PROTEZIONE CIVILE DI SESSA, NUOVA PUNTATA: “C’È UNA CREPA IN OGNI COSA, È COSÌ CHE ENTRA LA LUCE”

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Il Commissario Prefettizio si intestardisce e non dialoga

   –   di Giulia Bosco   –                                                                      

Protezione Civile Sessa PROTEZIONE CIVILE DI SESSA, NUOVA PUNTATA: “CÈ UNA CREPA IN OGNI COSA, È COSÌ CHE ENTRA LA LUCE”
Carmine Venasco durante un servizio di Protezione civile

 Poco meno di un mese fa, vi abbiamo raccontato (LEGGI QUI) dello strappo operato dal nucleo di Protezione Civile volontario sessano, nei confronti dell’amministrazione comunale di Sessa Aurunca guidata dal Commissario Prefettizio Andrea Cantadori & soci… (due vice-commissari, un Generale in disarmo e tre consulenti personali in materie economiche, legali e di comunicazione).

Oggi, la novità sulla stucchevole vicenda, vi parliamo della sollevazione popolare che si sta creando attorno ai volontari sessani ed al suo storico coordinatore, Carmine Venasco.

La domenica appena trascorsa, è stata di ispirazione per alcuni gruppi politici locali che, vuoi l’inerzia dettata dalla zona rossa, vuoi la giornata ventosa e uggiosa che ha costretto in tanti ad una forzata meditazione sui comodi divani casalinghi, hanno preso posizione uscendo dal solito indolente letargo chiedendo chiarimento al dott. Cantadori riguardo alla delibera n° 25 del 16 marzo 2021 con la quale si approva lo schema di convenzione con il comune di Cellole per l’utilizzo del loro nucleo comunale di Protezione Civile sul territorio sessano.

La domanda che in tanti si pongono, movimenti politici ma anche e soprattutto centinaia di normali cittadini: perché, con un nucleo locale di Protezione Civile, che da circa vent’anni opera in maniera egregia prestando riconosciuti interventi di sostegno alla popolazione locale e non (vedi impieghi nei terremoti di Umbria e Abruzzo), a titolo completamente gratuito fatte salve le spese vive per la manutenzione dei mezzi, il carburante e le assicurazioni, gli si sbatte la porta in faccia e senza alcun contraddittorio si ingaggia un gruppo di operatori esterni?

Domanda davvero semplice che prevederebbe un’altrettanta semplice risposta che però non giunge ad oramai un mese dai primi screzi tra i Commissari ed i volontari sessani.

La questione iniziò per la richiesta di un rimborso pasto da assegnare ai volontari impegnati nel servizio d’ordine al centro vaccinale del P.O. San Rocco, così come richiesto dal Vescovo Francesco Orazio Piazza e dal Direttore del Distretto sanitario Salvatore Moretta. Venasco ed i suoi, come sempre, si resero subito disponibili, ma visto l’importante impegno richiesto per il servizio d’ordine (dalle 08:00 alle 20:00) si era permesso di richiedere un buono pasto di appena dieci euro per i suoi colleghi che sarebbero stati impiegati nel servizio.

Richiesta giudicata irricevibile – e ancora non si è capito il perché – dalla gestione commissariale la quale si rivolse subito, e senza alcun confronto con Venasco, al gruppo di P.S. cellolese che accettò in men che non si dica…a dire la verità, l‘odore di “biscotto” già in quell’occasione si è sentito tutto.

Ecco quindi che è partito il tam tam social che ha messo in moto i gruppi politici locali, a partire dall’ex vice Sindaco Calenzo, proseguendo con il PD Sessano (almeno in apparenza quello “ufficiale”), poi il circolo della Lega, fino a vari rappresentanti di movimenti e gruppi sciolti. Molto bene, è sempre un sollievo per le coscienze vedere tanto attivismo e tanta attenzione alle faccende civiche; ma c’è un però…come in tutte le cose c’è sempre un però, o come diceva un tale: “C’è una crepa in ogni cosa, è così che entra la luce” (un tal Cohen ci pare…).

