APPELLO CAVE DE “LE PIAZZE DEL SAPERE”: LA CITTADINANZA ESTETICA

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images APPELLO CAVE DE LE PIAZZE DEL SAPERE: LA CITTADINANZA ESTETICARiceviamo e pubblichiamo una nota di Pasquale Iorio, presidente dell’Associazione Le Piazze del Sapere.

In questi giorni – scrive Iorio – una forte spinta a lanciare l’appello sul disastro delle cave nella zona collinare casertana mi è venuta dalla lettura di un denso volume pubblicato dalla giovane ricercatrice Irene Boldriga  della Sapienza di Roma (che consiglio di leggere a tutte le persone amanti della storia dell’arte, e non solo). L’autrice ci invita ad integrare  il concetto di etica con quello di estetica per una definizione esaustuva della cittadinanza. Infatti, nel libro viene così definita: “La cittadinanza non è un mero elenco di diritti e di doveri, bensì una postura, un modo di essere e di interagire con gli altri e con i luoghi che si abitano e che abbiamo dentro di noi”.      

Nel suo saggio si fa particolare riferimento all’Art 9 della Costituzione che mette in stretta relazione lo sviluppo della cultura con la tutela del paesaggio e del nostro patrimonio (storico ed artitico). In questo modo l’arte e la bellezza diventano piena espressione di libertà e capacità di autodeterminazione delle persone (come sottolinea Adriano Fabris nella sua prefazione).

Ho fatto questa premessa per evidenziare il palese contrasto che si rivela alla nostra vista con lo spettacolo sempre più spettrale dello scempio e della distruzione in atto sulle colline tifatine, che continuano ad essere divorate e devastate dalle cave (per lo più in modo abusivo). Come ho già tentato di ricordare– anche ad autorevoli esponenti della Sovrintendenza BBCC e della Direione del Museo di Palazzo Reale – uno dei motivi principali che spinse Luigi Vanvitelli a scegliere il sito per costruire la Reggia con il suo splendido giardino con fontane fu dettato proprio dallo scenario di cornice naturale offerto dai Tifatini, come sfondo al maestoso monumento, con un unico meraviglioso connubio tra paesaggio ed arte.

Ed è per questi motivi che rinnovo la sollecitazione a tutti i casertani (ma anche ai maddalonesi) ad essere più attivi e vigili per tutelare i valori ed i beni culturali fondamentali, in base ad un’etica e estetica della cittadinanza che in primo luogo rispetti le leggi e sia partecipe – nelle forme codificate – alla vita democratica e civile della nostra comunità. Ma per essere “cittadino in senso pieno” bisogna sapere interagire con la realtà culturale e con l’ambiente in cui viviamo, da cui dobbiamo sentirci stimolati ed arricchiti, in cui bisogna riconoscersi in quanto fa da sfondo della nostra storia ed identità

Per queste ragioni dobbiamo sentirci tutti (a partire degli enti e dalle istituzioni locali, che sono le più conniventi) impegnati a tutelare il nostro patrimonio – materiale e immateriale – le nostre bellezze, in luogo quelle ambientali, a partire dai Colli Tifatini, grazie anche a progetti da mettere in campo (con lapporto dell’Università e associazioni ambientaliste), volti al recupero e valorizzazione delloro habitat culturale e naturale.