OMICIDIO SARAH SCAZZI: ANALISI DELL’INTERVISTA RILASCIATA DA SABRINA MISSERI A FRANCA LEOSINI

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   –      di Ursula Franco       –      

sarah scazzi sabrina 2 OMICIDIO SARAH SCAZZI: ANALISI DELL’INTERVISTA RILASCIATA DA SABRINA MISSERI A FRANCA LEOSINISarah Scazzi (4 aprile 1995) è stata uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, Taranto.

L’11 marzo 2018 è andata in onda un’intervista rilasciata da Sabrina Misseri a Franca Leosini. Sabrina Misseri (10 febbraio 1988) è stata riconosciuta colpevole dell’omicidio di sua cugina Sarah Scazzi e condannata all’ergastolo per concorso in omicidio volontario insieme a sua madre Cosima Serrano (6 gennaio 1955).

Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove, suo fratello Carmine Misseri è stato condannato a 4 anni e 11 mesi di reclusione per concorso in occultamento di cadavere.

L’analisi di questa lunga intervista si baserà sul confronto tra ciò che ci si aspetta che un innocente dica e ciò che Sabrina Misseri dirà (The Expected versus The Unexpected).

In poche parole, ci aspettiamo che Sabrina Misseri:

  1. mostri di possedere il cosiddetto “muro della verità”, che è una potente ed impenetrabile barriera psicologica che permette a coloro che dicono il vero di rispondere con poche parole alle domande relative al caso giudiziario in cui sono coinvolti, in quanto non hanno la necessità di convincere nessuno di niente;
  2. neghi in modo credibile di aver ucciso sua cugina Sarah Scazzi, ovvero, dica “io non ho ucciso Sarah, sto dicendo la verità” e lo dica senza ripeterle a pappagallo ma spontaneamente.storie maledette sabrina misseri intervistata franca leosini 653x367 1 OMICIDIO SARAH SCAZZI: ANALISI DELL’INTERVISTA RILASCIATA DA SABRINA MISSERI A FRANCA LEOSINI

Franca Leosini: A quanto risulta dalle dichiarazioni rese a verbale dalla signora Anna Pisanò (…) lei Sabrina praticava massaggi estetici e terapeutici anche a Ivano Russo,

Sabrina Misseri: Sì alla cervicale, massaggio alla cervicale.

Franca Leosini: Ma sembra che a muovere le mani con efficacia felicemente terapeutica fosse anche Ivano Russo su di lei, su di lei Sabrina.

Sabrina Misseri: Questo lo dice lei (Anna Pisanò), questo lo dice lei, no, in casa non è mai successo niente di tutto ciò, in casa no, (incomprensibile)

Franca Leosini: Quindi è un pettegolezzo?

Sabrina Misseri:… questo è un pettegolezzo, in casa no, con mia madre dentro casa non esiste proprio (incomprensibile).

Franca Leosini: (…) il suo rapporto con Ivano Russo, lei come lo definirebbe?

Sabrina Misseri: Sicuramente mi piaceva e lo sapeva anche lui perché io sono una persona abbastanza chiara e trasparente, abbiamo parlato più volte di questo fatto, che lui mi piaceva, che ero attratta fisicamente lui lo sapeva ehm.

Da notare l’avverbio “abbastanza”. Sabrina dice “io sono una persona abbastanza chiara e trasparente”, non “io sono una persona chiara e trasparente”.

Franca Leosini: Ecco, ma lui non si pronunziava nei suoi confronti, scusi?

Sabrina Misseri: Lui diceva: “L’importante è che non non pretendi da me altre cose”,perché comunque lui non si voleva fidanzare, ma io infatti ho detto: “Non ho mai chiesto una cosa del genere”.

Franca Leosini: Lei era gelosa di Sarah?

Sabrina Misseri: No, proprio perché sapevo, primo che a Ivano gli piacevano le donne più grandi, secondo non vedevo atteggiamenti di nessun tipo e poi io, gelosa di una bambina? Assolutamente no, assolutamente no, e poi si possono vede’ dai messaggi. C’è un messaggio dove io a Ivano faccio una scena di gelosia nei confronti riguardo a Sarah? Non ce n’è nessuno, potevo essere gelosa di altre ragazze, di altre donne, magari sì, ma di Sarah no, assolutamente no.

Sabrina, invece di negare in modo credibile, invece di dire “Io non ero gelosa di Sarah”, si esibisce in una lunga tirata oratoria all’interno della quale inserisce tre “assolutamente” e due domande. Sabrina non aveva alcun diritto di riprendere Ivano per i suoi comportamenti nei confronti di Sarah non essendo fidanzata con lui. 

Franca Leosini: A lei seccava un poco, la infastiva un poco il fatto che Sarah bamboleggiasse con Ivano?

Sabrina Misseri: A me non seccava il fatto che bamboleggiava, a me seccavano le dicerie del paese, che è ben diverso. A me seccavano le dicerie del paese perché alcuni clienti quando venivano poi mi dicevano delle cose che a me davano molto fastidio, loro hanno voluto travisare e girare in un altro modo che è ben diverso.

Sabrina non nega in modo credibile, non dice “A me non seccava il fatto che Sarah bamboleggiasse con Ivano” ma elimina dalla sua risposta entrambi i protagonisti dicendo semplicemente “A me non seccava il fatto che bamboleggiava” ammettendo che bamboleggiasse. 

