OSPEDALE, CASO BUONOMO, UNA DELLE PAGINE PIÙ NERE DELLA GESTIONE FERRANTE

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(f.n.) – Una figura da quattro soldi “epocale”, quella che il quadruplogiochista Mario Ferrante, (per grazia di Dio e volontà di De Luca, ormai altrove), ha fatto “azzeccare” all’Aorn di Caserta, con “l’affaraccio” di due anni fa, relativo al vergognoso licenziamento della dottoressa Carmela Buonomo, che oggi è stata reintegrata nel suo lavoro all’interno della Uoc di Anatomia Patologica. Una “figura” di quelle che potrebbero figurare nelle bibliografie delle tesi di laurea sul “Diritto sanitario & suoi derivati & sue libere interpretazioni”… Non è elegante ostentare le vittorie e da gran signora qual è,  oltre che eccellente professionista, Carmela Buonomo, riprenderà semplicemente il suo lavoro, là dove l’aveva lasciato e dove siamo certi sia rimasto praticamente imbalsamato…Noi invece, desideriamo mettere l’accento su una vicenda che consideriamo “sintomatica” e che, alla luce dello “sfascio” in progress di alcune branche specialistiche, come, una a caso,  la Chirurgia, apre scenari inquietanti sul futuro dell’Ospedale di Caserta…Favoritismi ad amici e parenti, incarichi ai figli di Tizio e ai nipoti di Caio, nomine e consulenze alla cummara di Sempronio ed al cumpare di Giovenale, il tutto catalogato a tavolino e rigorosamente affrancato, da inutili meriti ed altrettanto inutili, quanto superflue qualità professionali, hanno trascinato l’Aorn sull’orlo baratro…dal quale la divide “miseramente” la possibilità di operare nei tempi giusti, un’unghia incarnita. Oggi all’Ospedale di Caserta, non si opera e l’utenza si rivolge al privato…sarebbe interessante chiedere al giovane chirurgo Manlio Cuomo, uno dei professionisti fuggiti dal nulla assoluto, il numero degli interventi chirurgici effettuati nell’ultima settimana…siamo certi che non ha avuto il tempo neppure di respirare…All’Aorn invece, visto che non hanno niente da fare, con la scusa delle ferie obbligatorie (le scuse in certi momenti, risultano utili soprattutto per “ammacchiare” disorganizzazione, incapacità o qualcosa di peggiore) accorpano i reparti…e rimandano a data da destinarsi, i quattro interventi che avevano in programma…ma la domanda sorge spontanea: il capodipartimento Salzano de Luna che, dicono, nessuno abbia mai visto fare un “giro visite”, cosa fa oltre che prodursi in belanti richieste, puntualmente esaudite,  di ripristino dello status quo di certe posizioni? Quindi… la rotta attuale della Chirurgia sembra tracciata…di corsa e per necessità verso il privato convenzionato e non, giusto o siamo troppo sospettosi? Ed a proposito di inefficienze pubbliche e probabili e presunti interessi privati, vi spieghiamo perché la vicenda della dottoressa Buonomo è “sintomatica” in tal senso… La dottoressa Buonomo nell’arco di tre anni, con il suo lavoro specialistico, aveva sottratto alla sanità privata qualcosa come 1 milione ed 800mila euro per le indagini attraverso “aghi aspirati ed ecoguidati”. Come scrivemmo a suo tempo, le cifre parlano chiaro e questo tipo di indagine effettuata in Ospedale, costa all’utente, che usufruisce dell’esenzione, la somma di 5 euro, per gli altri la somma è di 36 euro e 800. La stessa indagine effettuata privatamente, ha il costo di 500 euro circa. Da quando la dottoressa Buonomo, ha ricevuto l’ostrakon, nel reparto di Anatomia Patologica, non si effettuano più “aghi aspirati ecoguidati” e la stanza in cui venivano effettuati, è diventata un magazzino…e a chi formula una richiesta telefonica in tal senso, la risposta, da manuale, è: “Qui non si fanno, rivolgetevi al