E allora sbirciamo in questa crepa e facciamola entrare questa benedetta luce…

Iniziamo dalla nota diffusa dal locale circolo del PD, nella quale il segretario Franco Sessa vuole augurarsi che la questione non sia solo economica in quanto il Comune spende molti soldi per cose ben più futili (cit.). Bene, non possiamo che stringerci in un solidale abbraccio con il segretario del PD, perché – lo avevamo annunciato nel precedente articolo – da qualche anno a questa parte il comune di Sessa spende un “botto” in servizi aggiuntivi espletati da società di vigilanza privata, in dettaglio: € 10.000 annui per vigilanza a beni comunali (Municipio – tutte e due le sedi – scuola San Leo e Museo civico), altri € 6.000 per gli stessi obiettivi ma ad altra soc. di vigilanza, € 12.200 annui per apertura e chiusura di alcuni cimiteri comunali, € 6.000 per il progetto “Estate sicura” nella frazione di Baia Domizia (servizio per lo più svolto nel centro negozi che notoriamente è area privata condominiale), € 16.000 per controllo varchi e misurazione temperatura nelle sedi del municipio per il solo periodo maggio-dicembre 2020 – e forse anche al mercato settimanale , ma non abbiamo evidenze – più altre sommette di tanto in tanto impegnate e liquidate alla bisogna. Un totale di oltre € 50.000 per svolgere attività che dovrebbero svolgere dei normalissimi dipendenti comunali, tipo l’apertura dei cancelli dei cimiteri o la regolazione degli ingressi agli uffici comunali in tempi di covid; non li hai i dipendenti perché sono stati “decimati” da normalissimi e prevedibilissimi pensionamenti? Il servizio avrebbero potuto svolgerlo gratuitamente i volontari della Protezione Civile (che si erano già resi disponibili a farlo) e invece no, appaltiamo le società di vigilanza. Altra spesa inspiegabile è quella relativa all’affidamento del servizio di affissione dei manifesti, che prima veniva svolto da un dipendente comunale e da un anno circa viene assegnato ad una delle solite cooperative tuttofare pagate dai cittadini. Potremmo proseguire ancora a lungo con le “spese futili” citate dal segretario del PD, peccato però che siano tutte spese iniziate dalla passata amministrazione targata PD ed avallate da funzionari comunali di chiara targa PD… vedete che la luce inizia ad entrare?

Restando in tema di Protezione Civile più persone hanno supposto la presenza di una “manina” nascosta, artefice dello strappo conclamatosi tra il Commissario Prefettizio ed i locali volontari di P.C., ma leggendo la delibera della discordia questa “manina” non ci pare tanto nascosta: “…Vista I’allegata proposta di deliberazione predisposta dal Responsabile del Settore Area Vigilanza concernente I ‘oggetto…il responsabile del settore, propone al commissario di deliberare…firmato, il funzionario responsabile…ecc ecc”. questo responsabile del settore, un nome e cognome ce l’ha eccome, si tratta del nostro immarcescibile dott. Pasqualino Emerito, comandante della Polizia Municipale, responsabile dell’area legale e, dulcis in fundo, responsabile della Protezione Civile comunale.

Il Dott. Emerito, gioverebbe tenerlo sempre a mente, per brevità di narrazione è un funzionario abusivo e a dirlo non siamo certo noi, ma fu l’Autorità Nazionale Anti Corruzione con propria delibera n.737 del 2018 (LEGGI QUI) firmata dal dott. Raffaele Cantone cittadino onorario di Sessa Aurunca; ragion per cui, sarebbero da giudicarsi inefficaci tutte le determinazioni da lui disposte – anche con ingenti esborsi finanziari per le casse dell’Ente. Di questo fatto però, sia l’ex Sindaco Silvio Sasso del PD che il segretario del circolo PD pare non ne abbiano mai tenuto conto…non ne tiene minimamente conto neanche il Commissario Cantadori, il quale tempo fa si era lasciato andare a considerazioni importanti su presunte “rendite di posizione” di cui godrebbero taluni senza gettare lo sguardo su quelle di cui godono suoi importanti dipendenti…chissà cosa ne penserà della faccenda ANAC-Emerito il Generale Sorbino, consulente di Cantadori in tema di legalità presso il comune di Sessa Aurunca? Il Generale ha voce propria oppure il suo incarico è solo un’utilità personale per fare curriculum? Staremo a vedere…ma intanto la crepa si fa sempre più larga ed entra sempre più luce.

