OSPEDALE MOSCATI, DISPOSITIVI DISTRIBUITI DOPO IL CONTAGIO

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(f.n.) – L’emergenza coronavirus, come del resto tutte le emergenze, richiede grande senso di responsabilità, capacità e coraggio, soprattutto da parte di chi occupa posizioni strategiche sul ponte di comando. Questo momento terribile, è un drammatico banco di prova per chiunque ed individuare, denunciando all’occorrenza, le falle del sistema che provocano ritardi inevitabili, non è sterile polemica, ma deve rappresentare un campanello d’allarme con effetti positivi. Il preambolo è addirittura doveroso, perché la storiella di coloro che per giustificare la propria incapacità accusano gli altri di fare polemica, inizia a stancare. Le performance del Ds del PO di Aversa, Bruno Tornincasa, sulle fioriere e sui parcheggi, evidentemente non interessano la direzione generale che fa giustizia sommaria dei problemi, gettandoli nel bidone delle polemiche. Fino a ieri il bravo Ds, terrorizzato dal rischio di essere contagiato, era barricato nella direzione sanitaria e da quella postazione centellinava i dispositivi di protezione al personale e mostrandosi incapace di offrire loro riposte soddisfacenti…Molti all’interno del Moscati, si sono messi in malattia o in congedo e chi resta sul fronte dell’emergenza, non riesce ad essere tutelato perché i dispositivi di protezione sono insufficienti. La gestione dei casi sospetti diventa quindi assai problematica…la notizia della positività al coronavirus di un infermiere e di un medico, ha provocato ulteriore preoccupazione ed allarme all’interno del Presidio e soprattutto all’interno del reparto di cui il medico è responsabile. Sono praticamente tutti a rischio covid.  Il Tornincasa in preda alla paura, infine si è deciso e… come quel contadino che una volta scappati i buoi si decide a chiudere la stalla, ha mollato le cinghie della borsa in cui teneva conservati i dispositivi di protezione e a danno compiuto li ha distribuiti. Appare evidente che la “geniale” parsimonia del Ds abbia favorito il contagio, la qual cosa potrebbe avere ripercussioni devastanti anche dal punto di vista economico. A partire dagli operatori sanitari in prima linea al Pronto Soccorso, il malumore per una tale inefficienza gestionale e disorganizzazione ed assenza di tutela si sta allargando a macchia d’olio e cova come il fuoco sotto la cenere…Da stamani il Ds Tornincasa non è presente in Ospedale, pare a causa di un problema di salute, che gli auguriamo di risolvere presto, quindi si presume che la direzione generale invierà un dirigente a sostituirlo provvisoriamente. Staremo a veder cosa succederà nei prossimi giorni. Hasta la suerte!

2 Commenti

  1. Le mascherine sono poche e ai contrattisti non vengono fornite. Noi dell’ADI siamo allo stremo. Cosi pure gli altri cococo

  2. Controllino un po come vengono distribuiti i dispositivi di protezione nei distretti. I responsabili a partire dalla dottoressa nuzzolo si facciano un giro in piena coscienza. I dipendenti hanno le mascherine lasciando i cococo senza. Il personale a contratto si porta guanti,mascherine e sanificanti da casa perché a loro non viene fornito niente. Se la storia dovesse continuare si arriverà ad una vera denuncia all’ispettorato del lavoro. Il personale a contratto infermieri, nutrizionisti, psicologi vengono trattati come carne da macello. L’Adi è al collasso. E così tutti i distretti periferici. Si muovano i responsabili nei controlli

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