ARCHIVIO DI STATO: CARA SOTTOSEGRETARIA BONACCORSI…

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1568735432738 Lorenza Bonaccorsi ARCHIVIO DI STATO: CARA SOTTOSEGRETARIA BONACCORSI...
 Lorenza Bonaccorsi – sottosegretaria al Mibact

La sottosegretaria al Mibact, dottoressa Lorenza Bonaccorsi, oggi, lunedì 2 marzo, è a Capua per incontrare associazioni, imprenditori, amministratori ed affrontare alcune questione ataviche relative ai beni culturali di Terra di Lavoro, tra cui, il caso Archivio di Stato di Caserta.  L’ultimo sopralluogo di un sottosegretario al Mibact non portò fortuna all’ Archivio.  Correva il 12 febbraio 2018, e così scriveva il direttore Francesca Nardi: “L’Archivio di Stato è una priorità – aveva detto nel giugno del 2016, con la sua voce mielata Antimo Cesaro, sottosegretario ai Beni Culturali, aggiungendo al tono mielato un sospiro flautato – e quello di Caserta è il più bello d’Italia”. Il tutto appariva come l’anticamera dorata dell’evento-trasferimento del patrimonio cartaceo dal costoso “quartino” di Via dei Bersaglieri alle sale che l’Aeronautica militare, avrebbe lasciato qualche mese dopo,  esattamente nel gennaio 2017…Nell’aprile 2017 finalmente si trasferiscono quattro carte, un calamaio d’epoca e le gomme a forma di coniglietto per cancellare i fiorellini disegnati con la matita, per ingannare il tempo…Nel silenzio generale si consumava il trattamento indecente ed irrispettoso nei confronti di coloro che lavoravano all’Archivio, privi di telefono, di internet e dipendenti in tutto e per tutto dalla cortesia degli ospitanti. Intanto, sempre nel silenzio generale, aumentava il disagio di chi doveva consultare i testi conservati nell’Archivio e non aveva alcuna possibilità di farlo, perché gran parte degli stessi era ed è ancora, nella sede di Via dei Bersaglieri…regolarmente chiusa. Qualche mese fa, un probabile preludio alla campagna elettorale, l’annuncio di una conferenza stampa nei locali dell’Emiciclo …, locali che  in un primo momento, avrebbero dovuto ospitare l’Archivio, giunse a sconquassare i nostri già precari equilibri, mettendoci a pensare…( Venne lo Stato maggiore del Mibact e partecipò il Sindaco di Caserta Carlo Marino) Ma…doveva trascorrere anche quel momento, che si rivelò tutto sommato, essere simile a tanti altri momenti con i quali condivideva l’allegro denominatore: l’inconcludenza. Nel mondo circostante: l’inossidabile silenzio… Il 12 gennaio 2018 la direttrice dell’Archivio di Stato dottoressa Luigi a Grillo annuncia la chiusura della archivio ARCHIVIO DI STATO: CARA SOTTOSEGRETARIA BONACCORSI...sala lettura …aggiungendo che… “nessun altro spazio è stato indicato per il possibile utilizzo neanche provvisorio”…Oggi la scena si arricchisce del sopralluogo di Fabiani…e sollecita una riflessione:…ma scusate…quando avete salutato l’Aeronautica Militare ed avete stanziato 2 milioni e 600mila euro…non vi è venuto in mente che avreste dovuto mettere a norma i locali?, se la memoria non ci tradisce proprio adesso, dovrebbe esserci un altro architetto da quelle parti che si chiama Belardelli o no?, e come mai non si è portato a  compimento alcun progetto dal gennaio 2017 ad oggi, se oggi e soltanto oggi, incidentalmente, ma proprio incidentalmente, in campagna elettorale, qualcuno si è svegliato e ha deciso che si dovevano realizzare lavori per mettere a norma le sale e si dovevano stanziare all’uopo 1 milione  400mila euro? La domanda sorge spontanea: È davvero così visibile il nostro anello al naso?”. Siamo a marzo 2020, da allora, è tutto peggiorato, grazie all’ ex Direttore Generale Archivi e all’ex Ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. Uno scempio, di risorse pubbliche su cui pare, che finalmente stia indagando la Corte dei Conti. Una azione di violenza inaudita, perpetrata con abusi, illegittimità e ritorsioni: fu così che la ex direttrice dell’Archivio di Caserta, Luigia Grillo, è stata defenestrata per avere fatto gli interessi dell’Archivio ed opporsi alla tracotanza del suo DGA, la biblioteca portata a Benevento, quattro carte portate a Pastorano in una ennesima sede in fitto, mentre la stragrande parte dei documenti continua a stare nella sede provvisoria dal 1972 di via Bersaglieri. La soluzione c’è disponibile e gratuita, si chiama Piano Soragni- Reggia di Caserta, ma non si vuole attuare.

Gentilissima sottosegretaria, smettetela di parlare dell’emiciclo ex Pollio come sede dell’Archivio: è una bufala, una scusa dietro cui si trincerano appalti milionari e lavori mai fatti. L’Archivio di Stato di Caserta, non può più essere oggetto di spreco e corruttela, deve svolgere la sua funzione di istituto culturale. La Reggia è vuota ed aspetta l’Archivio, come peraltro previsto da una legge dello Stato italiano, voluta proprio dal distratto ex ed attuale ministro Dario Franceschini. Cui prodest tutto ciò?