CHI ASSISTERÀ GLI “ASSISTENTI CIVICI”?

0

 –         di Nicolò Antonio Cuscunà         –          assistente civico stilizzato scaled CHI ASSISTERÀ GLI ASSISTENTI CIVICI?Non riescono a garantire sostegno ad imprese e professionisti, i lavoratori attendono ancora la cassa integrazione, la magistratura è a pezzi, l’economia è pericolosamente in bilico sull’abisso della non ripresa e s’inventano gli “Assistenti Civici”. Nel tentativo di far dimenticare il dramma della pandemia ancora in corso, escogitano di tutto e di più, la ripresa del campionato di calcio a porte chiuse, le frecce tricolori sorvolanti le città italiane e, dulcis in fundo, i controllori del distanziamento sociale.  “Roba da matti”, direbbe Cetto La Qualunque. A proporre 60.000 volontari, in pettorina blu da impiegare anche nella dissuasione per masse della “movida”, è il ministro degli affari regionali, il pugliese Francesco Boccia. La richiesta è sostenuta anche dall’ANCI, il cui presidente nazionale Antonio Decaro, ricorda la solitudine dei sindaci lasciati orfani in questa fase super delicata dell’uscita dal Covid 19. Oramai tutto fa brodo, ogni occasione è buona per far ricorso al “volontariato”, sinonimo oramai legato alle emergenze da risolvere tra noialtri. Sprovveduti allo sbaraglio, appellativo per indicare questa compagine governativa. Non riusciamo ad immaginare questa massa di 60.000 senza arte né parte, né esperienza, prosegue nelle sue dichiarazioni l’euro parlamentare Carlo Calenda, da selezionare e formare con un minimo di competenze, con le vacanze estive alla porta, ed i tempi biblici delle decretazioni ministeriali. I tre artefici di questa genialità sono il ministro Francesco Boccia, quello che non è riuscito a spendere i soldi europei cofinanziati; Tridico presidente dell’INPS che non è stato in grado di far pervenire la C.I. cassa integrazione al 60% degli aventi diritto; Arcuri supercommissario blaterante dei tamponi come delle mascherine ancora introvabili.  Calenda rincara la dose definendoli: ” autentici buffoni” incapaci di svolgere il loro lavoro, inventori del nulla. Provate ad immaginare 60.000 persone sparpagliate per spiagge, montagne, laghi, musei e strade della movida per spiegare agli italiani le “norme”, che non si conoscono, sul distanziamento sociale. A tutto questo bailamme Giuseppe Conte concede la sua disponibilità e, da grande mediatore, inizia le video-conferenze per convincere i riottosi della bontà dell’iniziativa. Com’è chiara la distanza siderale di questo governo, dei suoi politici, dal PAESE REALE! Evidentemente non conoscono usi e costumi degli italiani, non ricordano le zone d’Italia dove lo Stato, con le sue istituzioni, è completamente assente.  Provare ad accostarsi ai giovani della movida in aree il cui il controllo è delle “stese”, degli scugnizzi, oppure le spiagge o altre attività ludiche a controllo “dubbio” è come mandare i primi cristiani a combattere i leoni nel Colosseo. Compagine governativa non in grado di debellare il precariato nella scuola, incapace di far giungere a destinazione gli aiuti umanitari ai bisognosi, creatore di reddito parassitario, 2.700 navigator per il reddito di cittadinanza, sfruttatore del “cosiddetto volontariato” del Terzo Settore, si appresta alla creazione dell’ennesima sacca di sfruttati da tenere appesi alla futura promessa di lavoro stabile. Questi accadimenti sono lo specchio in cui ama trastullarsi un popolo oramai divenuto non reagente a qualsiasi cura.