Franca Leosini: Alcune sue amiche o sedicenti tali hanno lasciato intendere al processo che invece lei Sabrina fosse stizzita perché Ivano invece coccolava Sarah più di quanto si dedicasse a lei.

Sabrina Misseri: Non è stata detta da me quella frase, è stata detta da un’altra persona.

Sabrina è evasiva, non risponde a tono alla domanda, non nega l’addebito.

Franca Leosini: Io le dico cosa hanno detto al processo le sue amiche o sedicenti tali che lei fosse stizzita perché Ivano coccolava più Sarah di quanto poi si dedicasse a lei e che addirittura queste attenzioni del giovanotto per Sarah praticamente suscitassero delle discussioni tra lei e Sarah, è vero questo o no?

Sabrina Misseri: Per le chiacchiere del paese ma non del fatto… cioè che coccole poteva fare Ivano a Sarah? Una carezza sulla testa? Cioè, per quello dovevo essere gelosa? Di cosa dovevo essere gelosa?

Ancora una risposta evasiva condita da 5 domande che Sabrina usa per non rispondere. Sabrina non nega di aver discusso con Sarah ma soprattutto non riesce a concludere la frase “ma non del fatto…”, un’autocensura che ci rivela che ci sta nascondendo delle informazioni.

Sabrina Misseri: Quella frase l’ha detta un’altra persona, non è una frase detta dalla mia bocca, perché comunque anche altre mie amiche… comunque gli piaceva la compagnia di Ivano.

Sabrina lascia intendere che “anche” un’altra persona fosse gelosa delle attenzioni che Ivano rivolgeva a Sarah. La Misseri non termina la frase “perché comunque anche altre mie amiche…”, un’autocensura che ci rivela che ci sta nascondendo delle informazioni. Da notare che la frase frammentata non è “perché comunque anche ad altre mie amiche…”, cui poteva seguire “piaceva Ivano” ma “perché comunque anche altre mie amiche…”, senza “ad”.

Franca Leosini: L’accusa si è formata il convincimento che lei Sabrina fosse gelosa della sua cuginetta.

Sabrina Misseri: Però non ci sono messaggi tra me e Ivano che faccio scenate di gelosia riguardo a Sarah e questo che ancora nessuno ha saputo spiegare.

Sabrina non nega, non dice “l’accusa si è sbagliata, io non ero gelosa di Sarah”ma risponde con un “Però non ci sono messaggi tra me e Ivano che faccio scenate di gelosia riguardo a Sarah e questo che ancora nessuno ha saputo spiegare”, lasciando intendere di accettare quel postulato e sfidando i giudici a spiegarsi il perché non ci siano messaggi tra lei e Ivano riferibili alla sua gelosia per Sarah. Il motivo è semplice: Ivano e Sabrina non erano fidanzati pertanto Sabrina non aveva alcun diritto di fare scenate di gelosia ad Ivano.

Franca Leosini: Sabrina, nell’epopea baraccona di questa storia, propriamente campeggia appunto il suo rapporto  con Ivano Russo, c’è un episodio che appare in qualche modo un altro dei cardini su cui ruotano gli eventi che si susseguiranno in sostanza accade questo che in una notte sbadata fra il 3 ed il 4 lei Sabrina e Ivano dribblate gli amici e su sollecitazione di Ivano vi allontanate per appartarvi in auto in un posticino tranquillo e allora via i fastidiosi vestiti, inizia fra voi un rapporto caldo, un rapporto bollente ma sul più bello a dare lo stop agli sperdimenti, fino a interrompere l’estasi, incredibilmente è Ivano. Senta Sabrina ma l’incauto giovanotto, mentre, frenando i suoi ardori lombari, si rinforcava le mutande, ecco come si giustifica con lei scusi? Come giustifica quel gesto che nei confronti di una donna è, a dir poco, offensivo?

Sabrina Misseri: Bhè, le cose non sono… io non mi sono sentita proprio tanto… perché le cose non sono andate come son state descritte, nel senso, quando è successo quell’attimo, io ero abbastanza fredda e a disagio, lui automaticamente vedendomi così ha iniziato a dirmi: “Ma rimarremmo amici?”, io ho detto: “Non lo so”, da quel momento lui si è fermato ed è finita là, cioè con quella frase è finito tutto, se io fossi stata diversa chi lo… non so come sarebbe andata a finire, cioè la fra… è stato raccontato come per dire un rifiuto, s’è vestito, non è andato proprio così.

Il racconto che ha fatto Sabrina durante un’udienza non è dissimile: “Ad un certo punto è successo quell’episodio lì, c’è stato quel rapporto che, diciamo, è durato secondi eee… ed è finito, anche perché lui vedendomi, disse: “Ma non è che si rovina l’amicizia?”, io ho detto: “Questo non lo so” (…) c’è stato un rapporto sessuale che è durato pochi secondi, voglio dire, a quel punto lui si è fermato: “Io non voglio rovinare l’amicizia!”.

Franca Leosini: Per me è la stessa cosa, mi deve scusare.

Sabrina Misseri: No, per me è diverso, perché nel momento in cui io dico: “Non lo so”,
che per me non sarebbe rimasta l’amicizia, è diverso, non è uguale per me.

