“VI PRESENTO JOE BLACK”: UNA FAVOLA ROMANTICA O UNA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA E DELLA MORTE?

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–    di Mariantonietta Losanno    –   

joe black susan parrish “VI PRESENTO JOE BLACK”: UNA FAVOLA ROMANTICA O UNA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA E DELLA MORTE?“I limiti che dividono la Vita dalla Morte sono, nella migliore delle ipotesi, vaghi e confusi. Chi può dire dove finisca l’una e cominci l’altra?”, ha detto Edgar Allan Poe, il maestro delle tenebre. Quante pellicole sono state incentrate su tematiche come la morte, i demoni, gli angeli? La motivazione è piuttosto banale: si è coscienti del fatto che questi argomenti suscitano e susciteranno sempre una forte curiosità da parte del pubblico. Si è inevitabilmente attratti, infatti, da tutto ciò che è fantastico e innaturale. E anche “Vi presento Joe Black” (remake del film “La morte in vacanza” del 1934 di Mitchell Leisen) è una testimonianza di questo fascino indiscusso nei confronti di questi temi. Siamo naturalmente distanti dalla grandezza de “Il settimo sigillo”, capolavoro allegorico di Bergman: ci troviamo, piuttosto, di fronte ad un dramma sentimentale.

maxresdefault scaled “VI PRESENTO JOE BLACK”: UNA FAVOLA ROMANTICA O UNA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA E DELLA MORTE?Bill Parrish, interpretato da Anthony Hopkins, è uno stimato uomo d’affari, circondato dagli affetti familiari. La Morte rimane incuriosita dalla vita di quest’uomo e decide di scendere sulla Terra per conoscere le emozioni e il sentimento dell’amore. Primo grande paradosso: la morte vuole vivere. Stanca ormai di ricoprire sempre le stesse funzioni che le competono, decide di prendersi “una vacanza” per provare l’ebbrezza dei sensi. Per farlo si impossessa del corpo di un giovane che Susan, la figlia di Bill, aveva conosciuto e apprezzato in una tavola calda e che, poco dopo l’incontro, era rimasto vittima di un incidente stradale. Si presenta allora a casa dell’imprenditore rivelandogli la propria identità e avvisandolo che a tempo debito lo porterà con sé, ma nel frattempo Bill in persona gli farà da guida. Joe Black è il nome che Bill gli attribuisce. Secondo paradosso: la Morte viene incarnata da un giovane biondo dai tratti angelici, goffo e infantile: una rappresentazione, dunque, fin troppo “umana”.

cinema monologo dialoghi vi presento joe black brad pitt gli scrittori della porta accanto “VI PRESENTO JOE BLACK”: UNA FAVOLA ROMANTICA O UNA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA E DELLA MORTE?L’interpretazione dell’ignoto è un tema interessante e indubbiamente accattivante, il problema sorge quando le cose vengono forzate. “Vi presento Joe Black” è, sostanzialmente, una prolissa favola banalizzata da un lieto fine prevedibile e decisamente scontato. Eppure, degli spunti di riflessioni interessanti potevano sorgere se la trama non fosse stata lenta e smielata. La disamina sull’amore ha poco a che vedere con l’analizzare il significato della Morte. Non ci sono metafore o allegorie significative (fondamentali, invece, ne “Il settimo sigillo”): “Vi presento Joe Black” non è un altro che una lunga disquisizione sull’amore e le sue forme.