PRIMA DOMENICA DELL’ESTASI DI SAN GENNARO DEGLI AURUNCI

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…IL SANTO BACCHETTA IL VESCOVO E IL VESCOVO BACCHETTA IL PRETE…IL PRETE SI GIUSTIFICA DICENDO CHE NEL LIBRETTO DI ISTRUZIONI NON ERA PREVISTO LO SCISMA

      –  di Salvatore Zinno –  

Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli, dicendo: “Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno [di osservare], ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno”                           (Matteo 23)

Sono periodi difficili per le nostre terre, per le nostre genti, per il nostro mondo…sono momenti di smarrimento, confusione e tristezza; generati dalla grave pandemia che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario nazionale – che poi tanto nazionale non è più – con le migliaia di persone sintomatiche ricoverate e bisognose di assistenza intensiva e sub-intensiva, fino ad arrivare in alcuni casi, al decesso del soggetto contagiato.

Cosa capita nel “ducato” di Sessa Aurunca in momenti simili?

%name PRIMA DOMENICA DELLESTASI DI SAN GENNARO DEGLI AURUNCICapita che un parroco, uno di quelli tosti che ancora “…faccio il pastore del mio gregge…”, prende carta e penna e mette nero su bianco il disagio della sua gente, che siano essi devoti parrocchiani ma anche no. Perché oggi il male è globale, e non necessita essere ferventi cattolici per subire tutto il disagio che questo maledetto virus sta distribuendo a piene mani, sia esso un disagio sanitario, piuttosto che economico e sociale.

Il parroco prende l’avvio dall’inizio del “novenario” alla Madonna del Popolo – co-patrona della città – e ricorda di come nel passato la popolazione aurunca sia stata sostenuta e protetta “…da uomini e donne coraggiosi che, lasciatosi ispirare dall’infinita tenerezza di Maria, hanno messo veramente il bene di tutti prima delle proprie persone…”. Aggiunge poi un auspicio: “Così vorremmo augurarci avvenisse anche nel momento presente. Invece non è così!

La sferzata è riservata alla politica locale ed ai suoi pezzi grossi, per i quali il sacerdote riserva parole incandescenti, trovando forse ispirazione nell’azione di nostro Signore quando inchiodò gli Scribi e i Farisei alle loro colpe dinanzi alla folla.

Il sacerdote in questione non è un giovane pretino o un pavido curato di manzoniana memoria, ma bensì il parroco del Duomo di Sessa, la più importante parrocchia della diocesi ed è per questo che sente il bisogno di riprendere il grido di dolore del suo gregge. In questo grido, non le manda certo a dire  e punta il dito contro i “grandi leader politici del nostro territorio vivono beatamente nei palazzi della loro corruzione“.

Tutto questo mentre, continua il sacerdote, l’unico presidio sanitario del territorio,  l’ospedale San Rocco, risulta una “baracca sgangherata” nella quale medici e infermieri fanno i salti mortali per offrire un minimo di conforto ai sofferenti disponendo di scarsissimi mezzi mentre qualcuno vagheggia della costruzione di un nuovo ospedale…insomma, al San Rocco si fanno le nozze con i fichi secchi perché una politica cialtrona e arrogante pensa solo ad occupare i posti di potere con un esercito di teste di legno senza dignità e soprattutto senza capacità…aggiungiamo noi.

L’intemerata del pastore aurunco, nasce certamente dall’amarezza del periodo e dalle sofferenze che la sua gente sta patendo, ma anche dal momento di tristezza dovuto alla morte di alcuni cittadini aurunci causata si dal virus, ma soprattutto dalle inefficienze della sanità pubblica; proprio ieri il clero aurunco ha dolorosamente tributato l’ultimo saluto a don Franco Alfieri.

