TURISMO DI QUALITÀ = TRASPORTI EFFICIENTI – quinta puntata

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–   di Nicolò Antonio Cuscunà   –     

Ai signori amministratori locali, in particolare i Comuni capifila del S.T.L., non è superfluo ricordare che l’industria del turismo cammina di pari passo con l’offerta di un sistema di mobilità integrato, moderno, economico ed eco-sostenibile. Non può sorgere ambito ad economia derivata da turismo senza il comparto di mobilità organizzato in rete e di qualità. Continuare con sterili lamentazioni rispetto a come e perché Caserta non decolla nell’economia turistica pur avendo grandi e importanti attrattori di pregio è riduttivo e fuorviante. Basta cliccare in internet una qualsiasi azienda di mobilità integrata d’Italia, per comprendere il pregio organizzativo aziendale posto alla base del sistema turistico di quella area geografica. Alto Adige quale comprensorio è integrato a 360° con bus-treno-filovie-impianti di risalita, ecc.. Da Roma, con ferro o gomma si arriva sui campi da sci, in unica soluzione organizzativa, associata all’accoglienza alberghiera e ristorazione. Le città di Bologna, Parma e dell’intero Veneto e Friuli sono organizzate con sistemi di trasporto collettivo integrato ed in rete nel sistema turistico d’accoglienza. Fino a quando Caserta non creerà il S.T.L. dell’area omogenea, per caratteristiche culturali, insistente lungo il tracciato dell’antica Appia Traianea compresa tra Capua ad Arienzo, resterà a segnare il passo occupando l’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia d’Italia. La città della Reggia occupa una invidiabile posizione geografica, a suo tempo scelta non a caso, e dopo approfonditi studi strategici di geografia politico-economica dalla Reale Casa di Borbone. Non è superfluo rammentare che il progetto della “nuova capitale del Regno di Napoli, Caserta venne, anticipato con opere di assetto e miglioramento viario dell’esistente, di risanamento idrogeologico con ipotesi di sviluppo e collegamenti moderni nella direttrice dei 4 punti cardinali. Nel terzo millennio, dopo 50 anni dell’allunaggio, Caserta non è ancora percorsa da un sistema di mobilità collettiva integrato. Eppure negli anni dell’immediato dopoguerra la direttrice Capua – Caserta – Maddaloni era servita da mobilità su gomma a trazione elettrica: “la filovia”, distrutta negli anni ’70 per favorire la trazione a motore diesel. L’area vasta casertana, oltre alla vocazione culturale-turistica, ha in comune importanti servizi pubblici ad altissima utenza interprovinciale. Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, Università agli Studi con ubicazione policentrica, Istituti scolastici attrattori di studenti dall’intera provincia e dalla vicina Napoli, musei, monumenti, servizi d’assistenza, banche, insomma, Caserta negli ultimi decenni è stata interessata ad una forte urbanizzazione.  Il forte inurbamento non è stato adeguato alla creazione di altrettanti servizi, primo fra tutti, l’ampliamento di un corretto sistema di mobilità pubblica integrata. L’unico sistema utilizzato è il trasporto privato su gomma. Neanche il diritto allo studio, in età scolare dell’obbligo, è servito dal Trasporto Collettivo su gomma ecosostenibile. Caserta è l’unica città capoluogo di provincia a non usare gli scuolabus, a non avere le corsie preferenziali per TPL e taxi, a non avere un servizio integrato di mobilità collettiva gomma-ferro. Caserta ha i parcheggi sotterranei, posizionati in aree strategiche, ma non è in grado di farli usufruire…l’unica cosa che abbondano in città sono i parcheggi a raso a pagamento.

Caserta non ha una “STAZIONE PORTA” del trasporto collettivo su gomma, eppure è quotidianamente attraversata da decine di vettori con percorsi interprovinciali, interregionali, nazionali e internazionali, con un trasbordo di migliaia di utenti. La stazione di servizio-porta per interscambio gomma-gomma, pubblico-privato è struttura essenziale alla corretta moderna mobilità collettiva. Fortunatamente in città insiste ancora la stazione ferroviaria, posizionata di fronte alla Reggia Vanvitelliana, capolinea della Napoli-Caserta costruita nel 1848 dalla casa regnante di Borbone.  Questo terminal strategico, quotidianamente movimenta sfortunati utenti pendolari e turisti scaricati nell’antistante piazzetta (Garibaldi) priva di qualsiasi servizio degno di tale nome. Con questo stato di cose, da decenni si discute, si blatera, si balbetta di come portare in città Economia Turistica, come veicolare turisti con un minimo di permanenza alberghiera, come impedire il “mordi e fuggi” dei gitanti della domenica e feste comandate.   La risposta spetta all’Ente Locale più importante del territorio: l’Ente Comune Capoluogo. L’ente attore principale promotore del Sistema Turistico Locale è il Comune di Caserta. Come previsto per legge, dovrà proporsi capofila di altri soggetti pubblici e privati da coinvolgere, utili e indispensabili alla nascita e crescita dell’Economia derivata da Turismo.