– di Germán Gorraiz López * –
Per caos (Khaos o “vuoto che occupa un buco nel nulla”) intendiamo qualcosa di imprevedibile e che sfugge alla visione miope che solo i nostri occhi possono delineare prima di eventi che sfuggono ai parametri conosciuti perché la nostra mente è in grado di concatenare solo frammenti della sequenza totale dell’immenso genoma del caos, con cui si ricorre inevitabilmente al termine “effetto farfalla” per cercare di spiegare la vertiginosa congiunzione di forze centripete e centrifughe che finiranno per configurare il puzzle scollegato del caos ordinato che si sta sviluppando e che potrebbe portare all’utopia di una nuova era dell’umanità.
Il termine utopia (ciò che non è da nessuna parte) fu usato da Thomas More nel XVI secolo e sarebbe “l’instancabile ricerca dell’umanità dall’inizio dei tempi per un luogo o una società ideale” e nonostante la sua natura irreale, consente di riconoscere gli ideali di una società o di una comunità in un momento specifico del suo percorso storico, nonché gli ostacoli che impediscono di cristallizzare il suo sogno idilliaco. L’utopia così concepita sarebbe la via per realizzare un sogno che implicherebbe nel suo potere la capacità di diventare un atto concreto (l’obiettivo è sulla strada), essendo necessario percorrere il sentiero segnato dal poverello d´Assisi: “Si comincia facendo ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso farai l’impossibile”, il che implica una catarsi e conseguente metanoia.
Il termine Metanoia sarebbe “un’affermazione retorica usata per ritrattare qualsiasi affermazione fatta e correggerla per focalizzarla nel modo appropriato in un nuovo contesto”, che tradotto alla situazione attuale si tradurrebbe come “trasformare la mente per adottare un nuovo modo di pensare, con nuove idee, nuove conoscenze e un atteggiamento completamente nuovo di fronte all’irruzione del nuovo scenario teleonomico”. Ciò implicherebbe la doppia connotazione di movimento fisico (ripercorrere il percorso intrapreso) e psicologico (cambio di mentalità dopo aver scartato i vecchi stereotipi in vigore negli ultimi decenni) e che avrà come effetti benefici la liberazione della parte selvaggia dell’individuo originario che è rimasto accucciato in un angolo del cuore, sedato e oppresso dalla tirannia della manipolazione consumistica della società borghese occidentale di oggi. Questo processo culminerà nella comparsa di un nuovo individuo (Individuo Multidimensionale), riaffermato in una solida coscienza critica e sostenuto da valori caduti in disuso come la solidarietà e il rispetto per l’ambiente e stabilirà una nuova Era dell’Umanità dopo un tempo traumatico in cui il vecchio agonizzerà senza che il nuovo sorga.
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* Analista spagnolo di Economia e Geopolitica. Collabora, oltre a Diario SIGLO XXI, in altri media digitali spagnoli e latinoamericani come Bottup, España Liberal, Libre Pensador, Socialdemocracia.org, Alainet, CubaNuestra, Plano-Sur.org, Entorno-empresarial.com o El Mercurio Digital.