BLOCCO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE E DANNI ECONOMICI ALLE SOCIETÀ GESTORI D’IMPIANTI PUBBLICI E PRIVATI

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   –    di Nicolò Antonio Cuscunà   –           

Non è il caso rammentare i danni causati dalla pandemia di Covid 19, danni procurati alla vita umana, al vivere sociale ed all’economia. A crollare non è stato solo il mercato delle auto, dell’edilizia, turismo, terziario, scuola ed agricoltura. Ad aver un fortissimo tracollo economico è stato uno tra i settori più importanti, vicini e sentito da tutti: lo SPORT praticato. Da decenni l’imprenditoria legata allo sport è una bella e valente realtà, questo comparto oramai assume valori importanti nel tessuto economico e sociale della società, per fatturato e per lavoratori professionisti addetti. Strutture pubbliche o private sono funzionanti, ed erogano servizi importanti ed insostituibili, grazie all’apporto delle professionalità e del capitale di singoli o associati professionisti, spesso ex atleti. Indirizzata da direttive Europee, da leggi dello Stato e dei singoli Regioni le strutture SPORTIVE PUBBLICHE -demanio pubblico indisponibile- erogano servizio sociale e sportivo, producono economicità finanziare-gestionali agli Enti Pubblici proprietari grazie alla sapiente gestione di “PROFESSIONISTI degli SPORT”. Gli Enti Locali – Comuni e Provincie – sono consapevoli che la CORRETTA GESTIONE, dell’impiantistica sportiva pubblica, è possibile solo grazie alla gestione di società sportive affiliate alle Federazioni Nazionali degli sport praticati.  Purtroppo sono sotto gli occhi di tutti i “ruderi di strutture sportive” pubbliche non correttamente affidate in gestione, abbandonate e trasformate in ruderi di “archeologia sportiva”. Le società sportive, le società di Enti di promozione sportiva, associazioni onlus, cooperative, ecc., sono la salvezza dello sport e, spessissimo, unica possibilità di pratica sportiva.

Sostenere lo SPORT per RIPARTIRE dopo il “COVID 19”.

Sostenere tutte le attività sportive operanti ed affiliate alle FEDERAZIONI NAZIONALI degli sport. Aiutare a superare il tracollo economico delle società “sostenitrici degli sport” dovuto alle interruzioni delle attività per la “pandemia da coronavirus”. Il CONI Campania, sostenuto da tutte le Federazioni Sportive Nazionali, ha proposto agli Enti Locali, proprietari degli impianti sportivi, di aiutare le società costrette all’interruzione delle attività.

L’Ente Comune di Napoli, sindaco e giunta al completo, ha fatto proprio le proposte del CONI approvando una delibera nella quale si riconoscono: ” – esenzione dei CANONI di locazione e concessione degli impianti sportivi pubblici almeno fino al 31 dicembre 2020; – esenzione dei TRIBUTI comunali per le strutture pubbliche in gestione privata – esempio pagamento dei RSU almeno fino al 31 dicembre 2020.

Appare più che normale che il CONI provincia di Caserta, sostenuto dalle Federazioni prov.li degli sport federati, si faccia carico, presso l’Ente Provincia di Caserta a guida Giorgio Magliocca, l’Ente comune Capoluogo a guida Carlo Marino e presso TUTTI I COMUNI della PROVINCIA DI CASERTA, affinché VENGANO ADOTTATE LE ESENZIONI DELIBERATE (su proposta del CONI Campania) dal COMUNE di NAPOLI.

Le singole società sportive promuovano OPPORTUNA sensibilizzazione alle federazioni cui sono iscritte perché intervengano rispetto all’OPERATO del CONI CASERTA.