000 uomini e donne delle nostre Forze Armate sparse nei teatri del mondo. La legge mira ad una legislazione anche per i poligoni internazionali su territorio italiano (poligoni sardi per la precisione) sui quali, probabilmente in considerazione di forti interessi economici, nessuno ha mai voluto affrontare.