Franca Leosini: Scusi tanto (…) un uomo non mette una ragazza in condizioni comunque di disponibilità (…)

Sabrina Misseri: Disagio, non ero proprio dispon… ero a disagio, ero una pietra, non sapevo cosa fare, non sapevo cosa fare.

Sabrina continua a dire di essere stata a “disagio” nel tentativo di attribuirsi la responsabilità dell’interruzione del rapporto sessuale per non confrontarsi con quell’umiliazione. 

Franca Leosini: Vabbè, lei era a disagio, sarà stata pure una pietra, ma magari era una pietra che così si era liberata di qualche capo di biancheria. Ora sostanzialmente un uomo non mette una ragazza, una donna in condizioni di disponibilità, per poi dirle: “Scusa tanto, ma poi restiamo amici?”.

Sabrina Misseri: Ma io non penso che sia partito con quest’intenzione, stavamo facendo un giro per la litoranea e lui si è fermato per fumare e poi è capitato quello, io non credo sia partito all’inizio con quell’intento.

Franca Leosini: Ma prima di dare il via all’operazione spogliarello, insomma poteva evitare di mettere una ragazza in condizioni di disponibilità per poi umiliarla. Mi deve scusare, Sabrina.

Sabrina Misseri: Guarda per me è stato più umiliante il giorno dopo che l… la sera stessa, la sera stessa non è stato così, per me è stato più brutto il giorno dopo, io il giorno dopo mi so’ sentita più umiliata perché il giorno dopo ho visto che comunque lui si sentiva a disagio, stavamo in gruppo e lui non mi rivolgeva la parola, cioé in questo senso.

Dicendo “per me è stato più umiliante il giorno dopo”, “per me è stato più brutto il giorno dopo” e “io il giorno dopo mi so’ sentita più umiliata”, Sabrina ammette di essersi sentita umiliata anche la sera stessa.

Franca Leosini: Ah, lui si sentiva a disagio?

Franca Leosini: Raccontare a Mariangela in presenza di Sarah il fatto del rapporto con Ivano, lei con l’esperienza che si ritrova la rifarebbe questa sciocchezza?

Sabrina Misseri: No, questa no.

Sabrina paragona questa sciocchezza, che non rifarebbe, ad un’altra o ad altre sciocchezze che invece rifarebbe.

Sabrina Misseri: Eh, vabbè, loro raccontano che Sarah l’ha… l’ha raccontato a tutti e che quindi si è riempita la voce del paese.

Franca Leosini: Sarah a chi l’ha raccontato?

Sabrina Misseri: Ah, al fratello lo ha raccontato, a Claudio, però con Claudio non abbiamo parlato di questa situazione, cioè io l’ho saputo tramite altre persone, non l’ho saputo direttamente da Claudio… lo confidò al fratello e il fratello poi si inizia a mettere un po’ in mezzo alla situazione, a parlare con gli altri del gruppo.

Franca Leosini: Lei glielo rimprovera a Sarah?

Il 5 agosto ci fu uno scambio di sms tra Ivano e Sabrina:

Sms di Ivano Russo: “Non devi dare conto, lo hai detto a qualcuno quello che è successo?”

Sms di Sabrina Misseri: “No, perché?”

Sabrina chiese “perché?”, perché temeva che Ivano avesse già saputo che lei aveva già detto a qualcuno quello che era successo. Peraltro Sabrina ne aveva il diritto.

Sms di Ivano Russo: “Che non lo dire”

Sms di Sabrina Misseri: “Cose del genere non racconto mai, sono fatti miei”

Sabrina Misseri: No, a Sarah, perché Sarah era piccolina, invece magari lo… Claudio, che è una persona più adulta, avrebbe potuto… cioè tenerselo per sé, secondo me, mi (incomprensibile) non c’era bisogno di parlarne con Ivano o con altri, perché comunque so’ abbastanza grande, quindi…

Sabrina non nega in modo credibile, non dice “No, io non rimproverai a Sarah di aver raccontato di quel rapporto interrotto”, ma si perde invece in una tirata oratoria composta da frasi frammentate per spostare il focus da Sarah a suo fratello Claudio. Anche in questa risposta la presenza di frasi frammentate è un indicatore del fatto che Sabrina sta nascondendo delle informazioni.

Franca Leosini: Ivano come la prende?

Sabrina Misseri: Ma Ivano li pre… la… se la prende a male perché dice no… perché gliel’ho detto… perché lo sono andata a dire a Mariangela e per questo fatto incominciamo a litigare.

Una risposta disarticolata fatta di frasi frammentate rivelatrici del fatto che Sabrina nasconde delle informazioni. 

Franca Leosini: Che succede tra lei e ivano?

Sabrina Misseri: Incominciamo a litigare tramite sms.

Franca Leosini: Che succede tra lei e Ivano, vi rivedete?

Sabrina Misseri: Non mi ricordo se subito dopo ci rivediamo, comunque il rapporto non è più buono, cioè le poche volte che ci vedevamo comunque litigavamo sempre. Io sono arrivata fino al 21 agosto della notte, mi ricordo l’ultima volta che l’ho visto prima della tragedia.

La Leosini chiede a Sabrina se fosse stata a conoscenza che Ivano e Sarah avevano i rispettivi numeri di cellulare.

Sabrina Misseri: Allora… Sarah… io… che io sappia, Sarah non aveva il numero di Ivano, l’ha iniziato ad avere quando è arrivato il fratello.

