OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 105

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(f.n.) – Alla stretta finale, è saltata l’intesa tra Regione Campania e sindacati del personale sanitario per i premi Covid a medici ed infermieri. Il teatrino della Sanità al tempo dei sindacati e dei politici del cuore, inaugura la sua brava stagione…nessuna comparsa sul palco, ma tutti attori protagonisti che vanno in scena, grazie al biglietto pagato in anticipo dai lavoratori, nel nostro caso dell’Aorn, al quale seguirà, puntualmente, l’inevitabile danno…La vecchia fattoria del voto di origine controllata, ha riaperto i cancelli, in vista dell’autunno più grigio della storia politica campana.  Si arranca, si arruffa e si arraffa, si mischiano le carte, si bluffa, si millanta, si avanza e ci si ritira, giocando miseramente con il più misero dei sistemi… quello della mistificazione. Ultima nebulosa degna di essere analizzata, quella relativa alla premialità regionale Covid 19…e sarà opportuno soffermarci sulla qualifica “regionale”, dal momento che i fondi previsti per detta premialità, circa 20 milioni di euro, sono fondi “regionali”, la cui erogazione, se non dovesse avvenire nel corso dell’attuale consiliatura, conoscendo il sistema ed i suoi paraustielli, potrebbe slittare ad oltranza, con tutti i rischi del caso. Probabilmente la campagna elettorale in corso, favorirà l’erogazione a prescindere, ma…era il caso di rischiare? E procediamo per ordine: il 15 luglio u.s.  in video conferenza, si sono incontrati/confrontati, il direttore generale Antonio Postiglione ed i rappresentanti delle confederazioni Cgil Cisl e Uil e per le OOSS, i delegati di Uil Fpl, Cisl Fp, Fp Cgil, Fials, Fsi e Nursing Up. Stabiliti modalità ed importi dei premi, l’incontro si è chiuso, con l’intesa che le Aziende sanitarie, a seguito dell’accordo, avrebbero proceduto alla liquidazione della premialità, già nella busta paga di agosto 2020. La proposta inviata dalla Regione, avrebbe dovuto essere formalizzata, dopo la restituzione via pec della stessa, firmata dai vari sindacati. Nello stesso giorno e cioè il 15 u.s., al termine della videoconferenza, sono partiti a razzo, per occupare i primi posti nell’immaginario collettivo, post che “grondavano sudore” per il risultato dichiarato “sia pur minimo” ottenuto nonostante tutto e grazie al costante impegno dei soliti eroi politico- sindacali…peccato che dopo aver applaudito all’intesa “un po’ per me, un po’ per te e un po’ per la figlia del re”, l’accordo tra Regione e Sindacati, non venisse sottoscritto da questi ultimi…La domanda, a proposito dei post, sorge spontanea… ma… all’interno dello stesso sindacato, i quadri dirigenti in genere… interloquiscono o procedono in ordine sparso, esultando e rammaricandosi secondo i propri personalissimi tempi? Misteri della fede sindacale. Non si comprende, intanto, cosa sia successo nelle segrete stanze politico-sindacali e cosa abbia determinato la marcia indietro dei sindacati, a parte l’atteggiamento ribelle della Cisl, che negli ultimi tempi cerca disperatamente di riprendere quota, puntando sul fascino sempre attuale della linea barricadera…Sarà interessante scoprire quale sarà, dopo le barricate la prossima strategia…Intanto, se proprio volessimo essere intellettualmente onesti… questo sarebbe il momento giusto per raccontarci la verità “vera” sul rischio Covid,  su coloro i quali, certi rischi li hanno corsi davvero,  portandosi a casa l’infezione che non avevano contratto nei reparti dedicati all’emergenza Covid, ma in altri reparti che comunque hanno continuato a funzionare e dei quali forse nessuno ha interesse a parlare. Non dimentichiamo che vi è stato un momento in cui, nella Rianimazione vi erano otto infermieri per un solo paziente…e non sarebbe niente affatto sbagliato se il Dg iniziasse, magari solo per spirito di giustizia e magari per inviare ai furbetti sempre in frack, un messaggio rustico ma efficace “cca nisciun e fess”, ad incrociare i dati relativi ai carichi di lavoro effettivi, sopportati nel corso dell’emergenza Covid soprattutto nei reparti santificati dai sindacati. Ebbene dovrebbe essere interessante, per la Direzione generale, addivenire ad una chiara ed articolata lettura dei costi astronomici dello straordinario, sportivamente erogato ed altrettanto sportivamente concesso…Dovrebbe essere fondamentale per una gestione aziendale che deve obbligatoriamente, decidere di essere “sana”, interrompere, carta e numeri alla mano, il pernicioso giochetto a senso unico dei compagnucci di banco e di merenda.  Non disperiamo che il bravo Gubitosa possa avere uno scatto di reni che lo porti a distinguersi soprattutto da suoi due predecessori…dal momento che risalire troppo al corrente, sarebbe sicuramente divertente ma al momento, oltremodo impegnativo…rimandiamo…Hasta el Domingo!

2 Commenti

  1. Nessuno considera che nei reparti covid hanno lavorato occasionalmente anche sanitari presenti per le varie consulenze o per coprire turni scoperti. Ma poi come dice lei il pericolo e lo stress c’era anche per chi era nei reparti ordinari. Ma si sa ognuno tira l’acqua al suo mulino ed al mulino del pronto soccorso acqua ne va parecchia. Sempre

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