LA CASA DEL SOCIALE: STASERA LUCA ROSSI IN CONCERTO

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Luca Rossi per La casa del sociale scaled LA CASA DEL SOCIALE: STASERA LUCA ROSSI IN CONCERTOCASERTA – Nel ricordare l’appuntamento di questa sera con il concerto di Luca Rossi che suonerà per La Casa del Sociale all’ex Caserma Sacchi alle 21, il Centro Sociale ex Canapificio fornisce anche gli ultimi aggiornamenti in merito alle istanze presentate al Comune.

“A gennaio incontreremo il capo dipartimento libertà civili e immigrazione prefetto Michele di Bari, una delle massime autorità nazionali, cui porteremo tutte le nostre istanze e proposte relative all’esigenza di regolarizzare e garantire un permesso di soggiorno a tutti, e di ripristinare le tutele che rivedono il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Continueremo a rilanciare a livello nazionale la nostra vertenza!
Richiediamo un incontro con il Premier Conte e la Ministra Lamorgese per far conoscere l’esperienza del territorio di Castel Volturno, nel quale transitano decine di migliaia di migranti che danno sviluppo e futuro al nostro paese. Persone attive, integrate che  non hanno gli stessi diritti degli italiani.
Castel Volturno, è un territorio in cui esiste da 25 anni un presidio di legalità e giustizia, nonché il movimento dei migranti e rifugiati.
La vera sicurezza è il permesso di soggiorno!

⭕ Il Comune di Caserta ha finalmente trasferito emesso il mandato per erogarci i fondi del progetto di accoglienza Sprar 2019 arrivati dal ministero la scorsa settimana. Finalmente, Caserta potrà beneficiare dei fondi che per lunghi mesi sono stati negati. Le attività sociali che lo Sprar sostiene come il Piedibus, la riqualificazione e gestione condivisa degli spazi verdi, le iniziative culturali avranno futuro e nuova linfa!

⭕ Riportiamo la lettera aperta al comune di caserta da parte di ricercatori, ricercatrici, attivisti, lavoratori e lavoratrici della conoscenza., un inequivocabile appello alle istituzioni affinché si riconosca l’importanza del progetto Sprar e della sua radicalità nel tessuto cittadino casertano, perchè, come sottoscrivono i firmatari:
 ”Chiediamo che non sprechi questa opportunità di riconoscere dignità all’opera di chi ha deciso di dedicare la propria vita ad una società più giusta e più solidale”.

“Il Centro Sociale Ex Canapificio da oggi è in presidio permanente al comune di Caserta. L’associazione che gestisce lo Sprar di Caserta ha deciso di mobilitare centinaia tra attivisti, beneficiari e cittadini per tentare di ripristinare una pratica democratica che per decenni ha avuto un ruolo fondamentale a Caserta ed è oggi in serio pericolo.

In questo 2019 lavoratori e lavoratrici, attivisti, e beneficiari del centro sociale hanno dovuto fronteggiare gli attacchi frontali dell’ex ministro degli interni, il sequestro della sede storica e i ritardi nei pagamenti per lo Sprar da parte del ministero. Hanno lavorato in strada e mantenuto lo Sprar più grande del Meridione senza fondi, unicamente grazie alla solidarietà della rete civica casertana e al credito ottenuto grazie a decenni di lotte antirazziste per i diritti civili.

L’Ex Canapificio si ritrova ora davanti a un’ulteriore beffa. Il pantano istituzionale e il gioco delle parti del comune di Caserta, deputato a trasferire i fondi SPRAR finalmente sbloccati dal ministero. Il temporeggiare delle istituzioni cittadine diventa una beffa anche in relazione alle promesse finora disattese sull’istituzione della “casa del sociale”, progetto deputato ad ospitare l’Ex Canapificio ed altre associazioni del territorio e mai decollato.

In questa lettera come ricercatori, ricercatrici, lavoratori, lavoratrici della conoscenza e attivisti chiediamo alle istituzioni del comune di Caserta di prendere una posizione chiara rispetto ai temi della solidarietà, del mutualismo, dell’accoglienza.

