I GIOVANI E L’IMPEGNO POLITICO: DIEGO DELLA VECCHIA E GIANMICHELE CASTELLO

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  –         di Nicolò Antonio Cuscunà          –         

L’impegno dei GIOVANI in politica si affievolì contemporaneamente alla fine della Prima Repubblica e dei suoi partiti. Ciò non significò l’allontanamento dall’impegno dal sociale organizzato e da altre forme partecipative. La presenza giovanile rimase sempre attiva in altre forme non ideologizzate ma ugualmente importanti e di valore.  Volontariato dalle mille sfaccettature, collegato alla cultura del rispetto ambientale, l’assistenza agli ultimi e a tanti altri settori del laicismo e del religioso.  La rinascita dell’impegno giovanile, in politica-partitica, si è concretato nel ritrovato impegno-servizio per dare voce ai “popoli”.  Movimenti e partiti, grandi o piccoli, riconquistano spazi giovanili aperti alla partecipazione diretta – sussidiarietà orizzontale- dei cittadini da coinvolgere alla guida dei destini collettivi. L’informazione pone giusta e doverosa attenzione a quanto accade nel mondo dei giovani, senza distinzioni di sorta. Dalla scuola all’associazionismo, alla politica dei gruppi, movimenti e partiti.  Disponibilità alla divulgazione di idee e proposte progettuali, indirizzate a garantire voce in libertà senza vincoli di sorta.

Primo incontro di APPIA POLIS con due rappresentanti di “Gioventù Nazionale”, espressione del mondo giovanile di Fratelli d’Italia.

Diego Della Vecchia I GIOVANI E LIMPEGNO POLITICO: DIEGO DELLA VECCHIA E GIANMICHELE CASTELLOQueste le ragioni della scelta di Diego Della Vecchia -segretario provinciale di Gioventù Nazionale; anni 25, da Gioia Sannitica (CE), studente di Scienze Politiche. Esordisce: “la militanza a seguito dell’interesse suscitato in me dallo studio degli accadimenti del ’68, dei cosiddetti “anni di piombo” e il desiderio dei giovani di “cambiare“. Le rivolte studentesche francesi, propagatesi in tutta Europa, il violento decennio italiano culminato con il sequestro e l’assassinio dello statista Aldo Moro. Questi eventi alla base delle mie scelte nell’impegno a Destra. La stagione violenta delle Brigate Rosse per il comunismo, Lotta Continua con l’assassinio del commissario di PS Calabresi, gli opposti estremismi di destra e sinistra, la lotta armata, i caduti da ambo le parti e le vittime innocenti della stagione degli odi. Le stragi degli innocenti: Banca dell’Agricoltura di Milano, piazza della Loggia a Brescia, stazione ferroviaria di Bologna – 2 agosto ’80   – continua il giovane Diego Della Vecchia – hanno determinato la maturazione dei miei convincimenti ideali.  La scelta di partecipare per contribuire, nel mio piccolo, alla crescita del mio Paese, vera democrazia repubblicana all’interno dell’Europa federata.  L’approfondimento di queste tematiche mi hanno spinto alla “partecipazione” attiva in politica.  L’adesione a quell’area definita di destra motivata dalla conoscenza indiretta, scritti e storie politiche, dei predicatori della “pacificazione nazionale” e della destra sociale: Giorgio Almirante e Pino Rauti. La frequentazione dei circoli di destra, il confronto con altri giovani, l’ascolto e la libertà d’espressione in questi ambienti, mi hanno indotto in riflessioni e maturato in crescita culturale e desiderio di partecipazione attiva. Selezione meritocratica, confronto e discussioni mi hanno aperto la porta alla carica di segretario provinciale giovanile di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. In quest’autentica fucina di valori cresco umanamente e culturalmente aiutando altri giovani a imboccare la stessa strada valoriale”. 

