CEMENTIFICIO E KLINCHER … (parte prima)

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         –       di Ciro Esposito      –                racconto caserta ciro esposito scaled CEMENTIFICIO E KLINCHER ... (parte prima)

Erano trascorsi 80 giorni dal mio insediamento e le delegazioni dei partiti (DC-PSI-PSDI) non avevano ancora raggiunto l’accordo per la formazione delle Amministrazioni del Comune e della Provincia di Caserta. Lavoravo senza fermarmi perché sapevo di avere il tempo contingentato; era noto che i responsabili dei partiti volevano liberare il Comune dall’abusivo “per caso”. Ne frattempo riempii un vuoto: nominai la C.E.C, la Commissione per L’Edilizia Comunale, scaduta da troppo tempo e non rinnovata per le liti e le beghe tra la DC e il PSI. Un atto puramente amministrativo… nei miei poteri! Inserii nella Commissione un avvocato molto noto in città; Ciro Centore e altri stimati professionisti casertani, tutti elementi validissimi non organici ai partiti. La Democrazia Cristiana che aveva sempre avuto il potere e le mani in quella “pasta”, non digerì e insediatasi la nuova Amm.ne la sciolse nominando i nuovi componenti: tutti DC e uno solo del PSI (Fabbrocile); una rappresaglia politica senza valide motivazioni giuridiche ma soltanto uno schiaffo a chi aveva osato tanto. (a Caserta, anche per “starnutire” bisognava chiedere il permesso al Partito) L’avv. Ciro Centore e gli altri defenestrati ricorsero contro il deliberato del Sindaco Gallicola e nel novembre del 1971, la Quinta sezione del Consiglio di Stato (Presidente Ligo) annullò la delibera sindacale per eccesso di potere e illogicità, reintegrando la Commissione Esposito…! Il tempo scorreva sempre velocemente ma io resistevo. Un giorno, facendo il solito giro per la città con l’ingegnere Capo e il Geom. Pinto, passammo per Piazza Quattro Novembre; facemmo commenti e riflessioni sullo stato dei luoghi… Il vecchio distributore di benzina era un sito lurido, ricettacolo di immondizie e vespasiano; un chiosco in muratura con gli erogatori di carburante ridotti a ferri vecchi perché fuori uso da troppi anni: uno sconcio davanti al monumento ai caduti. Il degrado della zona era stato segnalato più volte dai cittadini e dall’associazione combattenti. Decisi di eliminare l’inconveniente e trovandosi in zona la ditta Errichiello che rifaceva via delle Ville, pregai il titolare di eliminare(gratuitamente) quella oscenità. A lavoro ultimato feci portare i materiali di risulta al proprietario di cui ero il pupillo (una goliardata fuori luogo) e a cui portavo amicizia rispetto e affetto: Giuseppantonio Luserta, un galantuomo che era stato amministratore della città ed era l’unico a rispondere agli appelli del Sindaco quando l’Amm.ne aveva delle difficoltà… Avendogli fatto il lavoro gratuitamente, pensavo che mi avesse ringraziato: mi sbagliavo! Mi denunziò per danneggiamento ai sensi dell’art.635 C,P Bisogna dire però che il buon Totònno, ogni volta che mi incontrava,( cosa che avveniva molto spesso) mi diceva : tu non fumi , verrò a trovarti a S.Maria e ti porterò le arance…Mi voleva sempre bene !

In uno dei nostri frequenti incontri mi confidò la ragione del mancato abbattimento del casotto e il motivo della denunzia (non aveva denunziato me, ma la carica che rivestivo…i danni avrebbe dovuto pagarli il Comune…gli avevo fatto un favore ma non bisognava dirlo!) comunque …aveva ragione! Intanto, il tempo era inesorabile e i commercianti, che di me avevano una grande stima e mi consideravano il loro carro armato, come la gleba mi considerava la sua arma da guerra, (erano i miei elettori) si dolevano del turismo mordi e fuggi che li danneggiava e mi chiesero di creare la sosta degli autobus turistici al Monumento per permettere ai turisti di scorrazzare per la città. Feci l’Ordinanza Sindacale e con apposita seduta di Giunta proposi anche la costruzione dei parcheggi sotterranei di piazza 4 Novembre e piazza Carlo III…La Giunta Esposito deliberò la costruzione dei parcheggi ma l’Amm.ne Gallicola affossò la delibera perché, secondo quel Sindaco, soltanto la che aveva il diritto di proporre…gli altri dovevano fare gli scendiletto; o venivano a compromesso o erano destinati a essere distrutti. Nel 1979, assunto l’incarico di assessore ai LL.PP, riesumai la pratica e I’ Ing. Argenziano li progettò. Erano passati 10 amni e dopo altri 10 anni, l’acume, il pragmatismo e l’intelligenza di Giuseppe Santonastaso, Sottosegretario ai trasporti della Repubblica, reperì i fondi per la costruzione di un bene oggi in disuso: è un delitto! E mi fermo qui …non voglio rovinarvi la fine della quarantena; preferisco somministravi la mia medicina in gocce e non in supposte.

Spigolatura politica …cattolica

Seguo tutti i giorni la messa in TV essendo stato vietata la frequenza della chiesa con decreto del Pres. del Cons.( la Costituzione e il Concordato fatti carta da cesso); in verità si potrebbe anche pregare in chiesa ma bisognerebbe procurarsi un morto: Chissà se sacrificando un gallo ad Asclepio, come raccomandò Socrate ai discepoli, dopo aver bevuto la cicuta, potrebbe andare bene; un gallo ucciso è pur sempre un morto: Però, sorgerebbe il busillis: un gallo soltanto, basterebbe per sbafare i 15 presenti? Non credo! Si potrebbe, allora, ipotizzare di tirare il collo a 2 galli ma si paleserebbe un equivoco…vogliono uccidere i Francesi..i galli transalpini . A questo punto, per essere ligi alla legge, è meglio cantarcela e poiché sappiamo anche suonarla, la canzone adatta, nel rispetto del Decreto, è quella dei “15 uomini sulla cassa del morto e un bottiglia di rum”: io ho il difetto sono abituato a pensare e mi domando: perché, al funerale sono ammessi 15 familiari mentre alla celebrazione del matrimonio soltanto i testimoni…? È meglio chiuderla qui, se non vogliamo finire in manicomio anche se lo psichiatra necessita con urgenza al governo!

FINE PRIMA PARTE