I SOLITI INGUACCHI DELLA POLITICA CASERTANA – Terza puntata

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PERCHÉ I CONSIGLIERI COMUNALI DOVREBBERO FARE LA CAMPAGNA ELETTORALE PER QUESTI 4 ASSI?

    –     di Fausto Pillitteri     –          

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          CASERTA – Quello che agli occhi di un osservatore profano può sembrare un momento di bonaccia, senza un refolo di vento che possa intaccare la tranquillità del sindaco e dei suoi consiglieri, dopo le tempestose giornate dell’ultimo consiglio comunale, in realtà è solo la quiete che preannuncia una tempesta politica ancora più pericolosa di quella passata. Si sa che non ci sono più le mezze stagioni, e con la tropicalizzazione incipiente anche alle nostre latitudini, certi fenomeni atmosferici sono all’ordine del giorno, questo almeno in ambito meteorologico, ma in politica varranno le stesse logiche? Forse si, perché come l’alta e la bassa pressione condizionano le previsioni meteo, anche i cambi di casacca, i posizionamenti e le candidature possono condizionare gli scenari politici futuri, ancor di più quando questi hanno degli equilibri labili, anzi instabili. Allora, una scortesia, un patto non mantenuto, una parola fuori posto o addirittura un tradimento, possono mettere seriamente in difficoltà il prosieguo di un percorso politico. Carlo Marino questo lo sa, e dobbiamo ammettere che è proprio bravo nel destreggiarsi tra le promesse, gli avalli e i dietrofront improvvisi, tutti ci cascano e lui gioca a scacchi, contando i giorni, schivando le frecce avvelenate che la vita gli tira contro e perché no anche prendendo un po’ per … in giro il prossimo, per lui è indispensabile arrivare a fine mandato senza incidenti di percorso, uscire di scena da sindaco, perché questo gli garantirebbe la riconferma, la candidatura a sindaco di diritto e forse altri cinque anni di governo. Ma si sa, governare a braccio è un po’ come navigare a vista, si commettono inevitabilmente degli errori, che sul momento possono sembrare anche veniali, ma che una volta incancreniti possono però amplificare la loro portata fino a trasformarsi nella tempesta perfetta. Le prossime elezioni regionali sono il futuro guado da affrontare, perché queste, inevitabilmente, modificheranno lo scacchiere politico e gli equilibri di forza.

pasquale ANTONUCCI I SOLITI INGUACCHI DELLA POLITICA CASERTANA   Terza puntata
Pasquale ANTONUCCI

Allo stesso modo le candidature di alcuni consiglieri comunali, che immancabilmente e legittimamente si giocheranno la carta per un posto … al sole, potranno essere determinanti nel bene o nel male per la continuità dell’amministrazione targata Marino. Per il momento le probabili candidature sono quella di Pasquale Antonucci, che sembrerebbe deciso ad approdare nei sicuri porti di Italia Viva. Ricongiungendosi con Megna, Peluso, Iarrobino e Russo (Mario ndr), che secondo Marino dovrebbero diventare suoi grandi elettori, “tradendo” così il suo gruppo originario formato da Iannucci e dal neo assessore Piazza, nominato anche grazie al supporto di Antonucci. Detta così sembra quasi una telenovela, e in realtà ha dietro gli stessi intrecci di Milagros. Anche perché Antonucci e Piazza sono legati da un legame di parentela e pur di garantire l’endorsement assessorile, il buon Antonucci ha aspettato a passare nel gruppo che fa capo a Nicola Caputo, dove inevitabilmente diventerà quel numero in più per far forza sul sindaco. Ovviamente la candidatura di Antonucci è stata avallata da Marino, anche attraverso l’affido di deleghe di rappresentanza al consigliere, che dall’inizio della consiliatura non è mancato ad una manifestazione o ad un incontro pubblico, spesso anche in pompa magna e con fascia al seguito.

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Liliana Trovato

Liliana Trovato, invece, dovrebbe essere pronta a candidarsi a sostegno di Stefano Caldoro, quindi in una lista di centrodestra, e perciò in procinto di effettuare un salto mezzo carpiato, con giravolta e voltagabbana, ma mica per questo ci scandalizziamo! Ci scandalizzeremmo però se per coerenza non passasse in opposizione, ed eventualmente non partecipasse ad una probabile sfiducia a Marino.

