ITALIA VIVA CASERTA: SI APERTURE DIFFERENZIATE PER LE REGIONI CHE HANNO MINORI RISCHI

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CASERTA – “Aperture differenziate in base agli indicatori sanitari, le Regioni che non hanno contagi e che comunque hanno un indice che non presenta rischi di determinare focolai attivi, aprano”.

Lo hanno dichiarato Carmela De Rosa e Giuseppe Altieri, coordinatori provinciali di Italia Viva Caserta, che in una nota esprimono la loro posizione alla vigilia della Fase 2 di ripartenza. Di seguito proponiamo le dichiarazioni raccolte:

Il Nord ci avrebbe aspettato? Le fabbriche del Nord, le attività del Nord avrebbero aspettato un Sud malato? – si chiedono i coordinatori di Italia Viva – Noi non crediamo sarebbe successo, è vitale ripartire, lo diciamo da tempo. Basta con la burocrazia e basta con questa lentezza, meno comitati, meno esperti e più azioni concrete e veloce. Le imprese devono avere subito liquidità e che questi soldi siano erogati a fondo perduto e che siano pari alle perdite subite per la chiusura da Covid”. 

Nessuno sarà mai in grado di restituire dei prestiti; avremo una contrazione dei consumi anche se apriremo, perché non ci sarà la fila di persone pronte a spendere, grazie alle continue e propagandate minacce di recrudescenza dei contagi in autunno. Non capiamo queste discrasie, questa mancanza di buon senso, per cui si rende accessibile un bus di 25 mq a circa 15 persone e si impone ad un’attività commerciale la presenza di una sola persona, con la stessa superficie. Ci chiediamo se c’è una volontà politica del Nord a mantenere la nostra economia in uno stato di soggiogazione economica. Parta un progetto politico per un Sud trainante, partendo dalle caratteristiche economiche del nostro territorio che si regge in buona parte sul turismo, sull’agricoltura, sui servizi, sul commercio e magari si colga l’occasione per indagare su quanto ad esempio l’inquinamento delle fabbriche abbia contribuito ai contagi ed infine a quanto, il vituperato tessuto sociale delle famiglie e delle donne meridionali, abbiano contribuito a salvare i nostri anziani che vivono nelle famiglie piuttosto che nelle RSA. Italia Viva – concludono Altieri e De Rosa – chiede un progetto per un Sud che si attesti tra i leader nella tenuta dell’economia italiana”.