SESSA E CORONAVIRUS…GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI! TUTTO QUANTO C’È DA SAPERE SUL COVID-19 …..E OCCHIO AI TRUFFATORI

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       –       di Salvatore Zinno        –          coronavirus 4 SESSA E CORONAVIRUS…GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI! TUTTO QUANTO C’È DA SAPERE SUL COVID 19 …..E OCCHIO AI TRUFFATORI

                Il fine settimana passato, è stato esageratamente convulso in quel di Sessa Aurunca, più precisamente nell’ospedale sessano, il San Rocco.

Le notizie circa dei presunti casi di infezione da COVID-19, più noto come corona-virus, si sono rincorse ed accavallate in un balletto di annunci che hanno solo prodotto uno stato di agitazione e di paura nella già di per se ansiosa popolazione. A questo “gioco” di correre sulla notizia a tutti i costi, questo giornale si è volutamente sottratto proprio per non alimentare ulteriori frustrazioni nella popolazione, ma oggi possiamo dare un quadro riassuntivo certamente più pacato e veritiero dopo aver interrogato coloro che direttamente stanno operando al San Rocco.

Sabato è stata ricoverata, dopo essere giunta al pronto soccorso, una donna con pesanti postumi da influenza, che da subito ha insospettito il personale medico di turno. Sono stati disposti gli accertamenti del caso mediante prelievo con tampone orofaringeo ed inviato all’Ospedale Cotugno di Napoli per le verifiche.

Il primo tampone è risultato negativo, ma la prassi vuole che si ripeta per almeno tre volte, ragion per cui, ad ora, la signora, è ricoverata in terapia intensiva a causa del brutto quadro clinico che la riguarda e che indica una polmonite bilaterale in avanzato stadio.

Non è bastato questo caso ad agitare gli animi, perché nel primo pomeriggio di ieri un nuovo accesso al pronto soccorso di due coniugi provenienti dalla vicina Roccamonfina hanno rimesso in moto il protocollo di emergenza. Il maschio, classe ’85, presentava forti accessi di tosse e febbre con temperature elevate, sintomi simili ma più lievi per la consorte.

Le notizie raccolte, raccontano di un uomo che per lavoro frequenta la zona focolaio della Lombardia tra il lodigiano ed il piacentino, rientrato a casa a Roccamonfina nei giorni scorsi dopo aver attraversato la penisola a bordo di un pulmino con un’altra dozzina di persone; giunto a casa ha iniziato ad accusare i sintomi influenzali fino alla giornata di ieri quando ha subito un aggravamento.

Per la coppia di Roccamonfina, i risultati dei test saranno pronti nella giornata di oggi e si saprà se c’è positività o meno al corona-virus, nel frattempo il pronto soccorso sessano è sigillato come previsto dal protocollo di sicurezza ed il personale che era in servizio al momento dell’accesso della coppia roccana, è ancora impossibilitato a lasciare il proprio posto di lavoro fino a che non si avranno i risultati degli esami. Pari sorte è toccata ad alcuni degenti che si trovavano al pronto soccorso per altri disturbi.

Infatti, il protocollo prevede che chiunque entri in contatto con presunti infettati, debba restare in osservazione affinché non possa essere veicolo di diffusione a sua volta del virus. Ovviamente fino a quando non si accerterà la positività o la negatività del soggetto.

Questa è la realtà dei fatti ad oggi, ovvero tre casi sospetti di infezione da corona-virus all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca gestiti così come prevedono le m linee guida del Ministero della Salute.

Ciò che è mancato in questi giorni, è stato un chiaro ed efficiente modello di comunicazione, infatti sia l’ASL di Caserta che la Direzione Sanitaria del San Rocco sono state totalmente mute di fronte al diffondersi di notizie giornalistiche. Logica vorrebbe che il Direttore Sanitario, in casi come quelli descritti, avesse emesso un chiaro e sincero comunicato stampa con il quale si spiegava la situazione e si davano indicazioni alla popolazione su come comportarsi in caso di bisogno.

Invece si sono rincorse le più svariate voci sull’apertura o chiusura del pronto soccorso, che di fatto era giustamente e precauzionalmente chiuso agli accessi esterni.

La prassi corretta da seguire nel caso noi stessi o un nostro familiare dovesse sospettare di essere stato infettato, è quella di telefonare al 112 oppure al 1500, e seguire le indicazioni dell’operatore, non bisogna mai per nessun motivo uscire di casa e presentarsi ai pronto soccorso delle strutture sanitarie per evitare di contribuire a diffondere l’infezione.

Inoltre bisogna stare attenti ai soliti “sciacalli”, si stanno verificando casi in cui falsi operatori ASL bussano a casa dei cittadini per effettuare dei “tamponi orofaringei” domiciliari ed una volta in casa rubano quello che trovano. Per cui attenzione al virus si, ma pure ai soliti mariuoli nostrani tipici delle emergenze sociali.