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Maddalena Corvino

Ovviamente, adesso l’assessora Sparaco sarà ancora più in bilico, visto che il suo peso politico dovrà essere sostenuto esclusivamente da quel consigliere De Lucia che sembra destinato a rimanere solo, e che sarà costretto a cambiare per l’ennesima volta gruppo e partito, per poter continuare a dire a casa che fa il consigliere comunale. La terza possibile candidatura è quella di Maddalena Corvino, l’ex assessora trombata da Marino, che ha dovuto dimettersi per coerenza quando si è resa conto che il suo ruolo sul comune era quello di “intostare l’acqua”, definizione così cara al fratello Pasquale per rappresentare metaforicamente chi crede di svolgere un importante funzione ma in realtà è esautorato da ogni potere perché le decisioni al suo posto le prendono altri, e per questo motivo, Maddalena o Mirella, ha il dente avvelenato nei confronti del sindaco, e ne ha tutte le ragioni. Oggi la danno candidata nella lista di Centro Democratico, noi vi anticipiamo che anche lei correrà con il centrodestra e molto probabilmente con la lista del Presidente.

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Franco De Michele

Dulcis in fundo, lui, l’uomo che ha capito tutto della vita, il supermegamulti assessore, nonché vice sindaco, ma anche presidente ATO Acque e adesso anche possibile candidato alle regionali Franco Michele, la grandezza di quest’uomo sta nel fatto che prende il meglio dai migliori, così come Matteo Renzi disse se perdo il referendum lascio la politica, anche lui promise che se fosse diventato presidente dell’ATO avrebbe rinunciato a qualche incarico, ebbene Renzi è ancora in attività e De Michele dicono sia in lizza anche per il ruolo di amministratore del suo condominio. Ma veniamo alla sua candidatura, chiamiamola di sacrificio, che si verificherebbe solo se Stefano Graziano non dovesse partecipare in prima persona alla competizione elettorale, allora, e solo allora, subentrerebbe De Michele, e riteniamo che non parteciperà solo per dare un contributo al partito, anzi. Ed è proprio la candidatura di Franco De Michele la più deflagrante, perché De Michele è uno che in politica ci sa fare, ha una memoria storica che risale al sindaco Luigi Falco. Forse non lo ricorderete, quindi ve lo rammentiamo, ma il compagno De Michele era al capo della segreteria di Falco, e insieme all’allora assessore Carlo Marino, avevano libero accesso alla stanza dei bottoni, anzi si dice che l’abbiano costruita loro nei weekend liberi. De Michele, come Marino, conoscono tutti, e sicuramente hanno qualche ascendente in più rispetto ad un consigliere comunale qualsiasi (con tutto il rispetto per il ruolo istituzionale del consigliere comunale). Adesso è chiaro che le promesse fatte in passato non hanno più valore, gli equilibri sono cambiati, e la battaglia sarà all’ultimo sangue pur di accaparrarsi i favori dei consiglieri comunali. Ma poi perché i consiglieri comunali dovrebbero votare questi signori, quale ritorno politico ne avrebbero? In genere quando si sceglie di votare qualcuno lo si fa per avere poi un riferimento politico, la garanzia di poter contare su qualcuno che possa amplificare la nostra voce o che si faccia carico delle nostre istanze (politiche), e perciò si tende a preferire chi ha serie chanches di vincere. Chi sceglie di candidarsi alla regione, è consapevole che sta facendo un salto di qualità, si siede a giocare ad un tavolo dove la resta è più importante ed è conscio che non potrà tornare indietro, per riproporsi magari come competitor di chi gli ha dato una mano in campagna elettorale. Ebbene, noi ci troviamo proprio di fronte a quest’ultimo caso, i nostri quattro eroi si candideranno alle regionali e molto probabilmente non saranno eletti, gioco forza li vedremo candidati alle prossime comunali e se avranno la decenza di non farlo in prima persona sponsorizzeranno un proprio familiare, una sorta di staffetta, è già successo … purtroppo. Le variabili sono molteplici e siamo sicuri che in questo articolo non le abbiamo elencata tutte, ma siamo altrettanto sicuri che gli strascichi post regionali non saranno forieri di buone nuove per il comune di Caserta.