TRASFERITI CARDIOLOGI DA SAN FELICE A MADDALONI. PISCITELLI: IL DG ASL CASERTA REVOCHI LA DISPOSIZIONE

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OSPEDALE SAN FELICE A CANCELLO TRASFERITI CARDIOLOGI DA SAN FELICE A MADDALONI. PISCITELLI: IL DG ASL CASERTA REVOCHI LA DISPOSIZIONEImmediata la reazione del consigliere regionale Alfonso Piscitelli alla decisione dell’Asl di Caserta chiudere il reparto di cardiologia di San Felice a Cancello per trasferire i cardiologi nel Covid Hospital di Maddaloni.

“Dopo il mancato consenso al trasferimento da Piedimonte del personale medico, dopo il dietrofront sull’utilizzo dell’ospedale di Santa Maria Capua Vetere, dove si va a “requisire” personale per il Covid di Maddaloni? All’ospedale di San Felice! Semplice! – dichiara il presidente della Prima Commissione con un post – In quell’ospedale che finora è stato il supporto ai malati oncologici e ai malati del postacuto per tutta la Asl! In quell’ospedale in cui da decenni si attuano procedure di riabilitazione cardiologica uniche in Asl Caserta. Forse perché si pensa che non sia territorio di “riferimento ” di leggiadri assessori o di rampanti consiglieri o di ex qualcosa? Ed è chiaramente un’azione politica, specie quando accade immediatamente dopo una richiesta formale di un partito di opposizione che chiede di rinnovare l’attenzione a questo ospedale, che ha fatto la storia sanitaria della Valle di Suessola, da cui molti nomi della sanità hanno avuto riconoscimenti provinciali e regionali. Cosi questa scelta di trasferire a Maddaloni i cardiologi di San Felice è un atto politico contro un territorio, nel momento in cui la telemedicina e i teleconsulti sono lo strumento di oggi più richiesto e anche più raccomandato, specie in ambito cardiologico. Chiedo immediatamente al Direttore Generale, cosi come ha proceduto a rivalutare le scelte su Piedimonte e S.Maria Capua Vetere (che condivido pienamente) di revocare subito anche la disposizione relativa ai cardiologi di San Felice a Cancello. I cittadini della Valle di Suessola e tutti gli operatori sanitari considerano questo un atto ostile nei confronti di una popolazione a cui troppo poco è stato ancora restituito, rispetto ad una programmazione sanitaria, che prevedeva ben altro!”