gianmichele castello I GIOVANI E LIMPEGNO POLITICO: DIEGO DELLA VECCHIA E GIANMICHELE CASTELLOGianmichele Castello, anni 25, laurea in Scienze nautiche ed aeronautiche, lavora c/o Leonardo S.p.a. -Novara-, dirigente regionale di Gioventù Nazionale, consigliere eletto nel Forum Giovani del Comune di Caserta.  Il giovane casertano, da tempo molto attivo in città e provincia, garantisce il suo costante impegno su temi amministrativi, etici, politici e sociali.  Esordisce ponendo l’accento critico al “dominio del mercato consumistico mondiale”, semidio imperante tra i giovani.  Indirizza le sue scelte etiche-morali verso il recupero di quei valori della “tradizione” dei popoli europei, valori assopiti da risvegliare e recuperare. Democrazia partecipativa nel rispetto delle idee altrui, libertà espressiva, giustizia sociale, solidarietà verso gli ultimi senza distinzioni, meritocrazia, questi i punti valoriali del suo impegno nella politica a Destra. Molto attento alla formazione culturale-politica e amministrativa, sempre presente sui temi “caldi” in discussione nel Paese e nella città in cui è nato, Caserta.  Legge e studia i discorsi parlamentari di Giorgio Almirante, nella sua biblioteca non mandano i libri di: Arrigo Petacco, Giampaolo Panza, Nietzsche, Evola, Pound, Gennaro Sangiuliano, Salvatore Sant’Angelo -saggi di geo-politica- e Marcello Veneziani. Di quest’ultimo, ricorda le affermazioni sullo statista Almirante: “… indicò alla Destra la via repubblicana e post-fascista, il recupero a dignità nazionale del TRICOLORE rappresentante l’Unità Nazionale”. Fiume in piena il giovane Gianmichele Castello: “Gioventù Nazionale punta all’Europa Unita, scrigno delle culture dei popoli che la compongono, diversità culturali da non smarrire ma da tenere salde quali radici del Paese Europa dei popoli”. Il suo costante impegno nel sociale al fianco degli ultimi, periodicamente concretato nella distribuzione di medicine e di generi di prima necessità.  Con l’organizzazione giovanile del Movimento è molto attivo nella tutela dell’ambiente (verde cittadino, Macrico, Biodigestore lontano da Caserta, ecc), Lotta contro i “qualunquismi” della politica amministrativa locale, indica ai giovani la strada partecipativa rivendicando i “propri diritti” sempre adempiendo ai propri doveri di cittadini della Repubblica. Contro il fallimentare “uno vale uno” – di grillina invenzione -, il militante di Gioventù Nazionale pone: “meriti, capacità e professionalità, cioè: “competenze meritocratiche”. Alla specifica e diretta domanda se sarà o meno della partita nelle elezioni future amministrative casertane risponde: “…Caserta merita voltare radicalmente pagina, ricominciare a costruire la sua storia fatta di vivibilitàRipartire dalla cultura dell’ambiente – p.co dei Tifatini, chiusura delle Cave, recupero del verde con piantumazione di migliaia di alberi-, economia derivata da turismo– potenziamento degli attrattori turistici -, potenziamento delle facoltà universitarie – campus, laboratori e biblioteche-, completamento del policlinico universitario, immediata adozione del nuovo piano urbano – PUC – (attualmente insabbiato nel palazzo di città). Blocco dell’edilizia residenziale privata, fino all’adozione del nuovo Piano di sviluppo urbano.   Questo il programma, ed io parto dal programma. Se potrò determinarne la stesura, con garanzie attuative, sarò della partita. Auspico l’UNITA’ di programma e d’intenti della COALIZIONE di centrodestra. Coalizione vincente quando, tralasciando i personalismi, punta al “buon governo della Cosa Pubblica”. Divisioni e frammentazioni, di liste civiche d’orientamento a destra, sono solo preludio di sconfitta. Caserta non può rischiare lasciando -dis-amministrare l’attuale compagine di pseudo-sinistra (PD), deve obbligatoriamente cambiare registro. A mio parere, Il Centrodestra è il vero nuovo. Trovare gli argomenti per smussare gli angoli, superare le divisioni, si deve e si può, se realmente nutriamo amore per questa città. Noi giovani dobbiamo dire e fare la nostra parte. La sfida ci piace, il futuro ci appartiene se sapremo costruirlo”. 

Con queste esternazioni d’ardore giovanile, si chiude la prima puntata de “I giovani e l’impegno in politica”.