Sabrina comincia la frase con un “Allora” che le serve per prendere tempo e poi mostra di avere difficoltà a costruire la risposta “Sarah… io…”

Come può Sabrina dire “che io sappia, Sarah non aveva il numero di Ivano”, se è emerso dal processo che l’aveva e la Leosini glielo ha appena detto? 

Franca Leosini: Sicuro?

Sabrina Misseri:…

Il fatto che Sabrina non risponda è significativo, Sabrina non riesce a dire alla Leosin “Sto dicendo la verità”.

Franca Leosini: No, perché a quanto risulta dai tabulati telefonici nei giorni successivi alla rottura tra lei e Ivano Russo, la piccola Sarah e Ivano invece continuavano non solo a sentirsi sul cellulare ma a spedirsi sms persino nel cuore della notte.

Franca Leosini: Ecco, lei non lo sapeva Sabrina?

Sabrina Misseri: Non so niente di questo io, è tutto nuovo.

Ancora una volta il tempo del verbo è sbagliato, Sabrina sa per certo che Sarah aveva il numero di Ivano, le è appena stato detto. Quand’anche le fosse sfuggito al processo, avendolo saputo in questo momento, avrebbe dovuto dire: “Non sapevo niente di questo io, è tutto nuovo”.

Franca Leosini riferisce a Sabrina che secondo l’accusa lei sapeva dello scambio di messaggi tra Ivano e Sarah.

Sabrina Misseri: Nooo, assolutamente no, no, perché io sapev… ho visto solo i messaggi mandati quando c’era Claudio ad Ivano, non sapevo nient’altro.

La frase frammentata “perché io sapev…” ci rivela che Sabrina nasconde delle informazioni.

Sabrina non nega in modo credibile, non dice “io non sapevo che Sarah e Ivano si inviassero messaggi”, ma dice “ho visto solo i messaggi mandati quando c’era Claudio ad Ivano”, una frase che corrisponde al vero, ma non esclude che Sabrina fosse a conoscenza dello scambio di messaggi tra Sarah e Ivano. Infine, nella frase “non sapevo nient’altro”, il termine “nient’altro” è generico e può riferirsi a qualsiasi cosa. 

Sabrina Misseri: No… a me non mi risulta proprio questo, a me risulta che fino al 21, quando c’era il Claudio, c’erano i messaggi poi dopodiché… che io sappia, no, questa è una cosa nuova per me, io non so niente.

Sabrina usa la parola messaggi solo in riferimento a suo cugino Claudio mentre non riesce a negare in modo credibile di aver saputo dello scambio di messaggi tra Ivano e Sarah limitandosi a dire “No… a me non mi risulta proprio questo”“poi dopodiché… che io sappia, no, questa è una cosa nuova per me, io non so niente”.

Franca Leosini: Quell’ultima sera c’è stata, come ha detto Mariangela questa gelosa litigata tra lei e Sarah?

Sabrina Misseri: Questo è quello che dichiara lei… se ci fossero stati tutti questi litigi Sarah il giorno dopo non sarebbe venuta a casa… non era stupida Sarah.

Sabrina risponde in modo evasivo, dice tre cose vere: “Questo è quello che dichiara lei”“se ci fossero stati tutti questi litigi Sarah il giorno dopo non sarebbe venuta a casa” “non era stupida Sarah” ma non nega di aver litigato con sua cugina la sera prima dell’omicidio, si limita soltanto a riferire che non c’erano “stati tutti questi di litigi”.

Mariangela Spagnoletti durante un’udienza del processo ha riferito di aver sentito Sabrina dire: “Sarah si vende per due coccole, si vende, lo dice pure sua madre”.

La Leosini invita Sabrina a commentare.

Sabrina Misseri: Bhè, uno dall’esterno è normale che dice: “E’ una frase orribile da dire ad una ragazzina”, è proprio orribile, però noi sapevamo il rapporto che avevamo come ci stuzzicavamo e non per offendere, questo serviva anche a fortificare il carattere, è normale una persona dall’esterno può pensare male ma dall’interno sapevamo noi, perché sapevamo noi da che passato venivamo. Io e Sarah comunque, avevamo sofferto di bullismo (piange)… perché comunque da piccole siamo sempre state prese in giro… lei alle scuole medie, come anch’io alle scuole medie… io per la… perché soffro di ipertricosi quindi ho eccessiva peluria, per le basette per i baffetti, i ragazzi che si portavano la lametta a scuola per dirmi se ne avevo bisogno, comunque ne abbiamo passate.

La frase “questo serviva anche a fortificare il carattere” è una frase che i soggetti che abusano dei bambini usano spesso per giustificare certi comportamenti sopra le righe.

Sabrina non si dice dispiaciuta e nel tentativo di giustificare quella “frase orribile”, che non può negare di aver detto, si esibisce in una lunga tirata oratoria  nella quale si rappresenta come una vittima in coppia con Sarah, “sapevamo noi da che passato venivamo”“Io e Sarah” e “da piccole siamo sempre state prese in giro”, una manipolazione emozionale.storie maledette leosini sabrina twitter thumb660x453 OMICIDIO SARAH SCAZZI: ANALISI DELL’INTERVISTA RILASCIATA DA SABRINA MISSERI A FRANCA LEOSINI

Franca Leosini: Lei questa frase ricorda di averla detta?

