CENTRO SOCIALE EX CANAPIFICIO: “SENZA SPAZI AMPI E SICURI, LE PERSONE NON POSSONO RICEVERE AIUTO E RESTANO ESCLUSE DAI SUSSIDI ECONOMICI!”

0

CASERTA – Attraverso una nota ed un video, il Centro Sociale ex Canapificio lancia un grido d’allarme.

“La rete “Caserta Solidale contro l’emergenza coronavirus” è nata a inizio marzo, dall’appello del Centro Sociale Ex Canapificio e del Laboratorio Sociale Millepiani. Questa rete, a cui hanno aderito più di 100 volontari e più di 10 associazioni cittadine, ha assistito finora centinaia di famiglie in difficoltà. La consegna della spesa e dei farmaci a domicilio (circa 400 le richieste evase finora, tramite un centralino), il supporto alla Caritas per la spesa solidale, il supporto per la domanda dei buoni spesa (1000 famiglie supportate, 106 pratiche inviate direttamente dal nostro centralino al Comune): è questo un primo bilancio della rete che non hai smesso di cercare il confronto con l’Amministrazione portando proposte costruttive volte a prevenire il disagio dei più vulnerabili e ad affrontarlo insieme.

Oggi siamo di fronte ad una emergenza inedita, espressa da moltissime famiglie indigenti a cui le Istituzioni devono prestare ascolto.

 Borse di studio, contributo fitti e bonus informatico sono alcuni dei diversi sussidi e aiuti economici che si possono richiedere in questo momento. Per chiedere questi aiuti, c’è però bisogno di una procedura molto complicata. Iscrizioni on line su piattaforme dedicate, utilizzo di PC, mail e stampante, firma e scansione. Tutto questo è difficile se non impossibile per tanti nuclei familiari che non hanno talvolta le idonee attrezzature a casa, né hanno familiarità con le piattaforme digitali. La procedura non ci consente di aiutare queste persone telefonicamente, come dall’inizio dell’emergenza abbiamo provato a fare. Queste persone andrebbero supportate con un’assistenza a sportello, in un adeguato spazio dove poter garantire le misure di sicurezza.

Il Coronavirus sta facendo venire i nodi al pettine: A CASERTA ORMAI DA PIÙ DI UN ANNO, GLI SPAZI SOCIALI SONO CHIUSI.

L’Ex Canapificio sta ancora aspettando una ristrutturazione ed è sotto sequestro da più di un anno, il Laboratorio Millepiani è da quasi due anni in attesa di autorizzazione per i lavori che sarebbero pagati dall’associazione.

E così, oggi, mentre questo patrimonio pubblico cade letteralmente a pezzi, non abbiamo un posto dove poter dare appuntamenti sicuri e ad adeguata distanza, ai tantissimi che ci chiedono una mano. Queste persone, a causa della mancanza di spazi sociali idonei e sicuri, rischiano di essere ESCLUSE DAI BONUS!

Con i pochissimi spazi che abbiamo reperito possiamo aiutare, rispettando le norme sulla sicurezza, un numero molto ristretto di persone. Cercando un criterio, abbiamo deciso di trovarlo nella PARTECIPAZIONE, dando priorità a chi ha partecipato alle manifestazioni organizzate dallo Sportello Reddito per i BUONI LIBRO e per i progetti di utilità collettiva previsti per chi percepisce il REDDITO DI CITTADINANZA.

Sappiamo che questa non è una risposta soddisfacente e fa emergere l’esigenza enorme di spazi con i quali supportare in sicurezza le famiglie e affrontare la fase 2, che sarà lunga e complessa. Perciò chiediamo al Comune di Caserta e alla Regione Campania, in questo momento di emergenza, di restituire quanto prima alla città le case del sociale, ovvero il Lab. Sociale Millepiani e il Centro Sociale Ex Canapificio, o di individuare luoghi alternativi – spazi d’emergenza per la fase 2 – come l’ex ONMI (Ex consultorio in Viale Beneduce) o gli spazi vuoti della Caserma Sacchi, questi ultimi già proposti dall’Amministrazione Comunale per ospitare la prima Casa del Sociale della città.

La fase 2 alle porte impone scelte importanti e rapide alle Amministrazioni, per garantire alla cittadinanza di dare e ricevere aiuto in forma sicura.

MENTRE LA GENTE E’ IN GINOCCHIO, NON SI POSSONO TENERE CHIUSI E ABBANDONATI SPAZI PUBBLICI CHE POSSONO AIUTARE TANTE PERSONE!