OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 94

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(f.n.) – A breve giungeranno a conclusione i lavori di assemblaggio dei moduli ed il Covid Hospital, modernissima appendice dell’Aorn, sarà pronto per essere arredato e reso funzionale allo scopo…anche se…al momento ci si chiede a quale scopo, visto che, fortunatamente, pare vi sia un solo ricoverato per coronavirus, all’interno dell’Ospedale. Ma sull’uso politico di un ospedale modulare e sulle sceneggiate da Salone Margherita scolarizzato e sulle pretese emorragie sacrificali di De Luca, avremo tempo e modo di disquisire, facendo attenzione a non inflazionare le imbecillità, come sembra, al momento, essere nel costume di una certa opposizione.  La fase 2 ormai alle porte, assume significati diversi per gli addetti ai lavori e non… ma soprattutto, dovrebbe rappresentare la possibilità di cambiamento e quel famoso, indispensabile giro di boa,  che il nostro Ospedale, nell’arco degli ultimi quindici anni, ha vissuto, esclusivamente nelle illustrazioni del libro dei sogni, ritualmente tradotto nelle dotte, quanto inutili relazioni, che i vari baronetti in camice longuette, hanno prodotto, “paperiando”, mocassino con nappina di Gucci,  nei convegni e nei vertici telecomandati. Il tutto uguale a zero con il resto di niente se è vero come è vero che, nel tempo, l’Aorn non è riuscita ad offrire un senso compiuto, alla sua definizione ufficiale: Azienda ad Alta Specializzazione, evitando di concentrarsi unicamente sulla qualità… Comprendiamo come sia stato funzionale ad un certo sistema di potere casereccio-assolutista, limitarsi ad esempio, alle visite dermatologiche dei nei, anziché puntare allo studio ed all’osservazione delle malattie autoimmuni…evitare opportunamente il top che sarebbe diventato ingovernabile, a favore di una routine che non si differenziava dall’offerta di un ambulatorio territoriale. L’Aorn “deve” e può essere un’altra cosa. E forse questo è il momento giusto per cominciare ad esserlo.   L’emergenza Covid 19 che, fortunatamente non ha provocato devastazioni nel nostro territorio, dovrebbe imporre riflessioni a 360 gradi a cominciare da domani, quando chiuderà il reparto di Medicina Covid, fortunatamente ormai senza malati, e riaprirà Geriatria. A breve quindi, superate le ultime limitazioni, l’Ospedale dovrebbe riprendere la sua funzione a pieno ritmo…sarebbe quindi auspicabile, approfittare di questo momento di transito per portare a termine, con la stessa velocità con cui si è creato, in tempi record, un efficiente centro Covid, i lavori di ristrutturazione che furono intralciati dalle bizze fuori luogo, di santa Tetta Pitagorica, che passerà alla storia per le sue pose fotografiche con mascherina mollemente adagiata sul petto a mò di foulard… E forse sarebbe anche il caso di entrare nell’ordine di idee, che non si possono allestire party con l’alta società e servire i fichi secchi…Per dirla con il linguaggio accessibile alle colonne doriche che, secondo il Tetta pensiero, puntellano questo Ospedale, non si possono inaugurare i Centri Covid Modulari in pompa magna invitando Rai 3 “pe ricord e sta iurnata” e nel frattempo fare lo scarica barili, per mettere le pezze a colori sui ritardi nella consegna dei test per la sierodiagnosi anticorpale di infezione da Covid 19…fino a costringere il direttore della UOC Patologia Clinica che ne aveva fatto ripetuta richiesta, a sospendere i test di cui sopra…Il direttore scrive al golden boy Mensorio, Mensorio scrive alla beautiful girl Cuccaro e la Cuccaro alle UUOOAA…della serie: io mi faccio un selfie col modulare e tu passa le carte a qualcun altro…Nella fase 2 cerchiamo di essere seri e Kalamity Tetta Jane, soprattutto non esageri…non è detto che risulti sempre divertente…Hasta el Domingo!

4 Commenti

  1. Speriamo che lo capiscano che questo ospedale necessita di essere una AORN in maniera seria e nel vero senso della parola e non solo sulla carta

  2. Il personale sanitario, tutto, dimostrava, ha dimostrato e dimostrerà con la propria competenza professionale , di garantire , al massimo, l’assistenza sanitaria ai bisognosi. La parola “eroi” ci sta bene, onora, grazie, ma ci dovranno essere il dovuto rispetto e dovuto onorario contrattuale nazionale e decentrato locale.

  3. Tutti avvertiamo la necessità fini accade nuova , di una visione più chiara di cosa deve essere una Azienda ad Alta Specializzazione posta in un territorio che ha fame di competenze e d specialistiche con delle dinamiche condivise di pianificazione ed organizzazione delle attività .L’emergenza Pandemica ha dimostrato che le professionalità all’interno ci sono e vanno valorizzate , abbiamo la necessità di riconoscere le giuste competenze e premiarle . Non sono eroi , ne angeli sono professionisti . A queste donne e questi uomini va la nostra gratitudine ed innanzitutto il nostro ringraziamento .
    Antonio Eliseo
    Segreterie Nursind Caserta

  4. Complimenti. Questo è uno dei Suoi articoli più belli. Speriamo che chi deve capire….capisca ..che se continuano nello loro schifezze ….Lei li sputtana.

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