Sabrina Misseri: Sì, sì, sì, non ho mai negato di non averla detta, non l’ho mai negata, bhé, dall’esterno anch’io avrei detto: “Una frase offensiva, orribile”, però solo chi sta dall’interno, anche alcuni parenti che sanno, è una frase che non veniva detta solo da me ed era una frase non come volevano apparire.

Quando Sabrina dice “non ho mai negato di non averla detta”, usa due negazioni, non lo fa per non negare ma per essere convincente. 

Il fatto che altri dicessero a Sarah la stessa frase non affranca Sabrina dalle proprie responsabilità, ma le permette di nascondersi tra la folla.

Sabrina Misseri: Perché tutte le cose, come son state passate, son state passate come ragionamenti di una persona adulta, non da ragionamenti di una persona di 15 anni e ne parlo in questo modo perché l’ho… io me li ricordo bene i miei 15 anni, ogni piccolo rimprovero sembrava una catastrofe, ecco perché hanno pesato tanto, perché tutti si son dimenticati di ragionare da 15enni e non da adulti.

Sabrina si contraddice, prima sminuisce il male che con quella frase, da lei definita “orribile”, avrebbe fatto a Sarah e poi afferma che a 15 anni ogni piccolo rimprovero sembra una catastrofe. 

Franca Leosini: (…) Sarah era così entusiasta all’idea di questa gitarella al mare che, lei ricorda cosa fa Sarah a casa?

Sabrina Misseri: No, io l’ho saputo dopo però, io so che lei velocemente si è vestita, si è cambiata eee, raccontato da famiglia, ha mangiato un cordon blue e aspettava il messaggio mio, questo (incomprensibile).

Franca Leosini: No, lei ha addirittura… ha inventato… ha forse inventato alla madre che aveva avuto una sua chiamata…

Sabrina Misseri: No, questo è impossibile, Sarah non aveva bisogno di mentire quando voleva veniva…

Sabrina dice il vero quando afferma che Sarah non aveva bisogno di inventarsi scuse per raggiungerla a casa.

Franca Leosini: Sì, no lei ha inventato alla madre per filarsela prima che aveva avuto uno squillo da lei.

Sabrina Misseri: Un messaggio.

Franca Leosini: Un messaggio da lei che la sollecitava a raggiungerla presto.

Sabrina Misseri: E infatti c’è il messaggio mio, il messaggio mio è stato inviato.

Franca Leosini: A che ora Sarah sarebbe dovuta venire da lei?

Sabrina Misseri: Mah, noi abbiamo parlato che comunque il messaggio se doveva andar male sarebbe stato sempre verso le… dopo le due, due e un quarto perché Mariangela lavorava quindi, quando usciva dal lavoro dopo le 14, 14 e 15, era sicuro cheee…

Franca Leosini: Sarah sarebbe venuta comunque o doveva aspettare?

Sabrina Misseri: No, doveva aspettare un messaggio mio per andare al mare.

Franca Leosini: (…) i numeri di cellulare che sono presenti nei tabulati telefonici con una sequenza oraria ritenuta dall’accusa altamente indicativa della responsabilità che lei e sua madre Cosima avreste avuto nell’omicidio di Sarah, responsabilità che entrambe disperatamente rifiutate, è così Sabrina?

Franca Leosini invita Sabrina a negare dicendo “responsabilità che entrambe disperatamente rifiutate, è così Sabrina?”…

Sabrina Misseri:… ci sono tante cose che non… non… non sono corrette, in pa… innanzitutto, Sarah in casa non è entrata proprio.

… e Sabrina che fa? Abbassa i toni e non nega di aver ucciso sua cugina Sarah. 

Sabrina non riesce a negare neanche quando è invitata a farlo, non riesce a dire “Io non ho ucciso mia cugina Sarah”. 

Il “disperatamente rifiutate” è evidentemente un’interpretazione della Leosini che nulla ha a che fare con le parole di Sabrina.

Sabrina è credibile quando dice “innanzitutto, Sarah in casa non è entrata proprio”.

Secondo l’accusa Sarah sarebbe arrivata a casa di Sabrina prima delle 14.00 e sarebbe stata uccisa entro le 14.23.00. Secondo la difesa Sarah sarebbe uscita di casa intorno alle 14.30.00.

Di seguito la cronologia dei messaggi intercorsi tra Mariangela e Sabrina, Sabrina e Sarah e viceversa:

14.23.34 Mariangela invia un sms a Sabrina: “Il tempo di mettere il costume e vengo”.

14.24.03 Sabrina risponde a Mariangela: “Avviso Sarah?”.

14.24.23 Mariangela risponde a Sabrina: “Ok”.

14.25.08 Sabrina invia un sms a Sarah: “Mettiti il costume veloce e vieni”.

14.28.13 Sabrina invia un secondo sms a Sarah: “Hai letto il msg?”.

14.28.26 Sarah invia uno squillo di conferma a Sabrina.

14.28.40 Sabrina invia un secondo sms a Mariangela: “Sto tentando in bagno”.

14:31 Angela Cimino invia un sms a Sabrina: “Ma allora il trattamento non si fa?”.

14:35 Sabrina risponde ad Angela Cimino: “No, non si fa”.

