REMEMBER …IL MIO MOTTO: LA CIVILTÀ SOPRATTUTTO

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racconto caserta ciro esposito scaled REMEMBER ...IL MIO MOTTO: LA CIVILTÀ SOPRATTUTTO

Finalmente riusciamo a parlare di cose serie; del CIMITERO, perché tutto il resto è il nulla, è vanità, vacuità e, nel ricordarmi delle mie origini posso dire, con la mia nonna materna, …o’ riéste e’ pomp’ e’ munno! La mia nonna, contadina, profferiva questa frase osservando i preparativi (fiori e Lumini) per la ricorrenza dei defunti: per lei contavano soltanto le messe in suffragio dell’anima dei trapassati e, non poteva essere altrimenti per una persona che annoverava tra i suoi avi 2 monaci e un prete. Percorro questa strada della “vita amministrativa” della nostra città nella vicinanza della ricorrenza che segna il grado di civiltà della nostra comunità e dimostra, se ve ne fosse bisogno, quanto grande è il nostro legame con l’aldilà.

Rivestivo l’incarico di Assessore ai LL.PP; una delega che prevedeva, all’epoca, anche la cura dei Giardini e dei Cimiteri della città…qualcuno, poco a conoscenza dei ruoli degli amministratori, pensò che mi avessero nominato custode dei cimiteri…il Callisto della situazione!! Il Cimitero Principale, quando assunsi l’incarico versava in uno stato pietoso, basta ricordare che l’ampio spazio, antistante alla terra consacrata, era adibito a sversatoio dei materiali di risulta dell’edilizia senza che nessuno lo proibiva …lo feci ripulire e asfaltare …da allora è fruibile. Il Cimitero di Casola, di contro, era ben tenuto e curato da un ottimo elemento…Giuseppe Petrillo, un dipendente comunale che nel 1970 collocai in quella sede su preghiera del mio Vice, assessore Francesco Rossi che era anche Delegato per il Quartiere Alto….una scelta azzeccata perché, fino alla sua andata in pensione, quel luogo è stato veramente tenuto bene. Come accennavo sopra, qualche buontempone sparse la voce che mi avevano affidato la custodia dell’ultima dimora e non plenipotenziariato di tutto il comparto dei LL.PP; pensava che me ne avevano affidato la custodia come quella che Papa Zefirino affidò, per i Cimiteri dell’antica Roma, al diacono Callisto (divenuto Papa e poi Santo)…NO, il custode del Cimitero Principale era un bravo dipendente del Comune…Armando Corsale che con gli amministratori a lui simpatici teneva, in loco, anche bevute diurne e cene notturne…un luogo ameno, insomma! Non voglio raccontare gli aneddoti che mi portarono ad essere odiato perché guastafeste…farei rizzare i capelli in testa anche ai calvi e il tempo mi ha dato ragione; però, di alcuni fatti ebbi modo di parlarne, quale oppositore alla amm.ne Gasparin, in Commissione Lavori Pubblici, ma quelli che si ritenevano i padroni della città, (non amministratori) non ascoltarono i miei avvertimenti …e successe il patatracfurti, scandalo e arresti. Ero l’assessore ed era mio dovere di lavorare, provvedere, bonificare, non fosse altro che per essere ricordato quale risanatore anche di quel sito.

Nel 1979 le strade interne del sacro luogo non erano asfaltate e in occasione della ricorrenza dei “defunti” si ricorreva allo spandimento del sabbione con una spesa di 20 milioni di lire solo per cospargerlo, perché la materia prima, veniva regalata da Giuseppantonio Luserta. La spesa per tale abbellimento superficiale la ritenevo esagerata e ingiustificata perché …ca’ chièna de muòrt…le abbondanti piogge novembrine… il sabbione scivolava nella zona ove attualmente insiste il Rione Cappiello…. A quei tempi la strada che da via Ruggiero porta al Cimitero aveva ancora una accentuata pendenza con ai lati due alte siepi su cui, nei “giorni sacri per i cristiani”, venivano collocate le bancarelle dei venditori di caki, corbezzoli, melograni, fusaglie varie e quelli dell’ottimo torrone dei morti: quello di Avellino.

La storia del sabbione regalato e la spesa relativa allo spandimento di un materiale che serviva soltanto per un giorno la ritenevo un furto e corsi ai ripari facendomi sempre più nemici… Mi industriai, compulsai, il bilancio del Comune e trovai i fondi per asfaltare i vialetti; quindi, …forzando i miei poteri e invocando I’ urgenza ( avrei dovuto portare le pratiche in Consiglio)feci approvare dalla Giunta 7 “rapportini” di sette milioni ciascuno in tre sedute diverse….la manovra era forzata , lo sapevo , ma necessitava il fesso che avesse il coraggio di assumersi la responsabilità nell’interesse della comunità … era Giro Esposito. Oggi mi asterrei considerando la gratitudine dei casertani. La ricorrenza dei defunti fu salutata dalla positiva operazione inaugurata dal sindaco e dall’assessore alle finanze. Il sottoscritto, quello che si era preoccupato, aveva provveduto, si era esposto, era assente perché ha sempre mal digerito le inaugurazioni. La ditta Carbone che eseguì i lavori, affidati a trattativa privata, era di Caserta e fu sponsorizzata dal sindaco che ne conosceva la serietà…il risultato fu un ottimo lavoro durato 30 anni.

Come supponevo, il Comitato di Controllo sugli atti dei Comuni, trovò da ridire sulla procedura delle sette delibere e le rinviò, per l’art. 59 e 60…dovevano essere ratificate dal Consiglio Civico ove i Comunisti non aspettavano altro per chiacchierare e farmi il Cu.o….Sostenevano che fossi amico del titolare della ditta appaltatrice dei lavori. La discussione fu “pesante” ma le delibere di Giunta, dopo animati dibattiti sul sesso degli angeli, furono approvate dal Consiglio…ma una frase fuori luogo turbò la mia suscettibilità : lo sponsorizzatore della ditta osò dire: il guaio lo ha fatto Esposito e vorrà dire che pagherà lui…dovetti far capire all’individuo, afferrandolo per il bavero, in camera caritàtis, che agli attacchi ingiustificati dei comunisti bisognava rispondere con coraggio, che non avevo pavimentato il mio giardino ma il Cimitero, che dell’opera ne aveva guadagnato in civiltà Caserta , che il titolare della ditta che aveva eseguito i lavori, era suo amico…non mio !! Dopo questa mia ultima affermazione l’individuo si preoccupò della vexata quaestio e tutto, come ho già scritto, procedette de plano. Ma col cimitero non è finita qui…vi è qualcos’altro: