– di Giulia Bosco –
Avrebbe detto il principe De Curtis: “Ma siamo uomini o caporali”!
A Sessa Aurunca, presso il locale comando della Polizia Municipale, non si è capito bene quale categoria di persone ci siano, visto il cartello affisso ieri fuori dai locali dei caschi bianchi.
L’avviso riguardante le eventuali registrazioni dei cittadini provenienti dalle aree focolaio per il covid-19, oltre a fornire i recapiti della P.M. sessana, spiegava che <<“non si accettano registrazioni presso la sede del comando”>>, frase accompagnata da una quarantina di punti esclamativi; apposti in abbondanza, minando alla base la grammatica italiana, quasi a sottolineare che presso il detto comando si è persa la calma e si sta scadendo nel panico generalizzato che sta investendo il resto del paese.
Anche i tutori dell’ordine quindi, coloro che dovrebbero avere il sangue freddo di condurre per mano la popolazione per evitare che il panico la faccia da padrone, profondendo uno smisurato sprezzo del pericolo sono stati contagiati dal panico-virus.
È proprio questa la vera emergenza attuale, l’emergenza da panico, la problematica maggiore che dobbiamo combattere assieme alle misure da adottare per limitare il contagio da covid-19; e i vigili urbani che fanno?
Dispensano punti esclamativi in quantità industriale, come un qualsiasi cittadino in preda ad una crisi isterica.
Ma il comandante Pasqualino Emerito, prima di firmare un avviso del genere, due minuti di riflessione ce li voleva dedicare? Sono questi i modi di gestire la comunicazione di un presidio di Polizia Locale? Ma non si erano dotati di un apposito ufficio stampa, come riportato qualche mese fa da una testata giornalistica molto attenta alle dinamiche amministrative sessane, salvo poi cambiare tendenza con il cambiare della scena politica locale?
La gran messe di punti esclamativi, forse, a voler leggere con malizia dietro le righe, nasconde un’altra verità. Vuoi vedere che le cosiddette “Registrazioni” dei cittadini provenienti dai luoghi nei quali vi sono focolai importanti dell’infezione, a Sessa ce ne sono state numerose tanto da preoccupare i vigili di essere permeabili al contagio. Se così fosse, non sarebbe corretto fornire i numeri e le proporzioni del fenomeno?
Comunque, a proposito di “fenomeni”, al comandante Emerito (nomen omen), caso mai ne avesse esigenza, offriamo la nostra disinteressata e gratuita collaborazione, per la cura della comunicazione della Polizia Municipale sessana…crediamo ce ne sia bisogno!
Arrivederci alla prossima puntata di “Un posto al comando”…