14.39.27 Sabrina invia un terzo sms a Mariangela: “Pronta”.

14.42.48 Sabrina telefona a Sarah che non risponde.

La Leosini riferisce che, secondo i giudici, Sabrina, dopo aver ucciso Sarah, per crearsi un alibi, avrebbe inviato due messaggi alla vittima e poi avrebbe risposto a se stessa usando il cellulare di Sarah.

Sabrina Misseri: Non so proprio come si fa ad immaginare una cosa del genere.

Franca Leosini: Se così fosse il suo sarebbe un comportamento di questo tipo…

Sabrina Misseri: Da killer seriale, proprio.

Franca Leosini: Se così fosse come i giudici hanno ritenuto un comportamento di questo tipo sarebbe diabolico, se me lo passa.

Sabrina Misseri: Da come mi hanno descritto senz’altro.

Franca Leosini: Ricorda quale è stata l’interpretazione che di questi msg i giudici hanno dato a processo?

Sabrina Misseri: Loro hanno dichiarato di aver fatto tutto da sola di aver usato io il cellulare di Sarah a mandare a me stessa i messaggi… io non avrei mai avuto questo pensiero, cioè, non so da dove è venuta questa logica, non riesco a capirla, cioè la logica reale è quella che io dovevo avvisare Sarah quando c’era l’appuntamento. C’era l’appuntamento per andare al mare? La dovevo avvisare io? Ho mandato il messaggio? Il messaggio c’è. Perché Sarah doveva uscire prima? Perché? Non aveva bisogno di dire la bugia per andarsene da fare le pulizie, non ha mai fatto le pulizie, perché? A parte che non so, non sapevo neanche usare il cellulare di Sarah io, che era un cellulare nuovo, comprato proprio nel mese di agosto, innanzitutto… poi una mentee… cioè per fare una cosa del genere devi essere un… come devo dire, un killer seriale, cioè proprio specializzato a fare questi crimini, cioè non lo so, mi sembra di vedere un film, non la realtà.

Sabrina è convincente, dice la verità, è stata Sarah a fare lo squillo di conferma con il proprio telefonino, non lei. L’omicidio è stato commesso dopo il messaggio di Sabrina a Mariangela delle 14.28.40 e, naturalmente, prima delle 14.39.27.

Franca Leosini: Un film che l’ha portata qui.

Sabrina MIsseri: E che sto pagando.

Sabrina dice il vero riguardo al fatto che stia pagando, però non dice “sto pagando per un reato che non ho commesso”, lascia questa possibile interpretazione agli altri.

Sabrina Misseri: Questa sentenza non rispecchia niente della realtà dei fatti niente… (piange) non c’è una briciola che rispecchia della verità di… quello che hanno detto i giudici (piange) niente, niente, rispecchia.

Sabrina non dice di non aver ucciso sua cugina Sarah, è semplicemente critica nei confronti dei giudici, perché la loro ricostruzione non riflette la verità dei fatti, una verità che Sabrina mostra di conoscere, ma che non racconta perché non le fa comodo. 

Franca Leosini: (…) quando Mariangela Spagnoletti alle 14.23.34 le invia per avvisarla che liberatasi dal lavoro si infilava il costume e passava a prenderla, lei Sabrina, che per l’accusa aveva già ucciso Sarah, risponde a Mariangela che avrebbe avvertito sua cugina, un espediente questo, secondo i giudici, per indicare che Sarah fino a quel momento a casa sua, Sabrina, non si era vista, non era venuta.

Sabrina Misseri: Infatti non era venuta.

Sabrina dice la verità, Sarah non era ancora arrivata a casa sua alle 14.23.23 e non era ancora arrivata alle 14.28.26, orario dello squillo di conferma partito dal telefonino di Sarah

Franca Leosini: In più, per l’accusa, i due sms che invia a Sarah per invitarla a prepararsi per andare al mare nonché lo squillo di conferma, che era partito alle 14.28 dal cellulare di Sarah, appunto per conferma, per i giudici li avrebbe inviati tutti lei Sabrina dal cellulare di Sarah del quale lei era in possesso in quanto Sarah era ormai senza vita.

Sabrina Misseri: Per accettare una cosa del genere è perché si ha già il pregiudizio nei confronti di una persona perché di logico cosa c’è? Se io per crearmi l’alibi non avrei fatto venire neanche Mariangela, anzi avrei cercato di allontanare la situazione per stare più tranquilla, non è così.

Sabrina ci lascia intendere che Sarah arrivò dopo il suo messaggio delle 14.28.40 a Mariangela “Sto tentando in bagno” e che l’omicidio si consumò dopo quell’ora. D’altra parte Sabrina non avrebbe potuto uccidere e scrivere messaggi contemporaneamente.

Sabrina non nega di aver ucciso Sarah, dice semplicemente, riferendosi alla ricostruzione dei giudici, “non è così”, lasciando intendere di sapere come in realtà si svolsero i fatti. 

Questa risposta di Sabrina ci conferma che l’omicidio non fu premeditato. La logica ci aveva già comunque permesso di escludere la premeditazione.

Franca Leosini: Alle 14.42 lei Sabrina e Mariangela vi incontrate, vero?

Sabrina Misseri: Sì, quandooo io so… io ero pronta, stavo sotto la veranda, è arrivata Mariangela. Io a Mariangela ho chiesto se Sarah l’aveva vista per strada, perché comunque Mariangela faceva lo stesso tragitto di Sarah quando doveva venire con la macchina, ho chiesto a lei, prima ancora ho chiesto a mio padre se stava vedendo Sarah arrivare.

