OSPEDALE, A BREVE I CORSI DI FORMAZIONE DEL PERSONALE…DOPO NOVE MESI DI EMERGENZA COVID

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LA STANZA DEI BOTTONI scaled OSPEDALE, A BREVE I CORSI DI FORMAZIONE DEL PERSONALE…DOPO NOVE MESI DI EMERGENZA COVID(f.n.) – Prendiamo atto, in preda allo sconforto, che qualcosa non funziona nella palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco dell’Aorn… l’inconsapevolezza della realtà, sembra caratterizzare il pensiero unico dei regnanti, laddove certi comportamenti, non derivino dalla monolitica convinzione che, quella stanza dei bottoni in cui danno il meglio di  sè,  sia una specie di sito ricreativo, in concessione premio a pupilli del potere politico in carica, con tanti bottoni da premere, e la pericolosa facoltà di scegliere secondo la propria indole e tendenza, non disdegnando all’occorrenza di sbrigliare la fantasia…E va tutto bene!,…perché ognuno porta il peso di ciò che è, di ciò che dice e di ciò che firma,  cosi come De Luca, porterà il peso delle scelte che ha compiuto. Ciò che non va bene per niente, è l’audacia dei geni della direzione sanitaria, che mandano in giro disposizioni che, a prescindere dai refusi che consideriamo decori d’epoca, sono un insulto all’intelligenza di chiunque e dal momento che siamo in piena emergenza, l’Ospedale scoppia e che il numero degli operatori contagiati sale vertiginosamente,  rappresentano una chiara e lampante dichiarazione di fallimento su tutti i fronti ed una sfacciatissima ignoranza dei danni provocati da una incosciente disorganizzazione, la loro. Perché…se dopo nove mesi di emergenza, la signora Annecchiarico e il signor Mensorio, si “scetano dal suonno” e dispongono che il corretto corso per “la vestizione e svestizione, per il rispetto e l’osservanza dei percorsi sporco-pulito, per il lavaggio delle mani e in generale per le procedure di infection prevention and control,” venga effettuato “in presenza” …dando per scontato che i corsi online, con cui hanno “pazziato” fino ad ora non servono a nulla, noi ci preoccupiamo… La disposizione, il cui significato e valore intrinseco, sarebbero più che sufficienti, in un paese civile, a “scollare” d’autorità dalla sedia, i firmatari per farli accomodare su uno strapuntino in attesa degli esami, arriva tra l’altro, in contemporanea alle nuove disposizioni restrittive dell’Unità di Crisi. La responsabilità dei corsi di formazione in presenza è affidata al CC.I.C.A che dovrebbe significare “Controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza”, la qual cosa apre un varco “esagerato” alle possibilità da noi enunciate innumerevoli volte e sempre contestate dai “ranocchi dalla bocca larga” …ma …vuoi vedere che finalmente hanno capito da dove arriva il problema? In cattedra abbiamo la grande Caterina Cusano, (ecchissenno?) che di infezioni dovrebbe intendersene…non fu lei a dire pubblicamente che “in Neurochirurgia nun se lavaven manc e mman?…Meraviglia e non poco che l’illustre componente del Cio, vera memoria storica delle infezioni in Ospedale, non si sia ribellata e non abbia rifiutato una investitura che definire offensiva è un eufemismo …Visto che la signora Cusano, a detta delle sue colleghe, non è esattamente quello che si definisce una mansueta mammoletta, stupisce che non abbia sentito il dovere di suggerire alla direzione sanitaria, in tempo utile, che i corsi di formazione del tipo suddetto si fanno “in presenza” e non on line facendo sganasciare dalle risate l’orbe terracqueo…Oggi alla fine di ottobre, dopo nove mesi di emergenza e la gente che muore in ambulanza, mentre attende che la disorganizzazione faccia il suo corso negli Ospedali,  si accettano cariche ed investiture, che piovono dall’alto dell’incompetenza grassa e si tace e si obbedisce, perché… tutto sommato… dei danni provocati dall’incoscienza fino ad oggi, scusate…  ecchissenefrega? La disposizione della Annecchiarico e di Mensorio è stata indirizzata anche al direttore del Risk Management …cose e’ pazz… ma non sarebbe stato logico il contrario?, ah già i dirigenti del Risk management sono impegnati ad allestire il masterplan per il San Pio… audite audite…è stata informata persino la responsabile della Uosd Prevenzione e Protezione…nuovamente cos e’ pazz!, ma la signora Agresti, di grazia, cosa previene  e cosa protegge, se devono essere la bella addormentata nel bosco e il principe azzurro che la sveglia dopo nove mesi, a schioccare le dita sotto al suo naso?, e  per finire con salto carpiato, passaggio nel cerchio di fuoco ed atterraggio violento sul paradosso…eccolo lì l’ultimo nobile destinatario della disposizione…il Michele Carozza nazionale, referente dell’autoparco, il quale avrà il compito di formare il personale  dei reparti Covid sul corretto uso della barella di biocontenimento (e sarà l’unico corso che il personale dei reparti Covid avrà seguito nella triste storia dell’emergenza). Michele Carozza è uno simpatico. Uno di quelli che cerca sempre di cascare in piedi…ed anche questa volta farà la sua brava figura… un espertop di ambulanze, le sue e le ospedaliere…C’è un piccolo particolare sul quale dovremmo riflettere tutti insieme…Oggi ne abbiamo 27…i corsi non sono ancora cominciati…da nove mesi si trasportano pazienti covid, secondo i criteri umani degli operatori del caso e secondo l’istinto di sopravvivenza di tutti coloro che sono stati a contatto con il virus…Eppure… chiacchiere autocelebrative nel nostro Ospedale ne sono decollate tante…troppe. Se questo fosse un paese civile e la coscienza non fosse una bestia immonda dalla quale rifuggire, appena se ne avverte l’ombra e l’odore, i firmatari della disposizione e il Dg che l’ha approvata dovrebbero dimettersi per decenza, all’istante, perché dopo un harakiri di questa portata, ci si può soltanto chiudere in uno stipetto tirolese, mimetizzando lo scuorno. Noi adesso, abbiamo seriamente paura. Hasta la verguenza!

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