PANDEMIA E BIODIVERSITA’, IL SEMINARIO CARITAS CASERTA

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Si è svolto in Rete il seminario “Pandemia e Biodiversità” promosso dalla Caritas diocesana di Caserta nell’ambito delle iniziative della Commissione “Educazione allo Sviluppo Sostenibile”, costituita con l’intento di dare un contributo alla promozione dei temi legati alla questione ambientale.

La registrazione dell’incontro è disponibile in Rete sul sito web della Caritas e all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=lM-valh0Xb4

L’appuntamento – dice Mimmo Iannascoli, Responsabile della Commissione – è servito ad avviare una discussione più consapevole circa i rischi quotidiani della minaccia alla biodiversità, all’equilibrio tra specie che deve essere assicurato sulla Terra. Salute degli esseri umani e salute degli ecosistemi sono due pilastri del nostro futuro, le pandemie come il coronavirus non sono un caso ma la conseguenza di questa continua minaccia. Cosa possiamo fare? Moltiplicare l’informazione e la conoscenza su quanto accade, ma non solo. Ciascuno di noi può e deve impegnarsi ogni giorno a pratiche minime, continue e convinte, di nuovi comportamenti che siano rispettosi dell’ambiente, per essere protagonisti nelle nostre famiglie, per esempio, di una lotta agli sprechi, alimentari e non”.

Significativo, al termine della relazione di Iannascoli, il dibattito animato dagli intervenuti: una prima e importante testimonianza di un impegno da promuovere più ampiamente in tutta la comunità cittadina.

“Per concludere, – scrive Mimmo Iannascoli nella relazione – mi piacerebbe tornare al discorso iniziale circa la volontà di dare un senso a questo incontro, che non si limitasse alla semplice presentazione di una relazione. L’idea era quella di provare a sollecitare una visione, un cambiamento di prospettiva, che si proiettasse oltre il nostro orizzonte temporale, degli scenari climatici ed ambientali, che ci attendono nel prossimo futuro. Purtroppo è ancora diffuso un atteggiamento di vivere il presente, come se non ci fosse un domani, sia pure molto spesso giustificato da vissuti personali, oppure dall’assuefazione ad una gestione esclusivamente in chiave emergenziale dei tanti eventi che irrompono nella nostra quotidianità (pandemie, crollo di viadotti, esondazioni, etc). Il rischio, infatti, è quello di scivolare verso un’attesa rassegnata, ove, “fare scelte”, “consumare”, “sprecare”, “votare”, rientrano in una gestione routinaria dell’esistente, senza chiedersi o non abbastanza, se tutto questo abbia delle conseguenze per il futuro o per l’ambiente.

Al contrario, acquisire una “visione prospettica” e consapevole, ci consentirebbe di avviare, già da oggi, quei processi di cambiamento nelle nostre modalità di consumo, cui quegli scenari sono strettamente correlati e soprattutto renderli virali, usando un termine in voga oggi ed in tema con la relazione. Non vi è dubbio, infatti, che solo una sensibilizzazione capillare ed “invasiva” può mobilitare dal basso, ampie fasce di popolazione, in grado di esercitare le dovute pressioni sui decisori politici e condizionare le scelte conseguenti. Solo agendo su entrambi questi fronti sarà possibile sperare in un’inversione di tendenza.

Diventa ineludibile, in definitiva, comprendere fino in fondo che battersi per il Pianeta, significa battersi per la propria casa, per quella che dovrà ospitare ancora a lungo i nostri figli ed i figli dei nostri figli. Allora l’invito che vi rivolgo è quello di incontrarci, di metterci insieme, di creare spazi di discussione e di riflessione su questi temi, di allargare questa magnifica platea che si è aperta oggi, anche utilizzando i social ed unendo tutte le energie e le risorse umane associative e di semplici cittadini, intorno ad un programma concreto e condiviso”.