Sabrina, invece di rispondere semplicemente con un “Sì”, cerca di precedere la sua interlocutrice per raggiungere il suo obiettivo, ovvero far pensare alla Leosini che lei fosse in veranda e non in strada all’arrivo di Mariangela, pur senza affermarlo direttamente. La frase frammentata “quandooo io so…” ci dice che Sabrina stava provando a falsificare, ma si è interrotta. 

Sabrina dice due frasi:  “io ero pronta, stavo sotto la veranda” e “è arrivata Mariangela” non “quando è arrivata Mariangela io stavo sotto la veranda”.

Franca Leosini: Dov’era suo padre?

Sabrina Misseri: In cantina, io me ne sono accorta quando ho sentito il rumore del portone.

Sabrina sente la necessità di raccontare di aver sentito “il rumore del portone”.

Franca Leosini: Lei ha sostenuto che mentre aspettava che venisse Mariangela lei era in veranda, vero?

Sabrina Misseri: Sì.

Sabrina dice il vero, aspettò Mariangela in veranda.

Franca Leosini: Lei ha dichiarato che mentre lei lì era in veranda, e siamo attorno alle 14.42, lei ha parlato con suo padre?

Sabrina Misseri: Sì.

Franca Leosini: Dov’era suo padre?

Sabrina Misseri: Era in cantina, io l’ho sentito il rum…

Da notare che Sabrina sente la necessità di ripetere per la seconda volta di aver sentito “il rumore”.

Franca Leosini: Come in cantina? Come faceva a parlare con suo padre?

Sabrina Misseri: Sì, perché ho sentito il rumore del portone chiudere e ho detto: “Chi è?” E poi mio padre ha risposto, io… io non sapevo che mio padre fosse in cantina.

Sabrina ripete una terza volta di aver sentito “il rumore del portone”.

Franca Leosini: Ma lei ha detto invece che suo padre era all’esterno del garage.

Sabrina Misseri: Dopo, dopo, quando è arrivata Mariangela, l’ho visto fare il… su e giù dalla cantina, però inizialmente, ho sentito il rumore del portone, siccome mio padre aveva l’abitudine di non chiudere a chiave, ho pensato che ci fosse qualcuno dentro, poi invece ha risposto mio padre.

Sabrina ripete una quarta volta di aver sentito “il rumore del portone”, un fatto evidentemente importante per lei che ci informa sul suo stato di allerta in quei momenti. Sabrina riferisce di non aver saputo chi fosse entrato in casa e, per capire, di aver chiesto “Chi è?”.

Durante un’udienza Sabrina, sempre riguardo al rumore del portone ha detto: Mi ricordo il rumore del portone della cantina, mi ricordo, quando ho sentito quando ho sentito il rumore del portone della cantina ho detto non volevo che in casa ci fosse qualcuno comunque il portone della cantina la maniglia era rotta e quindi mio padre non lo chiudeva mai a chiave bastava una tenaglia addirittura lui con la mano stessa riusciva ad aprirla allora io ho gridato a quel punto “Papà” e lui mi ha risposto “Che c’è?” (…).

Da notare la frase “non volevo che in casa ci fosse qualcuno”.

Franca Leosini: Quindi lei non l’ha visto in faccia suo padre?

Sabrina Misseri: No, no, dalla veranda, no.

Franca Leosini: Vi siete parlati senza vedervi?

Sabrina Misseri: Sì, senza vederci.

Franca Leosini: Quindi non può come le è sembrato suo padre.

Sabrina Misseri: No, in quel momento no.

Franca Leosini: Quando l’ha visto?

Sabrina Misseri: Quando è arrivata Mariangela con la macchina, che sono scesa giù per la strada, ho visto mio padre che stava preparando la macchina perché il trattore non partiva.

Sabrina sta dicendo che quando è arrivata Mariangela è “scesa giù per la strada”.

Franca Leosini: Ha notato qualcosa di strano lei in suo padre?

Sabrina Misseri: No, non ho notato niente di strano.

Franca Leosini: (…) lei ha sostenuto che Sarah sarebbe uscita da casa alle 14.30?

Sabrina Misseri: Sì, quando ha fatto lo squillo penso, non so se fosse… o stava già in mezzo alla strada.

Sabrina risponde di “Sì” ma non riesce ad appropriarsi completamente della linea della difesa ed afferma: “quando ha fatto lo squillo penso, non so se fosse… o stava già in mezzo alla strada”, Sabrina si riferisce allo squillo che le fece Sarah alle 14.28.26, uno squillo di conferma, ed apre al fatto che sua cugina potesse essere già in strada alle 14.28.26 avendo ricevuto il primo messaggio, che la invitava al mare più di 3 minuti prima, alle 14.25.08.

