OSPEDALE SAN ROCCO, CARENZE STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVE, LA DENUNCIA DEL NURSIND

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La responsabile del Nursind del Presidio Ospedaliero San Rocco di Sessa Aurunca, Angelina Raso, ha inviato una nota al direttore della Uoc Prevenzione e Protezione dell’Asl,  alla Direzione SPSAL ASL,  all’ufficio Provinciale INAIL, all’Ispettorato del Lavoro, al Nucleo Carabinieri Lavorom al responsabile dell’Unità Igiene e Medicina del Lavoro dell’Asl, al Tribunale del Malato di Caserta, al presidente Federconsumatori,  al Direttore Sanitario f.f del P.O, San Rocco, al  Direttore f. f. UOC Medicina Generale avente per oggetto le carenze strutturali organizzative e di personale UOC Medicina. Nella nota si legge: “Il Decreto Ministeriale n. 70/2015 e la Delibera n. 7301/2001 individuano i requisiti minimi strutturali, tecnologici ed assistenziali delle strutture sanitarie. L’area di degenza deve essere strutturata in modo da garantire il rispetto della privacy dell’utente ed un adeguato conforto alberghiero. La dotazione minima delle camere di degenza è di 9 mq per il primo posto letto e di 7mq per i successivi, e un servizio igienico ogni 4 posti letto. Sono previsti, inoltre, locali di lavoro per il personale, locale caposala e medici, soggiorno, cucina etc. Il Nursind fa rilevare la non conformità del reparto di Medicina ai suddetti requisiti minimi strutturali. Attualmente il reparto di Medicina ospita un numero di 19 pazienti ospitati in stanze di degenza che, in base ai succitati requisiti, potrebbero ospitarne solo la metà e con a disposizione un totale di soli 3 servizi igienici. Mancano gli spazi soggiorno per i pazienti e il personale. Data l’angustia delle stanze, i pazienti sono costretti a far decorrere l’intera degenza a letto. Tutto ciò determina, anche, la difficoltà degli operatori sanitari a svolgere attività assistenziale ed alberghiera. La dotazione organica del personale addetto all’ assistenza deve, invece, essere rapportata alla tipologia e al volume delle attività svolte. I pazienti assistiti nel reparto presentano patologie diverse: oncologiche, respiratorie, cardiologica, ematologiche etc, che richiedono un’assistenza adeguata e differenziata. La qualità dell’assistenza infermieristica erogata dipende in parte dalle competenze tecniche, relazionali ed educative dell’operatore ma dipende anche dal numero di persone che ciascun operatore deve assistere. La letteratura mostra che un inadeguato rapporto Infermiere-paziente aumenta i rischi di infezione, gli errori terapeutici, le cadute, la morte e tutto questo è dovuto a cure inadeguate causa di un’assistenza spesso frettolosa e poco attenta. Il Nursind sottolinea come è possibile evitare tutto ciò quando il reparto di Medicina presenta un organico di 13 infermieri, di cui 12 turnisti e un giornaliero con limitazioni fisiche, che in ragione di eventuali malattie, ferie, permessi coprono turni giornalieri di 2 unità, con il supporto di personale OSS presenti in numero di 2 unità nel turno mattina, 2 nel turno pomeriggio e notte che devono, però, soddisfare le esigenze anche del reparto di Cardiologia? Ne consegue un evidente demansionamento del personale infermieristico costretto a rispondere alle necessità igienico-alberghiero dei pazienti nel momento di assenza degli Oss impegnati in altro reparto o ad accompagnare i degenti nei servizi diagnostici o a svolgere compiti di raccordo tra reparto – servizi amministrazione. Inoltre, il piano di lavoro prevede anche i trasporti secondari effettuati verso altri P. O. sempre effettuati dall’infermiere, per di più senza i DPI idonei e personale di supporto, come già denunciato da questa organizzazione sindacale. In ultimo, tutto quanto esposto determina una difficoltà dell’infermiere a fronteggiare tutte le richieste assistenziali potendo generare uno stress lavoro correlato. Il Nursind chiede alle SSVV in indirizzo di verificare e valutare tutto ciò da denunciato in questa noi al fine di evitare eventi avversi e ricorsi per danni agli organi competenti”.