ASL, DOPO LE INADEMPIENZE E I DATI FARLOCCHI…ARRIVA IL “BAVAGLIO”

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Russo De Luca ASL, DOPO LE INADEMPIENZE E I DATI FARLOCCHI…ARRIVA IL “BAVAGLIO”(f.n.) – Ogni regime si caratterizza per la qualità più o meno volgare, del bavaglio che impone alla stampa, nel tentativo di inibire fino all’atrofia, il pensiero e la possibilità di riflessione…Da oggi, ahinoi, è fatto divieto perentorio ai direttori di Asl ed Ospedali della Campania di rilasciare interviste o intrattenere collaborazioni, con gli organi di stampa. Appare evidente che la situazione stia sfuggendo di mano al governatore Vincenzo De Luca, il quale, dinanzi alla realtà dei dati allarmanti di oggi, avrebbe qualche difficoltà ad incedere, con la stessa tracotante sicurezza, che ostentava al tempo in cui i dati erano altrettanto allarmanti,  ma, doverosamente, elettoralmente,  disarmonicamente e fantasiosamente gonfiati…tanto gonfiati ad arte, da rendere necessaria la costruzione di tre Ospedali Covid modulari, sorti ed eretti alla velocità della luce, il cui costo, tutt’altro che contenuto à tuttora all’esame di chi intende vederci chiaro… e che giacciono fortunatamente inutilizzati come monumenti alla boria. Quindi, onde evitare che si imbroglino le acque, in perfetto stile cambogiano, il nostro fustigatore di “los hombres sin mascara”, al secolo Vincenzo De Luca, impone il silenzio ai Dg di Asl e Aorn, delegando esclusivamente all’Unità di Crisi, la possibilità di autorizzare chicchessia a rilasciare interviste o a fornire informazioni…o almeno, si presume che la nota sia sua… La nota “bavaglio” è infatti a firma Antonio Postiglione e Italo Giulivo, rispettivamente direttore generale del coordinamento SSR e coordinatore dell’Unità di Crisi ed ha comunque, una sua logica giustificativa ed oggettiva, che vieta a chiunque, di avere rapporti con i mass media in relazione ai dati epidemiologici, riferiti alla curva Covid 19 e, bisogna premettere che già il Codice di Comportamento per i Dipendenti Pubblici fa divieto di avere rapporti con gli organi di stampa, salvo specifiche autorizzazioni. La Regione però… dimostra in tal modo, di essere totalmente omissiva, rispetto all’Informazione Istituzionale con il cittadino utente. Quante Asl e Aorn in Campania hanno istituito gli uffici preposti all’informazione istituzionale?  Nessuno e, quando diciamo nessuno, intendiamo nessuno! Chi si è mai preoccupato del cittadino, costretto a districarsi in un vero e proprio ginepraio di inesattezze, vittima predestinata della disinformazione “istituzionale”?, vogliamo parlare dei numeri telefonici inesistenti o non aggiornati o dagli operatori telefonici latitanti?, lasciamo stare…  Forse la Regione Campania non è a conoscenza delle norme che sanciscono la legittimità e la necessità di informare il cittadino (L.150/2000, Direttiva M.F.P. 2002, Art. 41  D.Lgs. 177/2005, Art. 13 CCNL 2016-18, etc.). Addirittura, oltre all’obbligo della Redazione dei Piani di Comunicazione annuali, il D.Lgs. 177/2005 prevede l’acquisizione di spazi informativi nelle Emittenti Televisive locali o Web. L’Informazione, quindi, è obbligo istituzionale e non soltanto una funzione aggiuntiva ed estranea ai processi organizzativi. Se la Regione conoscesse la norma e soprattutto se avesse intenzione di applicarla e farla applicare, oggi non saremmo qui, tutti insieme a sfiorare “pericolosamente” quel ridicolo che è già anticamera di un regime che peraltro non avrà nulla di, appunto, ridicolo. E parlando di ignoranza più o meno volontaria delle norme, un esempio per tutti: la fantastica Asl di Caserta, in materia di comunicazione istituzionale, mostra di avere originalissime idee…infatti, in quel dell’Asl, si ritiene che la comunicazione istituzionale, consista nella trasmissione in video, del mezzobusto del DG con mascherina sotto al mento, ruota del pavone che si intravede sullo sfondo e modulazione sonora e ritmica dell’autocelebrazione di rito…Ebbene non è così companeros! Oggi intanto, una ulteriore perniciosa involuzione, vede tutti accomunati in un triste futuro, improntato al silenzio… Persino Michele Tari, “simple the best!, cui era delegato tutto…dalla gestione degli altrui destini, alla distribuzione delle mascherine e delle caramelle alla menta,  dovrà assoggettarsi agli ordini superiori…L’unica cosa che lascia perplessi è la firma della “nota bavaglio”. Ma…un simile divieto non avrebbe dovuto firmarlo il presidente della Giunta regionale? Hasta la vista!