PROGETTO ISTRUZIONE INTEGRATA: LA SENATRICE LONARDO SCRIVE AL MINISTRO AZZOLINA

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SANDRA LONARDO FI 300x196 PROGETTO ISTRUZIONE INTEGRATA: LA SENATRICE LONARDO SCRIVE AL MINISTRO AZZOLINA“Gentilissima Ministra Azzolina, dal primo settembre ha formalmente preso inizio l’anno scolastico 2020/2021. L’augurio che mi sento di rivolgere ai ragazzi, alle famiglie, alla comunità scolastica tutta e a Lei, che la rappresenta, è certamente quello che l’anno che verrà si risolva, alla fine, in un anno come gli altri, così che le paure ed i timori che ci hanno avvinti negli ultimi mesi, possano cedere il passo ad emozioni migliori. Si è detto sin da subito che la Scuola è stata la prima a chiudere e l’ultima a riaprire. E, di fatto, questa riapertura appare ancora oggi fortemente in bilico, continuamente strattonata tra una verosimile ripresa forte dei contagi, da un lato, e moltissimi docenti che, dall’altro lato, chiedono di non tornare in aula, per timore della loro salute. Tante le incombenze, un’unica certezza: la Scuola è uno dei gangli fondamentali di questa società e deve ripartire. Si è già detto che la didattica a distanza non può essere considerata che una soluzione di pura emergenza. E’ vero. Si sono elencate le incontestabili conseguenze prodotte dal venir meno dell’aula in presenza come luogo deputato alla nascita e al consolidamento dei rapporti umani e sociali tra i ragazzi. E’ vero. E’ anche vero, però, che la pandemia ci ha consegnato un’ulteriore verità: esistono rispetto alla malattia da Covid-19 dei soggetti maggiormente a rischio rispetto ad altri. Sono tutti quegli alunni portatori di fragilità di salute. Sono i figli di genitori colpiti da una qualche patologia, che li pone malauguratamente in una categoria a rischio o, ancora, i nipoti conviventi di nonni anziani e magari neanche troppo in forma. Anche loro, è chiaro, faranno i conti con la riapertura della Scuola in presenza. Ecco, il mio pensiero, Gentile Ministra vola proprio a loro. Mi chiedo se e come Lei abbia deciso la ripartenza scolastica per questi alunni, che versano in condizioni particolari. Perché per loro e per le loro famiglie una ripartenza in presenza potrebbe essere drammaticamente pericolosa. Parrebbe, dunque, più opportuno, forse, trovare una soluzione che dia margine di scelta a tali famiglie, affinché quella della didattica in presenza non sia un’imposizione, ma una scelta volontaria, magari un’extrema ratio sì, pur tuttavia consapevole. Da qui il desiderio di mettere a Sua disposizione un Progetto scolastico pensato ed elaborato da me e dal mio staff proprio per questi alunni e queste famiglie. Ma non solo. Ho voluto pensare ad una proposta diversa e alternativa a quelle che sono le attuali scelte messe a disposizione dal sistema scolastico nazionale. La Scuola che abbiamo in mente in questo momento di emergenza è una Scuola in grado di fornire un’alternativa valida e funzionale a tutte quelle persone che necessitano di tenere in casa i propri figli, per i motivi più svariati, dalla fragilità della salute dei bambini stessi, a quella dei loro familiari o comunque degli adulti di riferimento. Immagino che Lei, in proposito, mi dirà “esiste già la Scuola parentale”. Ecco, quella da me proposta è diversa. E’ una scuola “Integrata”, che prevede sì di tenere a casa i propri figli in caso di necessità, ma nello stesso tempo consenta loro di rimanere regolarmente iscritti nella propria classe, nella propria Scuola, seguendo il programma didattico somministrato dai loro insegnanti, per il tramite del diario elettronico ed utilizzando gli stessi libri di testo, con valutazioni da parte degli insegnanti, volte a testare la loro preparazione e che preveda, infine, la possibilità di rientrare in presenza alla fine dell’emergenza sanitaria. Un modo per andare incontro alle famiglie e nello stesso tempo alleggerire le presenze a Scuola, in un momento di così grave difficoltà. E’ un Progetto che si ispira ad un modello di Scuola moderna “Integrata”, che prende spunto dai meccanismi di funzionamento della didattica parentale, di quella domiciliare e li fonde con le dinamiche, già sondate nei trascorsi mesi di confinamento forzato, proprie della didattica a distanza. Così da realizzare una vera e propria Scuola dinamica, certamente pensata, come detto, per queste famiglie con particolari situazioni di salute, ma che potrebbe diventare presto una vera e propria best practice, adottabile ed adattabile anche in altri contesti e situazioni familiari. Penso, ad esempio, a tutte quelle famiglie che possono comunque tenere in casa i propri figli o hanno figli maggiorenni che possono occuparsi dei fratellini o, magari, altri parenti conviventi. Ecco, anche in tutti questi casi, la creazione di un’alternativa alla didattica in presenza, ovviamente momentanea e giustificata dall’emergenza sanitaria, lascerebbe queste famiglie libere di decidere se far rientrare i propri figli a Scuola oppure optare per il tenerli a studiare in casa, ancora per un pò, almeno fino alla revoca di questo pesante stato di emergenza nazionale. E una tale possibilità andrebbe a vantaggio di tutti, delle famiglie, dei ragazzi e delle scuole, che si vedrebbero persino epurate da un buon numero di alunni, così da recuperare spazio vitale per il distanziamento sociale e ridurre occasioni di verosimile contagio. Con la certezza di aver fatto cosa gradita a Lei e a numerose famiglie italiane, resto a disposizione, nel caso in cui voglia approfondire e conoscere il progetto nello specifico.

Sen. Alessandrina Lonardo”