La cosa non è andata per niente giù al politico di riferimento locale, che nei mesi passati si è “venduto” come esclusiva opera sua la realizzazione del nuovo ospedale, e subito sono stati lanciati i suoi cani da caccia che hanno iniziato a punzecchiare la moralità del sacerdote, cercando di orientare l’opinione pubblica verso una netta invasione di campo di quest’ultimo in un ambito non di sua competenza.

Radio “piazza”, ci riporta di una lavata di capo partita dagli alloggi vescovili verso il pastore, innescata dal politico di riferimento che si è dichiarato offeso dalle ingrate parole dedicate a lui ed al suo nobile impegno politico. Insomma, non gli è bastato giustiziare (politicamente) il suo sindaco pochi giorni fa, adesso vuole anche la testa del parroco…il prossimo chi sarà? Il capitano dei carabinieri? Così avrà abbattuto tutte le autorità: civili, religiose e militari, senza far dispiacere nessuno.

Dispiace invece, dover notare che nessuno, e sottolineiamo NESSUNO, dei politici locali, siano essi di destra o di sinistra, in carica o ex, credenti o non credenti, amici o nemici del politico di riferimento, abbiano espresso un personale segno di vicinanza al nostro intrepido parroco. Il suo pensiero è stato pubblicato da una nota pagina Facebook di un movimento politico di natura civica che ha raccolto centinaia di visualizzazioni, apprezzamenti e commenti favorevoli del popolo, ma nessuno di questi a firma di qualche sedicente politico. Anche i consiglieri comunali del movimento civico di cui sopra non hanno preso posizione pur ospitando lo sdegno del sacerdote sulla loro pagina. Il popolo invece, si è fatto sentire ed ha offerto vicinanza al sacerdote, alcuni hanno paragonato il nostro parroco e la sua odierna filippica alle lezioni di morale che era solito offrire il benemerito Vescovo Nogaro quando era Pastore di questa diocesi.

A questo punto, avendo preso atto della arroganza ma anche della miserevolezza della classe politica aurunca, non resta che seguire l’indicazione del parroco ed affidarci alle mani di Maria Avvocata del Popolo…occhio però che NON parliamo di Salvini e del suo “cuore immacolato di Maria”, quelle sono altre miserie umane…

Di seguito il testo integrale del documento scritto da Don Roberto:

In questi giorni la comunità sessana vive uno dei suoi appuntamenti più attesi: il Novenario alla Madonna protettrice di tutto il popolo.

La gente di Sessa ricorda di essere stata protetta, preservata, in momenti critici della storia, da uomini e donne coraggiosi che, lasciatosi ispirare dall’infinita tenerezza di Maria, hanno messo veramente il bene di tutti prima delle proprie persone. Così vorremmo augurarci avvenisse anche nel momento presente. Invece non è così!

Si continua ad attribuire la colpa del male pandemico unicamente alla presunta irresponsabilità dei cittadini, al loro mancato rispetto delle regole, mentre i “grandi leader” politici del nostro territorio vivono beatamente nei “palazzi della loro corruzione”.

Come è possibile promettere edificazione di mega ospedali, quando non si è capaci di gestire quello che già c’è?

Medici, infermieri, personale ospedaliero, ogni giorno al San Rocco, fanno l’impossibile, molto e molto di più di quanto gli è richiesto per tenere su una “baracca sgangherata”.

Perché nel lungo periodo estivo, come tantissimi si stanno giustamente chiedendo, non ci si è opportunamente organizzati per evitare che per avere un posto letto di emergenza si debba tristemente ottenerlo con raccomandazione dai potenti di turno?

Fino a quando si può tollerare una politica locale completamente interessata a se stessa e non a l’unica cosa per cui esiste: proteggere la propria gente, tutto il proprio popolo.

Il male, ogni tipo di male che si abbatte sull’uomo non potrà mai avere la meglio, in alcun modo, se ci sono protettori coraggiosi pronti a difendere.

Tutto può capitare quando essi mancano.

Maria ci aiuti.

Don Roberto Palazzo