OSPEDALE, MALEDUCAZIONE, INSULTI & DIFESA D’UFFICIO

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  –           di Francesca Nardi          –            CUP OSPEDALE, MALEDUCAZIONE, INSULTI & DIFESA D’UFFICIO   

Abbiamo atteso “pazientemente ed inutilmente”, le scuse di una signora che, in aperta contraddizione con la qualifica appena attribuitale, ha insultato gratuitamente chi scrive, nella pagina dedicata alle recensioni di Appia Polis, firmandosi Francesca Del Prete.  La signora in questione, oltre a mostrare una certa difficoltà nella lettura degli articoli, dal momento che ha confuso il pensiero dell’autore con il pensiero degli altri, facendo man bassa sia del garbo che del controllo, indugiando peraltro, nella continuata ed imperdonabile aggressione della grammatica e dell’armonia del periodo, mostrando inoltre, una rara abilità nel prendere lucciole per lanterne, si sarebbe risentita, non sappiamo a quale titolo, per il contenuto della lettera che la signora T.G. (incidentalmente avvocato), ha scritto, riferendo un episodio accaduto davanti al Cup dell’Ospedale di Caserta nei giorni scorsi e che è stata riportata, all’interno di un articolo pubblicato da Appia Polis. Secondo la libera interpretazione della signora Francesca Del Prete, chi scrive viene definita “giornalista poco professionale” e “quella specie di giornalista” perché nel suo articolo avrebbe “screditato un medico che portava acqua alle volontarie” definendo lo/la stesso/a “pseudo medico magra e dai modi da camionista”. Alla signora, assai distratta o accecata da una furia incontrollabile ed incontrollata, è sfuggito che il giudizio non è stato espresso da chi scrive ma dalla signora T.G. che, in attesa davanti al Cup, ha assistito alle urla ed ai modi sguaiati di un’altra persona, che ha dichiarato essere un medico ma che circolava senza mascherina, né camice, né cartellino né altro segno distintivo, al di là delle sue urla, che avesse potuto dichiararla tale. Ci chiediamo quindi, l’onorabilità di chi starebbe difendendo la signora Francesca Del Prete?, le risulta che sia stato screditato un medico in particolare?, ha un nome ed un cognome da esibire e che le risulti, essere stato menzionato nella lettera?, si trattava forse di un/a suo/a congiunto/a?, o magari di un/a amico/a di infanzia?, forse era un/a suo/a collega?, o la sua accorata ma assai discutibile difesa, era generica ed in tal caso, vorremmo sapere…oltre ad insultare gratuitamente chi scrive, la sua difesa era indirizzata a tutelare chi e che cosa?, per caso … il presunto diritto di una persona ad esprimersi come un carrettiere che indirizza i buoi verso il pascolo?,  ed in questo caso stia tranquilla la signora Francesca Del Prete… questa volta è proprio chi scrive ad esprimere un giudizio. Nessuno ha screditato nessuno e se un medico si esprime come si è espressa quella persona, che ha urlato scompostamente, davanti ad un gruppo di utenti in attesa al Cup, forse la cosa migliore da fare, a danno d’immagine avvenuto, sarebbe stata quella di tacere e darsi una regolata e non di delegare a lanciare altri insulti, i difensori d’ufficio. A questo punto auspichiamo, noi personalmente e non la signora che ha inviato la lettera di protesta, che la direzione generale dell’Aorn, si adoperi per individuare la persona che in quel determinato giorno, (non dovrebbe essere difficile ricostruire la vicenda avvenuta presumibilmente tra il 4 ed il 6 luglio) che, priva di mascherina, di camice e di cartellino, ha urlato di fronte agli utenti in attesa, dichiarando di essere un medico ed utilizzando un linguaggio che definire “villano” è un eufemismo. È appena il caso di sottolineare che…qualora la signora Francesca Del Prete avesse desiderato tornare su un argomento scabroso come quello su menzionato, dovremmo dire che ci è riuscita alla grande. Hasta la vista!

1 commento

  1. Basta chiedere alle volontarie dell’AVO cosa è successo quel giorno e sopratutto per quale motivo non sono più presenti al cup e come mai pare sia stata sospesa pure distribuzione acqua.

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