MARCIANISE, VELARDI & ABBATE…MANCANO LE PAROLE  

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   –       di Francesca Nardi         –            antonello velardi 1 scaled MARCIANISE, VELARDI & ABBATE…MANCANO LE PAROLE  Anche questa volta facciamo finta che la lettura degli eventi, sia quella che noi vogliamo che sia…per non perdere la faccia fino in fondo…ma non è così…Ognuno dei due si ritaglierà, se non lo sta già facendo, quel pezzo di gloria malsana che germoglia, ogni qualvolta una comunità non decide e, questa volta Marcianise ha avuto il terrore di decidere… La paura di cambiare il sistema, scavando nelle zolle e raggiungendo il punto più basso delle verità impronunciabili per ricominciare, l’ha brutalmente aggredita…e la comunità marcianisana si è trovata senza riferimenti…l’anima collettiva, annaspando nel vuoto delle parole inutili, si è accorta che nessuno dei due candidati aveva qualità tali ed evidenti, da colmare i vuoti abissali dell’altro…La comunità marcianisana si è ritrovata sola, senza riferimenti. La manciata di voti che ha decretato la vittoria al ballottaggio, di Antonello Velardi su Dario Abbate, rappresenta infatti, la sintesi delle ragioni che non hanno creato le condizioni, affinché Marcianise potesse davvero tradursi in quello che Velardi continua a raccontare, come “la parte che mi piace” “la parte sana” la parte eroicamente stracciona vittima dell’uomo nero… che, ovviamente,  se non avesse vinto sarebbe diventata immediatamente l’esatto contrario, perché così vanno le cose del mondo e Marcianise non fa eccezione…Quella manciata di voti, rappresenta la sintesi dell’indolenza del pensiero collettivo, il fallimento di un coraggio millantato ed abortito in solitudine, strada facendo…quella manciata di voti che ha deciso il ballottaggio è un trattato sulla comunicazione subliminale, che dichiara senza possibilità di errore che,  se da un lato Dario Abbate avrebbe perso comunque, Antonello Velardi oggi non ha vinto. Poco importa…certo!,  perché Velardi, da domani si insedierà, dilagando virtualmente in ogni dove ed iniziando a sfogliare e a spuntare, i nomi della sua personale black list,  troneggiando sui social come quel martire, vittima del peggiore dei tradimenti, al quale oggi il pentimento del volgo, riconosce,  l’odore della santità ed anche se molti sanno che non è così ed in che misura il Velardi riesca ad essere drammaticamente insopportabile, la nuova ma stantia maggioranza di comodo, tacerà…perché uno degli aspetti più inquietanti del personaggio, è quello strano senso di disagio, quasi timore, che provoca in coloro che osano contrapporglisi. Quella manciata di voti che ha spostato l’asse su Velardi e che qualcuno, erroneamente, pensa che possa conferire le stimmate di una sconfitta gloriosa e molto ma molto più che onorevole ad Abbate, dichiara invece l’assenza totale di carisma da parte sia del candidato Abbate, che da parte di chi avrebbe dovuto correre come un forsennato dopo aver commesso l’errore di sceglierlo come aspirante sindaco e che, invece ha mostrato tutti i suoi limiti.  In questa partita non erano in gioco le solite sbattute in petto dei depositari della legalità rivelata…il popolo è stanco e stufo e aveva bisogno di emozioni, di un risveglio improvviso, che non fosse il replay di un noiosissimo consiglio comunale,  ma che facesse salire su quel palcoscenico che Velardi contrabbandava per luogo di riflessione monastica, qualcuno che, forte delle proprie argomentazioni politiche, non avesse alcun bisogno di recitarle ma fosse in grado di elaborare una strategia che demolisse punto per punto, le varie performances del Velardi, stigmatizzando soprattutto quelle strumentali ed assai imbarazzanti visite, a persone che un minimo di pudore avrebbe dovuto impedire di coinvolgere in un volgarissimo agone elettorale. L’impaccio di Abbate ha favorito la predisposizione scenica di Velardi, Non c’è stato nulla di più e nulla di meglio o di meno in questa competizione…e se c’è stato non ce ne siamo accorti. In bocca al lupo Marcianise. Hasta la vista!