EX CANAPIFICIO A DISPOSIZIONE DEI CASERTANI PER LA RICHIESTA DEI BUONI SPESA

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CENTRO SOCIALE EX CANAPIFICIO 300x300 EX CANAPIFICIO A DISPOSIZIONE DEI CASERTANI PER LA RICHIESTA DEI BUONI SPESACASERTA – Il Centro Sociale ‘Ex Canapificio’ invia un comunicato stampa riferito ai buoni spesa erogati dal Comune di Caserta: “Nessuno deve rimanere indietro” non è solo uno slogan: deve essere un modo di agire. Per realizzarlo, finora, ci siamo messi in gioco: 280 Richieste di consegna spesa e farmaci a domicilio presso il centralino Caserta Solidale 1000 moduli cartacei BUONI SPESA distribuiti per la città – TUTTI RITIRATI (di cui 100 alla Parrocchia San Pietro in Cattedra nel Rione Tescione, 720 stampati gratuitamente da Sviluppo Ufficio, 20 dall’Arci Caserta, 55 dal Comitato per Villa Giaquinto, 105 dal centro sociale ex canapificio. Altri moduli cartacei sappiamo che sono stati distribuiti dalla Parrocchia del Buon Pastore.) 189 assistenze telefoniche per la loro compilazione. 115 invii da una nostra mail, per persone che non avevano possibilità di inviarla in autonomia. Visto che sono state inviate circa 2000 domande, significa che almeno 1 su 2 ha avuto bisogno di noi per quest’operazione, in un modo o nell’altro. Nel frattempo, abbiamo anche segnalato le criticità che ci venivano espresse, soprattutto sulla compilazione e l’invio solo tramite e-mail. Voler fare presto e non lasciare indietro nessuno sono due cose che vanno equilibrate. Vale anche adesso: informando dell’esito della domanda SOLO TRAMITE MAIL, SI RISCHIA DI ESCLUDERE DALL’INFORMAZIONE TANTI CHE NON HANNO DIMISTICHEZZA CON QUESTO STRUMENTO. Per non parlare di quelli che la domanda l’hanno inoltrata tramite la nostra mail. L’INPS, quando le persone chiedono il REDDITO DI CITTADINANZA, INVIA UN SMS: ci sarà un motivo. Quando abbiamo chiesto che il Comune coordinasse le attività di volontariato come la nostra, speravamo si aprisse un canale di ascolto della voce di chi, sul campo, si sta dando da fare per realizzare quello slogan. Caserta Solidale non è solo un supporto che consegna spese a domicilio: è anche un’inchiesta sui bisogni, un’antenna di trasmissione che registra criticità e le vuole trasmettere alle istituzioni, con delle proposte. Questo per noi dovrebbe essere MODELLO CASERTA WELFARE: un “luogo” di confronto, ascolto, soluzioni. Ad oggi, purtroppo, l’unica richiesta forte che ci è venuta, alla quale assolviamo volentieri collaborando con la Croce Rossa, è quella di segnalare chi sono i nostri volontari per strada. Niente di più. E’ come se la nostra attività fosse “tollerata” dal Comune perché consentita comunque dalla legge nazionale. Sennò chissà. E finisce qui. Se la nostra città fosse governata da forze politiche che spingono per una svolta autoritaria, non ci suonerebbe strano il mancato coinvolgimento di parti sociali come la nostra. Perciò, scusate se coltiviamo l’ambizione di essere “convocati” dal Comune anche on line, di confrontarci sulle nostre e altrui proposte. Che non significa espropriare il Comune delle sue decisioni, come qualcuno crede. Ma rendere le decisioni un processo più democratico”.