MATESE, I PARCHI TRA RESPONSABILITA’, PRECARIETA’ E…CHIARI MESSAGGI DEI TURISTI

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MATESE – (mi.ma.) La regione dei parchi? No. Della precarietà parche…ggiata.  Ci sono circostanze ed incontri in cui la chiarezza e la franchezza brillano e mette in fuga posizioni di comodo. Prendiamo in esame il parco regionale del Matese. Ne ha parlato, con toni appassionati e sinceri, il presidente dell’ente matesino, aspirante parco nazionale, Vincenzo Girfatti, in sella da poco più di due anni e a fine corsa, come ha detto nel corso della tavola rotonda sulla forestazione patrocinata dalla Coldiretti nella sede della comunità montana matesina.

Prima però facciamo un passo indietro a settembre 2019. In quella data la regione Campania ha pubblicato (e magnificato) una documentazione con il resoconto delle attività regionali svolte ovviamente nel loro insieme e, quindi, anche dei parchi e delle riserve naturali. Informazione istituzionale (non tutta per carità) elevata all’ennesima potenza tanto da sfociare nella gonfia propaganda. In quel dossier, usato in campagna elettorale, come veniva trattato la tematica dei parchi regionali? Come nella scheda allegata e pubblicata: “parchi e riserve nuove opportunità di sviluppo”, ripartizione dei fondi, senza specificare alcunché e i soldi erogati per le micro imprese nelle aree protette. Sembra tutto apposto allora…macché.

Seconda puntata.  Arriviamo all’incontro svoltosi pochi giorni fa. “Ahimè ahinoi” è l’incipit del presidente uscente dopo aver ringraziato dell’invito e della tematica dibattuta. Tra le criticità dichiarate proprio quella dei fondi per la gestione degli enti ma anche la carenza di personale in pianta organica con tutte le incombenze da svolgere per un parco di 33.000 ettari. Questioni note minimizzate prima ed amplificate ora.

Sono solo i primi due consistenti elementi dell’atto d’accusa di Girfatti: “In questi anni la regione non ha dato la mano a risolvere alcune delle questioni emerse   anche dal confronto per lo sviluppo del territorio. Se a distanza di tanti anni abbiamo ancora norme di salvaguardia provvisorie questo è un fallimento. Io nel mio piccolo, insieme allo staff, ho fatto tutto ciò che potevo, sacrifici enormi con quattro soldi (esposizioni a Berlino, Milano etc.) e ho la coscienza a posto (valorizzazione in senso turistico, proseguimento della certificazione forestale su una parte dei boschi di S.Angelo)”.  Rivolgendosi, ancora, all’assessore Caputo, già consigliere all’agricoltura, il presidente uscente ha citato un altro clamoroso ritardo: a settembre 2018 fu approvato lo statuto aggiornato dell’ente parco ma la giunta regionale ancora non ha provveduto a ratificarlo e a rispedirlo al parco.

Parco nazionale: il ministero ha inviato una nota alla Regione per una proposta di perimetrazione. “Noi faremo la nostra ma continuo a registrare malumori degli amministratori per un parco calato dall’alto e non si riesce a decidere intanto”. Nella parte finale del suo articolato intervento Girfatti ha posto l’esigenza di fissare delle priorità (“tutto non si può fare”) e ha citato un episodio: ad agosto aprendo la posta elettronica ha trovato un messaggio di una turista residente a Milano: “Il parco è bellissimo ma una volta arrivata a Piedimonte mi sono sentita abbondonata”. Ha allargato le braccia il presidente. Il messaggio di chiarezza è arrivato. Finalmente.