privato”. E assai opportuno che la Ds Annicchiarico sia informata di fatti pregressi, visto che nessuno gliela racconterà giusta e soprattutto stia in guardia per i tranelli futuri, perché il metodo è radicato e ramificato,  o no?,  ma la “triste storia” che doveva portare ad un epilogo altrettanto triste, era cominciata molto tempo prima,  fin dai tempi dell’ex manager Muto (entiendes? sì, quel Muto lì) e la dottoressa Buonomo era diventata, per un certo establishment, i cui componenti variavano nel tempo, ma la linea era la stessa,  sempre più scomoda…cosa voleva fare quella rompiscatole della Buonomo?, il bene dei pazienti, rendendo il servizio pubblico una eccellenza?, ma se continuava così, la sanità privata, non avrebbe più battuto un chiodo e se tutti avessero fatto come lei…sarebbero stati guai seri e poi…c’erano sullo sfondo gli amici da accontentare…quella posizione era utile…insomma, c’era più di un motivo per far fuori la Buonomo e appena quelle brave persone, che sotto la prestigiosa guida di Ferrante “la luna e tu”, spingevano la barca dritta dritta verso la deriva,  avevano intravisto l’occasione o qualcosa che somigliava ad una occasione, l’hanno massacrata…e lo hanno fatto nella maniera più volgare possibile…L’entusiasmo per aver trovato il modo di fregare la Buonomo, in quel momento, deve aver preso la mano a Ferrante, perché nessuno di essi tentò neppure di salvare la faccia o forse…a pensarci bene, non avevano nulla da  salvare, tanto meno la faccia…e per invitare la dottoressa, a lasciare il suo posto di lavoro, il duca Ferrante, la principessina Tetta ed il pallido Gubitosa, eroici firmatari del più miserabile degli atti miserabili, pubblicati dalla triade (vogliamo parlare di Salvarola e di Nardi?, meglio stiate calmini, companeros!…) cosa fanno?, inviano un alto personaggio di sangue reale, prestato per hobby ai vigilantes, che giunto nel reparto di Anatomia Patologica,  “intima” alla dottoressa Buonomo di allontanarsi dall’Ospedale e di spegnere il cellulare…ed alla domanda “Perché?, chi lo dice?” …la reincarnazione del marchese di Carabas risponde: Perché lo dico io!…” Uno spezzone di filmato assai significativo e che opportunamente abbiamo conservato e di cui ci assumiamo ogni responsabilità, è la prova di una delle pugnalate inferte ad una persona perbene.  Ecco… se a qualcuno della sacra duma di allora, pungesse vaghezza di offendersi o mostrare risentimento per i nostri toni, basterebbe soltanto che immaginasse la scena appena descritta…e siamo sicuri che, se una sola ”ntecchia” di pudore è rimasta loro, dovrebbero andare opportunamente a nascondersi,  prima di iniziare a riflettere sul massacro emotivo e il danno morale, creati alla dottoressa Buonomo, un affronto che nessuno mai in questo mondo, potrà essere in grado di risarcire, nonché il danno economico provocato all’azienda pubblica, bloccando, è il caso di dire “premeditatamente” un servizio fondamentale…poiché… qualora non vi fosse stata premeditazione di alcun genere nella stesura di questa brutta pagina dell’Ospedale, saremmo costretti a pensare che qualcuno non sta affatto bene…proprio per niente…Hasta al vista!

4 Commenti

  1. ma non c’era solo Ferrante ma anhe la siciliano, cubitosa, mensorio e tutto il codazzo.

  2. Purtroppo le spese le dovrebbe pagare chi le ha determinate……e questo è un”déjà vue”…….. L’amore di Caserta, purtroppo, da anni è terra di conquista……

  3. a dirla tutta il risarcimento danni lo dovrebbe pagare Ferrante e non noi dipendenti. Gli sfizi si fanno passare ma poi si pagano pure le conseguenze. Compresi gli altri licenziamenti

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