EX CANAPIFICIO SFRATTATO CHIEDE UNA SEDE PER LA SOLIDARIETÀ

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sfrattati1 224x300 EX CANAPIFICIO SFRATTATO CHIEDE UNA SEDE PER LA SOLIDARIETÀCASERTA – Il Centro Sociale ex Canapificio di Caserta, dopo l’improvviso ‘sfratto’ dalla stanza adibita al Piedibus nell’ex Caserma Sacchi definisce l’azione del Comune “L’ultimo atto di una serie di scelte amministrative che si sono limitate ad osservare senza esprimersi né prendere posizione rispetto il grande lavoro che il Centro Sociale Ex Canapificio svolge in rete con tante altre associazioni, dal Laboratorio Mille Piano a Neroenonsolo. Un percorso che, in riferimento agli spazi sociali, va avanti dalla chiusura dell’Ex Canapificio, risalente ormai al 12 marzo 2019. Da allora, in questa città gli spazi sociali sono andati via via riducendosi, con grande responsabilità diretta e indiretta del Comune, che non ha aperto un metro quadro del patrimonio pubblico per supportare questa rete. A fare le spese di quest’ultimo atto, sono state le persone con disabilità a cui avevamo dato appuntamento per aiutare a presentare la loro istanza di accesso al Bonus di 600 euro: un’attività che, a differenza di tanti altri uffici, noi facciamo gratuitamente. E così abbiamo vissuto il paradosso enorme, di compilare queste domande ai bordi di un pozzo all’interno di una caserma con enormi spazi vuoti, di cui una parte importante sarebbe pronta all’uso! La stanza del Piedibus verrà affidata al 118. Ne siamo contenti, ci sarebbe spazio per tutti. La rete associativa Caserta Solidale, nata per rispondere all’emergenza covid-19, ha assistito centinaia di famiglie tramite il proprio centralino telefonico, interessate a fare richiesta per i buoni spesa, la borsa di studio, il bonus informatico da 500€. Caserta Solidale ha inoltre dato assistenza tra Caserta e Castel Volturno a più di 1000 famiglie finora per i pacchi alimentari e per la consegna a domicilio di spesa e farmaci. Ora però c’è bisogno di spazi sufficientemente ampi e sicuri. Bisogna dare un tetto alla solidarietà, mettendo a disposizione uno o più spazi tra quelli pubblici vuoti della città: l’Ex ONMI (ex consultorio e università) di viale Beneduce e gli ampi locali pronti all’uso della Caserma Sacchi. Bisogna aprire gli spazi verdi comunali incredibilmente ancora chiusi, e affidarli ai cittadini tramite il Regolamento dei Beni Comuni per consentirvi l’accesso in sicurezza intanto alle persone con disabilità, e poi gradualmente a tutti. Bisogna che il Comune completi l’iter per autorizzare il Laboratorio Sociale Millepiani alla ristrutturazione e quindi alla riapertura. Bisogna mettere in sicurezza l’Ex Canapificio, di proprietà regionale, e restituirlo ai cittadini, mentre oggi il Comune col piano “Caserta 2030” nel progetta il futuro escludendo di fatto la funzione sociale che l’ha caratterizzato per 20 anni. Dopo che c’era stato un chiaro impegno in tal senso. L’amministrazione casertana targata centro-sinistra non può limitarsi, quando tutto va bene, a tollerare le realtà sociali; il PD non può limitarsi ad assistere al Governo comunale e regionale che chiude le porte alla solidarietà: dov’è la discontinuità? Non perdiamo la speranza che questo sia un incubo, dal quale essere svegliati al più presto attraverso una convocazione urgente al Comune. Non perdiamo la speranza di ritrovare un rapporto di sintonia, di dialogo: una collaborazione che sostituisca l’ignavia e la tolleranza che finora ci sono state riservate. Soprattutto ora che c’è un enorme bisogno di supporto ai più deboli”.