INTERVISTA AL PREMIO NOBEL ESSID, L’UOMO CHE AFFRONTÒ UN ESERCITO

0

Intervista all’avvocato tunisino Abdelaziz Essid, Premio Nobel per la Pace 2015.

Nel 2011, in una Tunisia schiacciata dalla dittatura di Ben Alì che mostrava i muscoli contro una popolazione in protesta, l’avvocato tunisino Abdelaziz Essid indossò la toga e corse in strada, con oltre 2mila colleghi, per manifestare accanto al popolo tunisino. Dopo un estremo tentativo di mantenere il potere attraverso un nuovo bagno di sangue, il dittatore scappò dal Paese. Terminò così quella che passò alla storia come la Rivoluzione del Gelsomino. Da quel momento l’avvocato Essid contribuì, con il cosiddetto “Quartetto del Dialogo”, a ricostruire il Paese ed a gettare le basi di una democrazia pluralistica. Quel gesto di coraggio ed il suo impegno successivo valse all’avvocato il Premio Nobel per la Pace nel 2015.

Due episodi legano le avvocature tunisina ed italiana: uno risale all’attentato terroristico nel museo archeologico del Bardo, nel 2015. Il terrorismo mirava ad isolare la Tunisia ed impedire agli occidentali di entrare nel Paese. Gli avvocati italiani scelsero invece proprio Tunisi per un convegno con visita al Museo archeologico dove i terroristi colpirono. Ma quella triste occasione portò le due avvocature ad annunciare al mondo di essere unite contro il terrorismo.

A quell’episodio ne seguì un altro, nello stesso anno, sulla spiaggia del lussuoso Hotel Imperial a Sousse. Dopo una strage, i turisti si tenevano alla larga portando il grande albergo alla chiusura. Due anni dopo, a far riaprire il resort furono proprio 450 avvocati italiani che prenotarono in massa, riportando da allora l’albergo a lavorare nuovamente a pieno ritmo.