ASL, CONFLITTO D’INTERESSI & CARRIERE

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FIGNI DI PAPA scaled ASL, CONFLITTO D’INTERESSI & CARRIERE(f.n.) – La campagna elettorale rallenta, giocoforza, i ritmi di qualsiasi inchiesta, sia per ragioni di tempo e di spazio e non solo… in questo momento è preferibile evitare che qualcuno si avvantaggi delle stesse o ne subisca particolare nocumento. Va da sé che, laddove fatti improntati ad una evidente illegittimità, accaduti o in itinere, dovessero, non soltanto continuare ad essere “ostinatamente” ignorati dagli organi preposti, ma addirittura “santificati” dalla concessione di opportunità negate ad altri, accantoneremmo ogni riguardo senza alcuno scrupolo.  Il terreno più friabile, quello in cui nascono e proliferano le migliori cofecchie, è sempre l’Asl di Caserta anzi, la Sanità in genere…infatti, neanche il caldo riesce a rallentare l’elaborazione e la posa in opera delle solite strategie nepotistiche…figli, nipoti, cugini, cummarelle e cumparielli, destinati a fulgidi traguardi, girano in tondo e si spostano da una parte all’altra, cercando di confondere le idee ai soliti gonzi, per poi arrivare nei posti chiave,  nei tempi e nei modi prestabiliti, alla faccia del senso di opportunità e del conflitto di interesse. In questa dimensione armonicamente maleodorante si ipotizzano carriere primariali o presidenziali nei vari Ordini per Tizietto o Caietto, predisponendo per l’uno una serie di condizioni favorevoli ed opportune vacatio, alle quali si provvederà ad ovviare ed inviando l’altro, a fare l’attaché all’amico, che ricopre la carica giusta ed assieme al quale, percepirà un lauto stipendio, fermandosi sempre un quarto d’ora prima di cominciare a sudare…Intanto… fuori dalla finestra si  arrampicano quei quattro poveri cristi che hanno sudato tutte le camicie disponibili sui libri, per arrivare a guardare appunto dalla finestra chi viaggia in carrozza perché papà ha imbroccato la via in discesa. Un esempio calzante di girovagare carrieristico, con una bella sfumatura di conflitto di interessi, potrebbe essere rappresentato dal trasferimento al PO di Aversa, del dirigente ortopedico Adriano Santulli, dal reparto di Ortopedia del P.O. di Marcianise. In effetti, risulta leggermente stridente, dal punto di vista, sia dell’opportunità che della norma, che un medico ortopedico, all’occorrenza prescrittore di percorsi farmacologici o riabilitativi, da intraprendere, per necessità, dopo l’ospedalizzazione, venga trasferito in un Ospedale che, incidentalmente, si trova a quattro passi, dal mega centro di riabilitazione convenzionato con l’Asl, di proprietà della sua famiglia, così come risulta originale la coincidenza, ovviamente sempre del tutto casuale, del suo trasferimento da Marcianise ad Aversa, nell’imminenza della campagna elettorale…Cela va sans dire che non ci meravigliamo affatto di quanto succede ad Aversa, a Sessa, a Marcianise ed altrove, dal momento che la triade dirigenziale attualmente in carica all’Asl, pare abbia una sua particolare visione coreografica della legalità, della regola e della giustizia…ma non finisce qui…perché la giostra è appena al suo primo giro, visto che per il prossimo, si parla di un primariato di Ortopedia a Maddaloni…Forse adesso comincia a delinearsi il disegno di questi bravi ragazzi che come si dice ad Oxford “ non si abboffano mai”.  Ma…non sono le raccomandazioni, il nepotismo continuato, i tranelli organizzati e la pletora di servi per contorno, che preoccupa…Il dramma autentico della società, quello che rischia di oscurare lo spiraglio di luce residua che fotografa le cofecchie, evidenzia le forzature illegittime del potere e stana i personaggi incolori, che strisciano dietro le quinte, è l’abitudine, anzi… il rischio che la gente si abitui a supplicare per ottenere i diritti, che si rassegni ai disservizi, che ravvisi nelle raccomandazioni, l’unica possibilità di “ingaggio”, alle scorciatoie, all’obbligo di lubrificazione…l’unico vero problema è il dare per scontato che non cambierà mai niente, l’unico vero problema è che si immerga l’esistenza nella larga palude maleodorante dell’inevitabile, iniziando a morire lentamente. Lo sconforto è obbligatorio, quando ti accorgi che la sanità casertana è una specie di protettorato con autonomia interna limitata e delega a tre massimo quattro, valvassori. Hasta la vista!