COORDINAMENTO DOCENTI IMMOBILIZZATI: TITOLARI FUORI SEDE PROTESTANO

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GLI INSEGNANTI MANIFESTANO PRESSO L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA CAMPANIA, A NAPOLI, CONTRO I PROCEDIMENTI CHE RALLENTANO LA MOBILITÀ INTERPROVINCIALE. A SOSTEGNO LE ASSOCIAZIONI  DEI GENITORI CON FIGLI CON DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E I FUTURI  DOCENTI SPECIALIZZATI SUL SOSTEGNO%name COORDINAMENTO DOCENTI IMMOBILIZZATI: TITOLARI FUORI SEDE PROTESTANO

NAPOLI. Il Coordinamento dei Docenti Immobilizzati scende in piazza a manifestare contro le storture che da anni rallentano la mobilità interprovinciale. Sono tante le drammaticità che immobilizzano fuori provincia di residenza migliaia di insegnati oltre la propria provincia di residenza, ricordiamo che chi per svariati motivi assume un contratto a tempo indeterminato fuori provincia gli verrà negato il 70% delle disponibilità nei procedimenti di mobilità territoriale rispetto al personale assunto nella propria provincia. Ad una situazione già stridente per molte donne che si vedono dimenare tra il proprio ruolo di madre e insegnante si aggiungono i vari operati governativi che hanno rallentato ulteriormente una situazione già critica. Il coordinamento dei Docenti Immobilizzati, mediando tra le parti, si riunisce in una manifestazione pacifica presso l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania per rivendicare il proprio diritto alla mobilità e al ripristino di un ordine meritocratico all’interno del comparto scuola a garanzia del diritto allo studio dello studente. La coordinatrice dei comitati Docenti Immobilizzati, Doriana D’Elia, dice: «Sono stati pubblicati da pochi giorni i bollettini dei trasferimenti interprovinciali. Purtroppo, come previsto, la maggioranza delle domande non sono state soddisfatte e ciò per la mancata trasformazione dell’ organico e per le basse percentuali che vengono  destinate ogni anno  alla mobilità interprovinciale e che il prossimo anno  diminuiranno ulteriormente a favore dei passaggi di ruolo, aggravando  la già critica situazione attuale con ripercussioni sulla continuità e qualità didattica anche sul sostegno. Per questo i comitati riuniti di docenti immobilizzati richiedono oggi alle forze politiche e sindacali un  intervento a favore della trasformazione dell’organico inclusi i posti in deroga sul sostegno. Pratica illegittima che provoca ogni anno l’alternarsi degli insegnanti nelle cattedre di sostegno nonostante nelle province del Sud si potrebbe assicurare fin dal primo settembre personale specializzato alle classi con alunni con disabilità: attingendo a personale di ruolo con titolo che ogni anno non ottenendo il trasferimento richiede l’assegnazione provvisoria e al personale specializzato precario presente nelle graduatorie. Per assicurare continuità e personale specializzato fin dal primo settembre e tutelare il diritto alla salute, le associazioni e i comitati aderenti richiedono per questo anno scolastico, la possibilità di prorogare ai docenti  l’assegnazione provvisoria nelle sedi assegnate il precedente a.s. e di permettere a tutti i docenti che richiederanno assegnazioni provvisorie la presa di servizio in differita digitale o attraverso una scuola polo fino alla data di pubblicazione degli esiti della mobilità, come proposto e concesso in Puglia». «La nostra associazione-  dichiara Claudia Nicchiniello, presidente Angsa Sez. Campania-, è sempre più preoccupata del generale disinvestimento sulle insegnanti di sostegno. Noi ci opponiamo a tutte le logiche di risparmio sugli insegnanti, inclusa l’idea che figure tipo assistenti messi a disposizione dei Comuni per una manciata di ore, possa sostituire una educazione di qualità, anche per i più gravi, su cui non deve essere accettata la scusa: imparano poco». Al corteo era presente anche una delegazione dei docenti specializzati sul sostegno che lamentano procedure poco trasparenti nelle assegnazioni delle cattedre a vantaggio del personale sprovvisto di titolo idoneo alle attività teorico pratiche del sostegno, Cimmaruta Ersilia, portavoce del Comitato Docenti Specializzati sul Sostegno  “NOI CI SIAMO”, dichiara in merito: «Da anni siamo impegnati per garantire l’inclusione scolastica agli alunni con B.E.S. e il diritto, di questi ultimi, ad avere un docente specializzato, sin dall’inizio dell’anno scolastico.  Purtroppo, dispiace, sottolineare e far rilevare che, nella prassi, le nomine vengano fatte con notevole ritardo, rispetto all’inizio dell’anno scolastico. Inoltre, diverse sono le cattedre sul sostegno che, attraverso il meccanismo delle assegnazioni provvisorie, vengono assegnate a docenti sforniti di titolo di specializzazione.  Infine, rispetto alla infondata “notizia” della mancanza di insegnanti di sostegno specializzati, vogliamo ribadire che … “NOI CI SIAMO” e siamo forniti delle richieste competenze per garantire la costruzione di un positivo Progetto di Vita agli alunni con Bisogni Educativi Speciali». La denuncia del Movimento Docenti Caserta è quella che lascia perplessi tutti gli insegnanti presenti: l’attribuzione di tutte le cattedre ai soli insegnanti con precedenze sul casertano vanificando ogni possibilità di rientro armai da anni. Il presidente, Ylenia Franco conclude: «Dall’analisi dei dati sui trasferimenti interprovinciali si registra  una percentuale altissima di precedenze che raggiunge il 100% in alcune province campane come Caserta, Benevento  e Napoli. Il fenomeno riguarda però principalmente la scuola primaria, mentre si riduce ulteriormente negli altri gradi di scuola. Anche in altre regioni del meridione come la Sicilia si evidenzia un numero elevato di docenti che hanno ottenuto la mobilità con precedenza e in maggioranza nella scuola primaria. Chiediamo pertanto, che partendo da un’analisi dettagliata dei dati dei trasferimenti  siano portate avanti azioni affinché sia fatta maggiore  chiarezza sull’argomento, si richiede inoltre un adeguamento dell’organico al reale fabbisogno delle scuole e altri interventi sulla mobilità, affinché si assicuri a tutti gli studenti il diritto alla continuità didattica e a tutti i docenti il diritto alla mobilità e alla vicinanza ai propri figli e familiari». Tante voci, tante problematiche, intorno ad un’unica questione: la mobilità. Argomento che va sanato ma che troppo spesso è rinviato e che si aggrava anno dopo anno. Intorno a questa manifestazione si è verificata un’adesione mediatica da parte dei docenti che subiscono le stesse ingiustizia, è il caso dei comitati di Docenti Immobilizzati Siciliani ante 2015,

