CORONAVIRUS ” … FORSE NESSUN MALE VIENE PER NUOCERE”

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           –         di Nicolò Antonio Cuscunà           –                          

                      Una cosa è certa, finita la pandemia di coronavirus, l’uomo non sarà più lo stesso di prima. Sono arrivati i nodi al pettine, i nodi della leggerezza dell’essere, del ventre molle dei potenti, della pochezza del potere, della fragilità dell’uomo. L’uomo s’è inventato di tutto per glorificarsi in terra. Le conquiste di terra e di cielo, le scoperte scientifiche, tecnologiche, filosofiche, il mercato globale, la geopolitica, la razza le religioni, le ideologie e, nell’inseguire nuove mete e conquiste ha scordando la sua fragilità.  Ha dimenticato d’essere di passaggio, d’essere temporaneo, d’essere il nulla rispetto all’infinito. Agisce come se non dovesse mai morire, agisce per garantirsi agi e comodità convinto di raggiungere la felicità. Più s’illude d’ottenerla, più la cerca modificandola, più la smarrisce, più inverte il vero significato, forma e dimensione. Si può vivere felici anche senza possedere potere e gloria, accontentandosi dei frutti del proprio lavoro. Lavoro appagante la gioia dell’essere per sé in armonia con la terra che l’ospita, sereno di conviverla rispettandola con i suoi simili.

Così non è, così non è mai stato, così non sarà mai più.

L’uomo e la moderna pandemia, al cospetto della quale appare impotente, dovrebbe fare riflettere. Così non è.  Ed ecco che s’inventa di tutto e di più, tergiversa, modifica, elude, nasconde a se stesso, le amare verità di cui è responsabile. 

La pandemia da coronavirus, come altre simili, trascorse e dimenticate, diventa motivo di scontro politico, di calcolo strategico, di revisione di rapporti e di cambi d’opinione. Si tace e si accetta il ricorso “all’immunità di gregge” del conservatore Boris Johnson, a detta del quale dovremo abituarci alle lacrime per la perdita dei nostri anziani. Si contano i morti e, per sminuirne il dramma, si tenta l’alleggerimento dell’età avanzata.

Si accantonano i “Patti Europei” su Stabilità e Crescita -Fiscal-Compact-. Patti che costrinsero la Grecia a praticare al proprio popolo, ristrettezze lacrime e sangue. L’Europa dell’unione monetaria, benevola matrigna, consente ai suoi figli di splafonare il “deficit strutturale” per curarsi le ferite da Covid 19. Bello, bellissimo, anzi ottimo avere- in deficit-debito- soldi disponibili per curarsi – leccarsi le ferite-, ma non averli avuti in precedenza per realizzarsi nel lavoro e nello studio. Non la scelta del prevenire, ma il ripiego del riparare. Questa pandemia costringendoci a cambiare abitudini restringendoci in casa, ci induce a riscoprire l’amor di Patria e del tricolore, altrimenti relegato in soffitta e arieggiato solo per i campionati mondiali di calcio. Questo ci porta a riflettere sulla reale essenza e consistenza dell’umanità. Biologicamente vivi, artefici del proprio momentaneo passaggio sulla TERRA. Destinati, condannati a non lasciare traccia di sé perdurando l’essere numero nel mucchio selvaggio”. Mucchio ondivago, condotto al pari di gregge, di cortissima memoria, sempre distratto, capace solo di voltare la faccia dalla parte opposta agli eventi determinanti la storia. Mucchio osannante oggi senza motivi, trasformato in aguzzino domani per ugual motivazioni. La storia si ripete, Cristo osannato con le palme a Gerusalemme, 7 giorni dopo tradito e condannato alla crocifissione sul Golgota-.  Accade quindi, che la Cina diventi faro indicatore illuminante e salvifico dell’Italia e dell’Occidente. Il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio, firmatario della nuova via della seta, ringrazia gli eredi di Mao Tse Tung, scordandosi che gli stessi non garantiscono libertà di pensiero, condannano a morte gli oppositori, reprimono sfruttando la forza lavoro, invadono e condizionano il mondo acquistando i debiti nazionali, acquistano invadendo e colonizzando intere regioni d’Africa, esportano falsi beni di consumo inquinando il mondo e scatenando pandemie.

Questi alcuni motivi che dovranno spingere l’uomo a rivedere gli equilibri della   sua presenza sulla Terra. Il coronavirus, nel bene e nel male, si sta dimostrando utile e consiglia l’uomo verso strategie comuni necessarie alla sua salvezza. Lo stesso non dicasi per la salvezza della Terra causata dagli inquinamenti creati dall’uomo.

Canzoni dai balconi, flash mob, bandiere nazionali, rispolvero di icone miracolose, passeggiate di preghiera serviranno a poco o a niente se l’uomo non aprirà gli occhi e l’intelletto per ristabilire la “legge di natura” che ci insegna: “Siamo di passaggio e non eterni”. Eterna è la terra se l’uomo saprà preservarla.

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