Le istituzioni della città di Caserta stanno dando il colpo di grazia a un progetto che negli ultimi decenni è stato un fiore all’occhiello dell’accoglienza a livello nazionale ed europeo. A un movimento, quello dei migranti e rifugiati di Caserta, che ha permesso a migliaia di persone di regolarizzarsi, lottare per i propri diritti, sfuggendo dalle mani della malavita organizzata. Le istituzioni di Caserta rischiano di mettere fine a un’idea di mutualismo e solidarietà tra locali e migranti fatta di pratiche quotidiane, come il progetto Piedibus. Un’idea di solidarietà che funziona, che si basa sulla dignità dei migranti e non su un approccio assistenzialista, e che proprio per questo motivo è un potente antidoto al dilagare della xenofobia di questi tempi.

Chiediamo alle istituzioni della città di Caserta il riconoscimento della rilevanza di questo progetto nel tessuto cittadino e dunque:

– Lo sblocco immediato dei fondi SPRAR

– L’assegnazione definitiva della Casa del Sociale

– Di inoltrare una richiesta di abrogazione della “legge sicurezza” al ministero degli interni, esigendo il ripristino del permesso di soggiorno per motivi umanitari.

Il comune di Caserta può costituire l’avamposto di una ritrovata sinergia tra istituzioni e società civile, rimettendo al centro una pratica democratica come principio di amministrazione della cosa pubblica. Chiediamo che non sprechi questa opportunità di riconoscere dignità all’opera di chi ha deciso di dedicare la propria vita ad una società più giusta e più solidale.

Firmatari:

Gennaro Avallone, Unisa

Giuseppe Grimaldi, Frontiera Sud Aps

Chiara Iannaccone, Frontiera Sud Aps

Mackda Ghebremariam Tesfau’, UniPd

Pietro Saitta, Università di Messina

Giso Amendola, Università di Salerno

Diego Giannone, Università Vanvitelli di Caserta

Dimitris Serafis, USI – Università della Svizzera Italiana

Paolo Oddi, avvocato, socio ASGI

Andrea Bartoli, Ph.D.

Pap Khouma, scrittore e giornalista

Alessandra Pannella, avvocato e consulente aziendale

Enrico De Angelis, ricercatore

Saro Romeo, Agricoltore, Catania.

Davide Caselli, ricercatore precario, Università Milano-Bicocca

Maria Serena Bartoli, medico chirurgo

Paolo Hutter, giornalista

Andrea Fumagalli, ricercatore

Gaetano Calenzo, UniCampania

Giuseppe Ambrosio, UniCampania

Antonio Lieto, Università di Torino e ICAR-CNR

Francesca De Chiara, Fondazione Bruno Kessler

Giuseppe Masullo, Università di Salerno

Marialuisa Giannone, insegnante, Avellino

Manuela Cavalieri, giornalista free lance, Washington

Federico Chicchi, Unibo

Roberto Rosso, associazione Rete per la Tutela della Valle del Sacco

Adriano Cozzolino, UniCampania

Salvatore Palidda, già professore dell’Università di Genova

Gianluca De Fazio, PhD Graduate Philosophy Università di Pisa; Università di Firenze

Angelo Baracca, Professore a riposo di Fisica Università di Firenze

Maurizio Massimiliano Gibertini – regista/OfficinaMultimediale

Vincenza Capone, università Federico II Napoli

Frank Cimini, giornalista

Gaetano Grasso, insegnante in pensione, Milano

Emanuela Bertoli, medico, Brescia

Cristiana Vozza, operatrice legale

Mimmo Stolfi, giornalista

Roberto Sacco, insegnante, Modena

Massimo Lozzi, Como

Maria Grazia Meriggi, Storica/Università di Bergamo

Marcello Ambu, fotografo

Giordana Meyer, filmmaker

Donatella Donati, insegnante in pensione, Pisa.

Antonio Ciniero, Docente di Sociologia delle Migrazioni, università del Salento

Emanuele Leonardi, ricercatore, Centro de Estudos Sociais, Coimbra (Portogallo)

Cesare Quinto, fotografo, Torino

Checchino Antonini, giornalista, Roma