OSPEDALE SAN ROCCO, NUOVO RISCHIO COVID, MANCANO I DPM E MORETTA PENSA ALLA FUGA DI NOTIZIE…

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(f.n.) – La volpe quando non arriva all’uva, invece di recuperare una scala e staccare il grappolo, dice che è acerba e quando il Ds del PO San Rocco e il primario ff della Ginecologia, vengono  “brutalmente” posti dinanzi ai loro fallimenti, invece di tentare di mostrare un minimo di buona volontà e consapevolezza, adoperandosi per riparare al danno, cosa fanno?, vanno alla ricerca, insulsa e forsennata, di un capro espiatorio, ma non potendo intestare ad altri, le loro incapacità e le loro inefficienze, peraltro sotto gli occhi di tutti, cosa fanno?, sparano nel mucchio ed individuano, secondo gli spot emorragici della loro fantasia sbrigliata, qualcuno cui imputare la grave colpa di “passare” le notizie ad Appia Polis. Non soltanto siete fuori strada, ma siete anche miopi o assai poco presenti o ancora meno attenti, visto che vi passiamo sotto al naso e voi neanche ve ne accorgete! Se l’articolo di domenica scorsa vi ha disturbato e la conta dei giorni feriali, per effetto del disturbo, subirà una impennata a favore dei giorni di ferie e Moretta andrà a piangere dai suoi sponsor, a noi interesserà tanto poco quanto niente,  ma il fatto che continuiate a dar prova di evanescenza gestionale, incardinando processi sommari alle intenzioni,  ci induce a ricordarvi cosa sia successo domenica scorsa…e a fare voti, affinché proviate un minimo di pudore responsabile,  invece di andare in giro a consegnare patenti di informatore o inviato speciale, a questo o a quella e se il ricordo delle vostre manchevolezze, continuasse ad arrecarvi disturbo, pazienza….Abbiamo raccontato in quale maniera, al San Rocco diretto da Moretta e con un reparto di Ginecologia diretto da un primario ff, si tutelano una paziente prossima al parto ed il personale sanitario, considerando che il risultato del tampone Covid effettuato sulla paziente è stato ufficializzato 24 ore dopo e che la paziente già positiva all’epatite b è risultata positiva al covid, che nessuno degli operatori sanitari presenti compreso i medici erano provvisti dei Dpm a norma, ma indossavano mascherine chirurgiche, e che il primario ff non soltanto non aveva la mascherina ffp3, ma era addirittura in borghese… Oggi, alla luce di quanto è successo a Mondragone quasi in contemporanea, è appena il caso di ricordare che la paziente era bulgara ed alla fine del turno, nessuno dei medici è rimasto in quarantena e se ne sono tranquillamente andati a casa. E dopo le doverose memorie passiamo all’attualità…mentre Ds e primario sono impegnati nella caccia all’informatore, i Dpm continuano a brillare per la loro assenza e l’unica mascherina in circolazione è quella chirurgica…Di cosa parliamo?, della suscettibilità “avvacante” dei signori dell’Asl?, oppure vogliamo dilungarci sulla prosopopea di primario e vice primario, che sostengono di avere la facoltà di entrare ed uscire dall’ospedale come e quando loro aggrada?, tutto si rende ovviamente possibile, se la direzione dell’Asl, assumendosene tutte le responsabilità, dovesse consentire a questi baronetti in territorio aurunco, di utilizzare il San Rocco  come una clinica privata, in cui ricoverare ed assistere le loro pazienti…in caso contrario la prosopopea, sarebbe opportuno se la ficcassero nella tasca posteriore dei pantaloni e cominciassero ad indossare il camice e rispettassero le regole previste dal servizio pubblico e, laddove fosse necessario, la quarantena. Hasta la vista!