AMMINISTRAZIONE COMUNALE MARINO, TEMPO DI VERIFICHE

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   –   di Nicolò Antonio Cuscunà   –    caserta marino AMMINISTRAZIONE COMUNALE MARINO, TEMPO DI VERIFICHE

Epifania tutte le feste porta via restituendoci la normalità quotidiana. Con i festeggiamenti in pieno atto, in una città dedita allo giovanile sballo alcolico, tra musiche parrocchiali compite e stradali chiassose in deroga sindacale, la giunta del sindaco Carlo Marino approva tutti i documenti contabili per garantirsi panettone, colomba e vacanze estive.

Poco importa chi approvava e come i documenti contabili per sopravvivenza, gioivano gli addetti ai lavori e buona parte della città, i primi per la poltrona conservata, i secondi per l’avvio delle compere festaiole.

Al Pd casertano, partito trainante l’Ente Comune, di cui sono espressione le tre più alte cariche, sindaco, vice e presidente del consiglio – rispettivamente, Marino, De Michele, De Florio, non ha creato imbarazzo né orticaria né rigurgito etico-morale-ideologico il “voto salvezza” espresso da due consiglieri dichiaratamente non di sinistra, o meglio, uno addirittura a convenienza e all’occasione inneggiante il duce col “braccio a scatto”.

Al Pd casertano non ha fatto specie la perdita di pezzi importanti del partito, non ha mosso ciglio alle critiche di alleati eclissati, distanziati e fuorusciti.

Il Pd ha voluto a tutti i costi, portare a casa il risultato guardando ai futuri impegni regionali. …

Gli accadimenti lo sentenziano: “la giunta di Carlo Marino deve tenere palazzo Castropignano nel tentativo d’arginare il Centro Destra alle imminenti elezioni regionali di primavera”.

Il Pd, Marino ed il capogruppo al C.C. casertano Boccagna, dovranno arduamente ricomporre una maggioranza “credibile” e che resti aggregata sufficientemente perché regga posizionamenti e onde d’urto di “certe” candidature regionali.

Nelle liste schierate a favore oppure contro Vincenzo De Luca governatore-prefetto uscente non importa, importante è esserci e tentare.

Sono tanti i consiglieri comunali che ambiscono a migliorare la loro posizione economico- politica e pronti ad aderire per convenienza al migliore offerente, al traghettamento verso palazzo Santa Lucia.

Il dopo “befana” si preannuncia né tranquillo né “sereno” per il PD casertano.

Il Pd o quel che resta nel palazzo di piazza Vanvitelli, deve trovare l’adesivo per ricomporre i cocci della ex maggioranza, impedendo i condizionamenti “fascisti” e qualunquisti.

Il Pd deve fare i conti con i dissesti economici, l’aumento dei disservizi amministrativi a causa dei pesanti pensionamenti in atto tra il personale, il costante peggioramento strutturale di strade buie e colabrodo; oltre ad affrontare l’ormai aperta opposizione (ad orologeria), di un certo ambientalismo-salottiero e del clericalismo-politicizzato, entrambi apertamente schierati contro le “scellerate scelte” poste in essere dal podestà Carlo Marino: “villetta Padre Pio, Macrico verde”.

Il PD deve affrontare una strada tutta in salita, irta di buche-voragini e buia.

La geografia geo-opportunistica presente nel Consiglio Comunale è in continuo cambiamento.  Al neo-costituito gruppo renziano di Italia Viva, composto da Gianfausto Iarrobino, Mimmo Russo, Roberto Peluso e Giovanni Megna, c’è da aggiungere lo storico dissidente piddino Ciontoli. Quest’ultimo, da solo o in compagnia, è espressione   del disagio in atto in una parte della sinistra, sempre più distante da quella arrogante, non disposta al confronto, al dialogo, opportunista e lontana dai problemi veri e sentiti dalla città, incarnata dal sindaco Marino.

Verifiche obbligatorie, non facili e presumibilmente lunghe da trattare.

Per il Pd ricucire non sarà facile. Ricorrerà al consueto mercato dello scambio-baratto, le possibilità ci sono e tante. Riequilibrare il rapporto consiglieri-assessori, la nomina dei mancanti e degli scappati, lo sdoppiamento-gemmazione di nuovi ed allargati (nella tradizione del governo 5Stelle-PD+ associati), insomma un bel lavoro e, le possibilità sono infinite.

Il Pd con Marino, De Michele e Boccagna potrebbero confidare sulla disponibilità di certe frange delle minoranze, sempre disponibili al sostegno, dimostrato in più occasioni con astensioni, abbandoni d’aula alle votazioni ed assenze giustificate.

Il dopo “befana” lascia presagire scontri e conflitti senza sconti, perlomeno così dovrebbe essere nell’arte della politica.  Potrebbe anche verificarsi la ricomposizione-silenziosa, posta in essere senza rumori né combattimenti, ma col solo uso di promesse di uova e galline, utili a non lasciare sul campo morti e feriti.

È pur certo che il cosiddetto “tram” per la Regione non passa tutti i giorni, corre veloce e non è facile da afferrare al volo, e, per ottenerne il passaggio, sarà “lecito” cambiare casacca, schieramento, tradire marito, moglie, figli e nipoti, …Per questi signori l’ultimo dei pensieri sono: “gli ELETTORI”, considerati non influenti, sempre distratti e all’occasione facili da gabbare.

Da questo scenario, non troppo ipotetico, si comprendono due o tre cose.

Per l’elettore l’obbligatorietà alla consapevole presa di coscienza per partecipare alle scelte da farsi ed utili alla DEMOCRAZIA.  Denunciare la strafottenza di chi crede di godere immunità eterna, PUNIRE gli ondivaghi trasformisti, i camaleonti professionisti dell’affarismo elettorale.

Non guasta praticare scelte rispetto a coalizioni con programmi e uomini credibili per serietà, competenze, rettitudine, capacità amministrative, coerenza ideale e morale.

Il ritorno alle regole dei “partiti” potrà aiutare i cittadini al recupero verso la credibilità delle Istituzioni e della Politica.

Il ricorso alle liste Fai da Te, del personaggio di grido che grida più forte, dei gruppi di famiglia per sistemarsi il rampollo e gli affari hanno reso Caserta e provincia quella che conosciamo e che nessuno vuole.

Il presente ed il futuro dipendono da scelte sensate, ragionate, poste in essere per il bene collettivo e non per la cura del proprio orticello.

Facile a dirsi, meno facile ad attuarsi e, se solo si vuole pensare alle continue sterili lamentazioni espresse tramite gli strumenti multimediali, ed anche ai colpevoli silenzi, …si comprenderà l’utilità’ alla PARTECIPAZIONE ATTIVA costruttrice del PROPRIO ESSERE.