DISA 2014 e Associazione Insegnanti In Movimento che attraverso la pagina Facebook #Adottaundocenteimmobilizzatotitolarefuorisede  hanno aderito all’iniziativa campana di mobilitarsi presso gli uffici di pertinenza. L’insegnante agrigentina, Cinzia Bellanca del comitato Disa 2014: «Noi, docenti immobilizzati siciliani fuori sede prima della L.107, vittime di un algoritmo errato e di un susseguirsi di interventi sulla scuola che hanno reso impossibile il rientro al Sud del personale di ruolo con esperienza pluriennale anche sul sostegno con titolo, sosteniamo la protesta pacifica dei docenti campani  condividendo con loro la problematicità della mobilità interprovinciale e l’esigenza di ripristinare un ordine meritocratico nel mondo scolastico. In particolare rivendichiamo: – la priorità dei trasferimenti sulle assunzioni e una mobilità straordinaria;

– la trasformazione dell’organico, inclusi i posti in deroga;

– una rivalorizzazione della figura dell’insegnante di sostegno e in particolare della sua formazione. Abbiamo tanti docenti specializzati di ruolo plurititolati che aspirano alle cattedre del Sud ma che non riescono a trasferirsi definitivamente con le regole attuali. Si richiede sia calcolato il fabbisogno di docenti di sostegno anche in rapporto all’attuale numero di specializzati in ruolo e precari, per provincia e grado di scuola, affinché le azioni politiche possano basarsi su dati reali e affrontare con la dovuta accortezza la situazione del sostegno scolastico. Già da un primo confronto fra gli organici e il numero di docenti specializzati che ottengono l’ assegnazione provvisoria, si evince che un investimento  sull’organico potrebbe permettere di coprire  in alcune province del Sud quasi totalmente il fabbisogno di personale specializzato e migliorare notevolmente quello di altre città: riassorbendo tutto il personale di ruolo con titolo  che richiede trasferimento ma che gli viene negato per mancanza di posti in fase di mobilità interprovinciale e che tuttavia anno rientra con mobilità annuale (non in tutte le  province e solo personale con requisiti previsti dal contratto per le assegnazioni) ed il personale precario impiegato annualmente nelle supplenze con contratto a termine».