OMICIDIO CRESCENZO LAISO, LA SVOLTA DOPO 11 ANNI: ARRESTATI I 4 KILLER

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laiso crescenzo OMICIDIO CRESCENZO LAISO, LA SVOLTA DOPO 11 ANNI: ARRESTATI I 4 KILLER
CRESCENZO LAISO

A distanza di 11 anni, arriva la svolta e a finire in manette sono in 4 gli esponenti del clan fazione Schiavone Sandokan ad essere arrestati oltre i killer che freddarono il Laiso con 13 pallottole, anche i basisti che supportarono il commando segnalando gli spostamenti della vittima. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta nella mattinata odierna, hanno eseguito nella provincia di Caserta e presso le medesime Case Circondariali di Sulmona e Saluzzo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale del riesame di Napoli, sviluppata a seguito di ricorso della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di quattro persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione di tipo mafioso (clan dei casalesi – fazione Schiavone Sandokan ) e dell’omicidio di Laiso Crescenzo, classe 1979, avvenuto a Villa di Briano nel pomeriggio del 20 aprile 2010. La misura cautelare colpisce elementi di spicco del clan, tra i quali: MARIO IAVARAZZO (attualmente collaboratore di giustizia); MIRKO PONTICELLI; NICOLA DELLA CORTE e CACCIAPUOTI BARTOLOMEO, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, dell’omicidio Laiso. La vittima fu freddata dai suoi assassini sovraggiunti a bordo di una motocicletta mentre transitava in via Castagna nel Comune di Villa di Briano alla guida di una Smart. Il Laiso nella circostanza cercò disperatamente di sottrarsi al fuoco dei killer, abbandonando l’auto e tentando di dileguarsi a piedi ma veniva raggiunto da una raffica di proiettili (per la precisione ben 13 colpi d’arma da fuoco secondo il referto dell’same utoptico) che non gli lasciarono scampo. I provvedimenti restrittivi sono il risultato di una minuziosa e certosina indagine che ha sviluppato risvolti ulteriori per una ulteiore attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, avviata nell’anno 2016, che ha consentito di accertare che Mario Iavarazzo, Mirko Ponticelli, Nicola Della Corte e Bartolomeo Cacciapuoti avevano fornito supporto logistico al commando e partecipato attivamente alle ricerche della vittima, segnalandone gli spostamenti ai killer, ovvero Mirko Ponticelli (conducente della motocicletta) e Francesco Barbato, ora collaboratore di giustizia e già indagato per il fatto in questione, individuato quale autore materiale dell’omicidio. Secondo le dichiarazioni acquisite dai collaboratori giustizia e dai risultati delle investigazioni eseguite, a dare gli ordini per l’esecuzione del raid sarebbe stato Nicola Schiavone (ora collaboratore di giustizia) figlio del capoclan Francesco detto Sandokan e il motivo che avrebbe scatenata la causa dell’omicidio è stata individuata nel fatto che il Crescenzo Laiso avesse commesso errori nella gestione dei proventi delle estorsioni, trattenendo per sé buona parte del denaro, senza versarlo nella cassa del clan. I colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere sono: Mario Iavarazzo; Mirko Ponticelli, già presso la Casa Circondariale di Saluzzo; Nicola Della Corte detenuto presso la Casa Circondariale di Sulmona e Bartolomeo Cacciapuoti.