Premesso che un funzionario direttivo di categoria D3 – quale è il dott. Emerito – costi mediamente alle casse del nostro comune tra i 3.500-4.000 euro al mese, appare abbastanza chiaro a molti che il dott. Emerito si è prefissato l’obiettivo di colonizzare a modo suo il municipio sessano godendo di piena autonomia di movimento e di spesa, e lo sta facendo a suon di cappellate, che per amore di cronaca ve ne ricordiamo solo qualcuna di quelle che abbiamo puntualmente raccontato al tempo debito: uno dei primi atti fu quello di sistemare qualche autovelox qui e lì sul territorio comunale per fare cassa, indicando in bilancio somme interessantissime che avrebbero dovuto raddrizzare le finanze comunali salvo poi disattendere completamente le previsioni (può essere definito un falso in bilancio?), ma come previsto dal CCNL di categoria sono somme che contribuiscono ai progetti incentivanti in favore della Polizia Municipale; Sessa ridotta prima ad un circuito di formula uno con la striscia selvaggia che auto sessa PROTEZIONE CIVILE DI SESSA, NUOVA PUNTATA: “CÈ UNA CREPA IN OGNI COSA, È COSÌ CHE ENTRA LA LUCE”imbiancò il centro storico per poi essere rimossa pochi giorni dopo e successivamente trasformata in una sala da bowling dopo aver posizionato decine e decine di birilli bianchi in cemento con una frequenza come se fossero margherite (molti dei quali proprio sotto casa di Carmine Venasco – coincidenza?), anche quelli in gran parte rimossi; poi ci fu la faccenda della residenza fasulla in un fabbricato quasi diruto ma certamente inabitabile di proprietà di un suo vigile urbano e gentile consorte (falso in atto pubblico con l’aggravante che a commetterlo sia stato un funzionario di Polizia, locale ma sempre Polizia). E anche qui saremmo curiosi di conoscere il parere del generale Sorbino; la copertura, mediante un verbale di servizio un po’ fantasioso, di un suo vigile che sfasciò una macchina di servizio mentre rientrava a Sessa (a forte velocità, mentre pioveva, sulla famigerata via Raccomandata) dopo essere stato a casa propria a farsi i beneamati fatti suoi…ma il vigile in questione era il proprietario della casa presso la quale il comandante aveva eletto falsa residenza – coincidenza; poi ci fu il caso del maresciallo dei vigili condannato per reati di abusivismo edilizio che mai fu destinato ad incarichi diversi da quelli di Polizia Municipale, come prevederebbe la norma e la cautela…ma quel maresciallo era prima il papà del vigile sfascia macchine e proprietario di case diroccate, e poi si sarebbe assunto la responsabilità del danno provocato dalle strisce da gran prix, tanto di lì a poco sarebbe andato in pensione e chi s’è visto s’è visto; in fine, la recentissima vicenda dei paletti “piantati” come carote in piazza Duomo: brutti e non attinenti al luogo, storti, e disallineati, tanto da richiedere il solito intervento bis per mettere una toppa che è sempre peggiore del buco. Operazione la cui responsabilità porta sempre più netta la firma del nostro Emerito su interessamento diretto del Vescovo in persona.

Ora voi lettori vi chiederete, ma che c’azzecca questo excursus sulla carriera sessana del dott. Emerito, con la questione protezione Civile?

Le “cappellate” appena descritte, hanno generato nel tempo diversi malumori che talvolta sono stati espressi al diretto interessato, il quale pare non gradisca critiche nonostante i “peccatucci” commessi; critiche che pare siano state legate al dito a filo doppio ed alla prima occasione…si sciolgono i nodi!

Tornando al PD sessano, ci sentiamo di suggerire cautela nelle proprie uscite (rare) pubbliche, perché a quanto pare, è vero che le delibere portano la firma del Commissario & soci…ma vengono scritte e proposte da manine locali, troppo organiche proprio al PD; come nel caso del nostro dott. Emerito, il quale non ha mai fatto mistero sulle proprie simpatie per l’area di centro sinistra essendo stato più volte anche sindaco del proprio paese, manifestando vicinanza all’onnipresente dominus del PD Gennaro Oliviero per conto del quale, qualche tempo fa, corse in soccorso del Sindaco di Portico di Caserta con un incarico aggiuntivo avendo, quel sindaco, bisogno di personale per sopperire a carenze organiche…come si chiama quel sindaco: Giuseppe Oliviero, fratello del nostro Presidente del Consiglio Regionale al quale Emerito è molto legato da affetto politico. Proprio il Presidente Oliviero fu lo sponsor di Emerito per favorirgli la transumanza dal comune di Francolise a quello di Sessa quando era sindaco il suo fedele esecutore (all’epoca) Silvio Sasso.

Ecco, in conclusione di questa nostra lunga e tediosa narrazione, restiamo in trepidante attesa di un sussulto proveniente dalla casa comunale…dott. Cantadori noi ci siamo sempre quando c’è da dare a Cesare quel che è di Cesare, senza timori reverenziali per nessuno e senza tema di smentita…lei c’è?

“…C’è una crepa in ogni cosa, è così che entra la luce, è così che entra la luce, è così che entra la luce…”