NAPOLI, I MESSAGGI NASCOSTI NEI MURALES DI JORIT

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Jorit è un artista italiano specializzato in arte urbana, conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi celebri ritratti. Nei suoi murales sono nascoste delle scritte, parole e frasi che ne ampliano il significato: nomi di persone del luogo, testimonianze e motti rivoluzionari celati sapientemente dall’artista alla luce del Sole, aiutato spesso dai componenti della sua crew, Tukios e Calaveras. Alcuni tra i messaggi nascosti più significativi sono: «Hasta siempre» nel murale di Diego Armando Maradona, «Tagliateci la testa col machete» e «Meglio sparare che sparire» nel murale di Ernesto Che Guevara, «Le vele urlano!» e «Scampia chiede lavoro» nel murale di Pier Paolo Pasolini e «Socialismo o barbarie?» in quello di Salvador Allende.

I messaggi sono nascosti ovunque sul volto ma quelli più importanti si trovano negli occhi, dove le persone inizialmente indirizzano il loro sguardo, creando empatia con il soggetto. Si tratta di scritte difficili da notare perché hanno tonalità di colore molto simili allo sfondo del murale e quindi non sono visibili né ad occhi nudi né con teleobiettivi e droni; questo accade soprattutto perché spesso dipinte in modo non lineare, oblique o a zig zag.

I messaggi erano lì da sempre, in attesa di essere scoperti. È stato durante la postproduzione di alcune foto che Vincenzo De Simone, psicologo e fotografo partenopeo, ha cominciato a notare degli strani segni sui murales: con non poche difficoltà ha scoperto che erano parole e/o frasi estremamente importanti per capire il significato dell’opera. Incuriosito, ha iniziato a fotografare ad uno ad uno tutti i murales realizzati dall’artista creando così il primo archivio fotografico al mondo di murales e messaggi nascosti consultabili sul sito web del suo progetto fotografico e di indagine psicosociale La gente di Napoli – Humans of Naples.

L’artista è rimasto incredulo e non credeva che qualcuno potesse raccoglierli: erano quasi frutto di un gioco, nati com’erano per impiegare il tempo. I nomi delle persone presenti tra questi derivavano molto spesso dalle interazioni con le persone del luogo che Jorit incontra e simboleggiano quindi il legame speciale che l’artista arriva a stringere con queste ultime. Talvolta però da queste interazioni nascono anche nuove suggestioni che Jorit decide di trascrivere nei murales.