PER RICORDARE EMIDDIO NOVI

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emmidio novi scaled PER RICORDARE EMIDDIO NOVIIl 24 agosto del 2018 a Sant’Agata di Puglia, in Piazza XX Settembre, il senatore Emiddio Novi venne investito ed ucciso da un camion in retromarcia. Indimenticabile direttore de Il Giornale di Napoli, Emiddio Novi ha rappresentato la pietra miliare di ogni percorso, egli abbia attraversato e nessuna biografia riuscirà mai a rendergli giustizia …Oggi vogliamo ricordarlo con le parole della sua amatissima moglie Pina Letterio, che ringraziamo unitamente ai figli Errico, Alessandro e Vittorio

A Emiddio.

L’incontro che cambia il corso della vita.
Nel febbraio del ’68 tu sei stato mandato a Sant’Agata in esilio. I tuoi genitori volevano tenerti lontano dalle agitazioni studentesche che già una volta ti avevano fatto prendere e portare al fresco dalla polizia.
Io avevo preparato alcuni esami e stavo per partire per Roma.
«Finalmente», è stato questo il tuo saluto mentre salivi dalla piazza diretto a casa di Gaetano, e io scendevo.
Non eravamo amici ma quel saluto rivelava il piacere di incontrare «una bella persona con cui scambiare qualche parola», hai detto.
È cominciato così il nostro cammino insieme. Lì in via XX Settembre, la strada che parte dalla piazza del paese.
24 agosto 2018. Come sempre tu ti alzi presto, scrivi i tuoi post e alle sette, quando il bar apre e sforna i cornetti caldi, scendi a fare colazione. «Emi’, stamattina non mi portare né caffè e né cornetti», ti ho gridato quando ho capito che stavi per uscire. «Va bene». Detto con pazienza e rassegnazione perché ti sembra assurdo non approfittare di quella bontà che il Bar degli amici sforna ogni mattina.
Il citofono suona dopo una mezz’ora. Stupita mi alzo, rispondo. «Pinuccia, scendi, scendi. Tuo marito non si è sentito bene». Mi precipito per le scale in camicia da notte. Non eri lì, davanti al nostro portone. «No, no, in piazza, corri». Risalgo, mi butto addosso qualcosa e scendo. Corro per la salita, arrivo alla piazza: «Dov’è, dov’è?». «Più su, più su». Sempre quella voce di cui non ricordo il viso né il nome.
Più su. Più su comincia la strada che parte dalla piazza.
C’è un camioncino. Tu sotto. Il tuo viso sporge appena, gli occhi spalancati a cercare il cielo.                                                                                                                  
Mi hai lasciato così, in via XX Settembre dove 50 anni prima tutto era cominciato.

Pina

E poi un giorno, sfogliando il tuo dolore recente, inciampi nella memoria…ed il viso sorridente di Pina,  ti viene incontro, trascinando il tempo e le stagioni, con quel carico d’ombra greve, che oggi le ingombra il cuore…e leggi convulsa le parole di un amore che continua a raccontarsi lungo le rive del tempo, centellinando i sospiri e le pause… Pina, la moglie amatissima di Emiddio Novi,  a due anni dalla sua scomparsa, racconta nel ricordo del primo, l’ultimo giorno insieme, a Sant’Agata e mentre leggi, con il buio dentro per la scomparsa di tua madre, ti accorgi che la rugiada, odorosa della notte sbiadita, ti scende nell’anima e rammenda un pò del tuo dolore…e fermando gli accenti nell’aria, per posarli piano sui ricordi, quel 24 agosto di due anni fa, si ripercuote nel singhiozzo di Carmen al telefono, che ti dice che Emiddio se n’era andato…Emiddio era andato via così…come se l’assurdità delle cose oscure che aveva combattuto per una vita intera, si fosse lentamente dipanata nell’ombra, come le spire di un serpente e lo avesse ucciso a tradimento. E mentre leggi e ricordi…una vita intera si traduce nel rumore sordo e fantastico di una rotativa e ti accorgi che il tuo direttore di  sempre, l’unico, insuperabile, indimenticabile,  è fermo  lì,  sull’angolo della luna che ti guarda sornione e ti dice: picceré ma che c ‘e  fatt  a Nicolò?

Ciao direttore…

                                                                                                    Francesca Nardi

1 commento

  1. ….Grazie Emiddio, grazie direttore Nardi. Conobbi l’uomo politico negli indimenticabili anni della giovinezza e delle tensioni politiche, le meravigliose occasioni di preparazione nei cicli di formazione culturale organizzati dal MSI, dal FUAN e dal Fronte. Emiddio ci incantava, riusciva a tenerci attenti per ore , alle spiegazioni e considerazioni personali di politica , filosofia e costume alternava la battuta ad effetto. Finite le lezioni, Ti ascoltava con attenzione mentre arrotolava un pezzettino di carta tra il pollice ed il medio……se c’erano i soldi (quando organizzavamo Noi del Fronte) si andava a mangiare sotto la sede di via Roma n.59……………Ciao Emiddio.

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