CONTE, DE LUCA E SE C’È POSTO…IL PAESE

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     –         di Francesca Nardi        –             conte de luca  scaled CONTE, DE LUCA E SE C’È POSTO…IL PAESEE dopo avere registrato quel che resta del pensiero di De Luca, dopo averlo affrancato delle sei volte che ha chiamato imbecille qualcuno e delle cinque volte che ha definito idiozia qualcosa, in diretta Rai 3,  ed aver religiosamente ascoltato Conte Pilato che dal coprifuoco annunciato, si è assestato sul quasi accettabile, consegnando la patata bollente ai sindaci. In attesa che gli stessi si ribellino e gli restituiscano la palla e si modifichi l’ultimo Dpcm, possiamo entusiasticamente affermare, con cognizione di causa, che l’unica cosa di cui siamo assolutamente certi al momento, è l’assenza di autorevolezza del Governo e che i confini dell’autonomia regionale devono essere disegnati a discrezione di Vincenzo De Luca, per evitare il rischio che lo stesso li presenti e li condanni, come l’ultima idiozia ideata da un imbecille. Detto questo dovremmo forse tirare i remi in barca e darci un’occhiata seria ai piedi e a quello che stiamo pestando, dal momento che deve trattarsi di qualcosa che è “scaduto”, visto e considerato che il lezzo che promana, fregandosene, alla maniera di De Luca, dei confini regionali, li ha oltrepassati di larga misura… Basta cifre dunque …che non siano quelle inventate e corrette della primavera scorsa e sarebbe ora di impegnarsi in un’operazione verità, che sia utile ad evitare maldestre interpretazioni delle azioni e dei personaggi che si propongono o si ripropongono alla guida di alcune città, compresa la nostra. Il momento drammatico che stiamo vivendo deve essere raccontato, interpretato da gente onesta, da politici seri e da medici consapevoli delle loro responsabilità. Il coronavirus deve essere affrontato con serietà e soprattutto non deve diventare o non può continuare ad essere lo strumento per il mantenimento delle rendite di posizione o il mezzo per acquisirne altre. Il coronavirus non può essere l’alibi per incassare denaro che non venga redistribuito a chi rischia la vita e la salute quotidianamente. Stiamo giocando con il fuoco della salute della nostra gente, come abbiamo giocato spudoratamente in molti casi con il termine “camorra” per nascondere la nostra incapacità imprenditoriale. Il contagio Covid 19 procede velocemente e… sarebbe opportuna un’analisi dettagliata della sua genesi, come sarebbe opportuna, tanto per cominciare ad essere seri, la conta di chi invece di interessarsi di sanità dovrebbe restituire le mani alla terra e sarebbe un vero dono divino se lo facesse…Hasta la vista!