Per quanto riguarda la testimonianza della coppia che disse di aver visto Sarah in strada alle 14.30 al giornalista di “Chi l’ha visto?” nei giorni seguenti alla sua scomparsa, durante un’udienza, Giuseppina Nardelli ha affermato: “Io le posso dire solo che cioè come potevano essere le due, due e un quarto, due e mezzo, in quella circ… in quell’ambito lì, non ricordo (…) Niente, io è vero che l’ho visto l’or… però l’ora non lo ricordo, poi noi sappiamo i giornalisti come sono, io ho sempre detto: “Dalle due alle due e mezzo”, loro volevano un orario preciso noi l’abbiamo dato ma non è che l’abbiamo vista alle due e mezzo (…) l’ora l’abbiamo vista però io non ricordo l’ora di preciso perché quando noi abbiamo detto le due, le due e un quarto, due e mezzo, loro c’hanno detto: “Diteci un orario” e loro hanno detto: “Mettiamo le due e mezzo?”, “E mettile le due e mezzo, non è che”.

La Leosini parla di tempi stretti per commettere un omicidio riguardo ai 12 minuti che sarebbero intercorsi tra le 14.30  e l’orario d’arrivo di Mariangela a casa di Sabrina.

Sabrina Misseri: Io non la so la fase omicidiaria quanto ci vuole per… cioè, io quando sento parlare in tv, sento pochi minuti non ho mai sentito, tipo mezzora.

Franca Leosini: Quando intorno alle 14.42 è venuta a prenderla Mariangela Spagnoletti, a quanto lei ricorda, lei dov’era?

Sabrina Misseri: Quando è arrivata lei io stavo scendendo dalla veranda.

Da notare che Sabrina non dice di essere stata in veranda all’arrivo di Mariangela ma che stava “scendendo dalla veranda”.

Franca Leosini: Lei sa perché io le ho rivolto questa domanda?

Sabrina Misseri: No.

E’ difficile credere che Sabrina non sappia il perché la Leosini le abbia rivolto questa domanda.

Franca Leosini: Le ho rivolto questa domanda perché (…) a detta di Mariangela (…) lei non era in veranda ma contrariamente al solito era già ad attenderla sul marciapiede.

Sabrina Misseri: Io ribadisco quello che ho sempre detto ero sotto la veranda, come l’ho vista arrivare sono scesa per le scale… per raggiungerla fuori.

Da notare che Sabrina non dice che quando è arrivata Mariangela si trovava in veranda ma “come l’ho vista arrivare sono scesa per le scale… per raggiungerla fuori”, ancora un riferimento al suo stato di allerta. In poche parole: Sabrina sta dicendo la stessa cosa che ha riferito Mariangela agli inquirenti, ovvero che all’arrivo di Mariangela non si trovava più in veranda. Sabrina vide arrivare Mariangela da lontano, e proprio allora si mosse per raggiungerla in strada, Sabrina non dice di essere scesa dalla veranda nel momento in cui l’auto di Mariangela si fermò sotto casa sua. 

Franca Leosini: Quindi sono due tesi completamente opposte, Mariangela dice che lei era già per strada, lei invece Sabrina dice che era in veranda.

Sabrina lascia che sia la Leosini a trarre conclusioni sbagliate. La Leosini non decifra Sabrina e non capisce che il suo racconto non è diverso da quello di Mariangela.

Anche durante il processo, Sabrina non ha mai detto che si trovava in veranda all’arrivo di Mariangela: “Io stavo seduta sotto la veranda ehm… vedendo quel tr… sotto la veranda si vede un tratto di strada eee… lì ho visto passare la macchina di Mariangela eee… ho iniziato a scendere le scale, Mariangela è arrivata, non si è fermata (…)”. L’uso del verbo “vedendo” ci parla ancora una volta dello stato di allerta di Sabrina in quei momenti.

Franca Leosini: Mariangela non ha mancato di descrivere lei, Sabrina (…) addirittura con particolari minuti. Mariangela ha detto che lei aveva una piccola borsa, che aveva il telo da mare sul braccio sinistro e che nella mano destra lei stringeva il cellulare.

Sabrina Misseri: Non me lo ricordo io, se lo ricorda lei, io non me lo ricordo.

Franca Leosini: (…) lei ricorda quale è stata l’interpretazione che hanno dato prima gli inquirenti e poi i giudici del fatto che lei, come ha sostenuto Mariangela, (…) fosse ad attenderla per strada e non in veranda?

Sabrina Misseri: Se non mi sbaglio l’accusa avrà detto che avrò fatto da palo, non mi ricordo, quello che ha detto l’accusa sinceramente ne ha dette tante che non mi ricordo tutto.

FINE PRIMA PARTE

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ursula franco 1 OMICIDIO SARAH SCAZZI: ANALISI DELL’INTERVISTA RILASCIATA DA SABRINA MISSERI A FRANCA LEOSINI* Medico chirurgo e criminologo, allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari

1 commento

  1. Dal mio modesto punto di vista suppongo (purtroppo l’assoluta verità la sa solo Sarah) che ad ucciderla sia stata sì la cugina Sabrina ma per un movente che ancora non è stato svelato. Trovo davvero irreale che qualcuna uccida una ragazzina di appena 15 anni solo perché le aveva “macchiato” la reputazione (con chiacchiericci tutto sommato neanche gravi visto che Ivano e Sabrina erano single al momento del mancato rapporto sessuale) o solo perché la piccola si stava avvicinando al ragazzo che tanto ossessionava Sabrina (più che altro non immagino si possa essere gelose di un rapporto che, se si fosse evoluto sentimentalmente, sarebbe stato pedofilo dati i quasi 30 anni di lui e i 15 di lei). C’è qualcosa che non sappiamo, la pista di quei festini in quella villetta è stata abbandonata troppo presto secondo me.

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