“ROSSO ISTANBUL”: UN VIAGGIO ATTRAVERSO I RICORDI

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         –             di Mariantonietta Losanno              –                        

%name “ROSSO ISTANBUL”: UN VIAGGIO ATTRAVERSO I RICORDI Dopo vent’anni da “Il bagno turco” (1996), suo debutto, il regista torna nella sua natia Istanbul. Lo scrittore Orhan Sahin torna in Turchia per aiutare il noto regista Deniz Soysal a concludere il suo primo romanzo. Però, dopo vent’anni di assenza volontaria da Istanbul, Orhan vive un vero e proprio viaggio emotivo: ripercorre la sua vita, viene intrappolato dai ricordi, riscopre i luoghi, le persone. In più si ritrova sempre più coinvolto dai legami con i familiari e gli amici di Deniz, che sono anche i protagonisti del suo libro. Soprattutto Neval e Yusuf, le persone a cui Deniz è più legato, entrano prepotentemente anche nella sua vita. È Neval, inoltre, che gli permette di riscoprire sentimenti a lungo tenuti sepolti, dopo un grave trauma subito anni fa. Dopo la scomparsa improvvisa di Deniz, lo scrittore si rende conto però di essere rimasto intrappolato nella vita di un altro, diventa quasi un prigioniero. Viene persuaso anche dall’idea di non abbandonare più Istanbul, di fare i conti con i suoi traumi pregressi, di ricominciare a vivere senza più scappare dal passato. “Chi vive troppo nel passato, non riesce a vedere il presente”, rimarca più volte il regista. Il finale può deludere, dal momento che non fornisce una concreta conclusione alla storia. Allo stesso tempo, permette allo spettatore, trascinato dalle musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia, di dare una propria spiegazione, di scegliere un proprio finale e di cogliere un personale significato da attribuire alla storia.unnamed 3 “ROSSO ISTANBUL”: UN VIAGGIO ATTRAVERSO I RICORDI

“Niente è più importante dell’amore”, recita lo slogan del film.È meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice, ed è meglio l’incendio di un cuore in inverno”, recita invece il romanzo da cui trae origine il film. Ferzan Ozpetek suggerisce, sulla carta e con le immagini, che è meglio provare sentimenti intensi e profondi, che scegliere la strada dell’anaffettività. I suoi personaggi possono essere malinconici, nostalgici, ma sempre appassionati e pronti a rischiare. A differenza di opere precedenti, “Rosso Istanbul” si presenta più complessa e sofisticata, ma sicuramente più intimista. Orhan si scambia la pelle con un altro, ma questo serve per liberarsi dal guscio che lo costringe a non vivere a pieno. La cornice di Istanbul rende questo viaggio attraverso il proprio io1488380888661 0620x0435 0x0x0x0 1573334737550 “ROSSO ISTANBUL”: UN VIAGGIO ATTRAVERSO I RICORDI molto più suggestivo. Rosso come la passione, come l’amore. Coadiuvato dalla fotografia di Gian Filippo Corticelli, il regista mostra una Istanbul tinta di rosso e tutt’altro che malinconica, capace di esprimere le emozioni più autentiche.