SERVIZIO 118, DISORGANIZZAZIONE & POSTAZIONI LAGUNARI  

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(f.n.) – Se continua il maltempo, al Servizio del 118 si potrà aggiungere la definizione “lagunare” … uniformandoci romanticamente ai reggimenti lagunari della Serenissima Venezia…peccato che di sereno dalle parti del nostro 118, vi sia soltanto l’umore praticamente inalterabile, del suo direttore responsabile ff, il quale, per non sbagliare, come più volte abbiamo scritto, ha previsto che le ambulanze partissero sempre e comunque, per far fronte ad ogni chiamata. In tal modo, contravvenendo ai criteri dell’emergenza, il direttore ff, è riuscito a trasformare de facto, un servizio di emergenza, in una serie di visite a domicilio…e non finisce qui…  Ieri, infatti, a corollario di una situazione sempre più critica a causa dell’emergenza Covid…l’ennesimo allagamento della postazione del Servizio 118 di Caserta! Alla fantasia organizzativa si aggiunge la deficienza strutturale…e gli operatori sono stati costretti a muoversi e ad organizzarsi per il lavoro, con l’acqua che arrivava al bordo dei pantaloni e nonostante le dovute rimostranze, nessuno ha ritenuto fosse il caso di intervenire. A prescindere dal degrado generalizzato, in cui versa questa povera città che, allo stato, non ha alcuna possibilità reale di risollevarsi, mancando sia la capacità di chi manovra i bottoni, che una radicale e precisa volontà in tal senso, da parte delle forze politico-istituzionali, si evidenzia con preoccupazione crescente, la disorganizzazione del sistema in generale e in particolare del servizio del 118, la cui velocità ed efficienza sono fondamentali, sempre e soprattutto in un periodo come quello che nuovamente ci prepariamo ad affrontare. La disorganizzazione del servizio è tale, che dovremmo far voti tutti i giorni a San Camillo de Lellis, affinché gli operatori del 118 conservino sempre la pazienza e il self control di cui offrono prova quotidianamente. E adesso, a coloro che si rizzano virtualmente sulla coda virtuale, come viperette urticate dalla verità dei fatti, suggeriamo un minuto di prudente silenzio…giusto il tempo di ripassare le fasi del fatale pellegrinaggio, che una delle ambulanze del 118, con personale completo a bordo è costretta a fare, per il trasporto di un sospetto Covid dall’Aorn di Caserta all’Ospedale Rummo di Benevento. Iniziamo…L’Aorn, anziché inviare una delle sue ambulanze, chiama il Servizio 118 di Caserta ed espone il caso; l’ambulanza del 118 quindi, parte dalla postazione 118 di Caserta e si reca ad Aversa, qui si dota della barella contenitiva e si riavvia verso l’Aorn…quivi giunta, prende a bordo il paziente sospetto Covid e parte alla volta dell’Ospedale Rummo di Benevento; depositato il paziente, l’ambulanza riparte, destinazione Caivano, comune in cui si trova l’area deputata alla sanificazione. Da Caivano l’ambulanza si reca all’Ospedale Moscati di Aversa e deposita la barella contenitiva, quindi si dirige al quartiere Santa Lucia, presso la struttura Asl in cui si preleveranno i Dpi nuovi. Al termine di questo giro allucinante, l’ambulanza del 118 con il suo equipaggio ritorna a Caserta, alla sua postazione. Fine del tour…sempre per i “ciccettini” che storcono il musetto e guardano con astio nella nostra direzione, vorremmo aggiungere che la “bella penzata organizzativa” di cui sopra, è durata circa sette ore, soste presunte comprese…La domanda sorge spontanea…ma… a voi sembra normale??? Hasta la insensatez!

2 Commenti

  1. Il 118 è asl ma sta al comando dell’ospedale. Zii, amici e parenti vari …sempre a disposizione tanto basta chiamare l’amico. Mentre i raccomandati dell’autoparco decidono quando e come lavorare. Ed i responsabile si sta si ricatti

  2. Il 118 pur essendo allocato in ospedale è di competenza della asl per cui il sultano dalle ancelle cuoche se ne frega se il personale sta in un cesso di locali. Fin quando i sindacati dormono ognuno può fare quello che vuole a discapito dei lavoratori

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