ASL, POSIZIONI ORGANIZZATIVE…IL DG RUSSO METTE NELL’ANGOLO I SINDACATI

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(f.n.) – Se la storia della sanità territoriale casertana, non fosse un aggregato incolore di piccole storie opache, richiedenti asilo ad un pietoso silenzio, certe decisioni inusuali e le improvvise rigidità del Direttore Generale dell’Asl, verrebbero salutate con “ola” di giubilo e fiaccolate…ma la puntuale registrazione dell’applicazione quotidiana del “sistema”, non consente illusioni e quando abbiamo appreso che il Dg dell’Asl Ferdinando Russo, aveva rivoluzionato, senza tanti complimenti, i metodi tradizionali, che per anni hanno visto l’assegnazione strategica delle posizioni organizzative del comparto, “opportunamente” concordata tra direzione generale e sindacati, cameratescamente seduti allo stesso tavolo, non abbiamo pensato neppure per un attimo, che si stesse inaugurando una nuova era gloriosa, in cui sarebbe stato privilegiato solo ed unicamente il merito…Giammai!…Dopo aver letto le graziose disposizioni del Dg, abbiamo semplicemente arguito, che questa partita, Ferdinando Russo la voleva giocare da solo a tutto campo, dosando i suoi favori secondo il caso e la convenienza. La prima riunione con le organizzazioni sindacali, per la definizione del regolamento relativo all’attribuzione degli incarichi di funzione, è stata organizzata nella saletta delle riunioni di Via Unità Italiana, rigorosamente “non” a norma, dal momento che la saletta è priva di uscite di sicurezza ed al suo interno pare vi fossero circa 50 persone, alla faccia delle norme anticovid…tanto per gradire. Il Dg Russo ha dunque “illustrato” per l’occasione, un suo personale regolamento che individua i settori in cui è prevista l’attribuzione delle funzioni ed i relativi importi. Per la selezione dei candidati idonei, il regolamento prevede un avviso pubblico interno ed ovviamente la nomina di una apposita commissione, che avrà la facoltà di attribuire un punteggio massimo al candidato, pari a 100 punti, così ripartito: curriculum, max 35 punti e colloquio o prova teorico-pratica, max 65 punti.  Ca va sans dire che, se un candidato possiede 26 lauree, 18 master ed un bagaglio stratosferico di esperienza, parla cinese e all’occorrenza si esprime in esperanto, potrebbe essere agevolmente scalzato e superato da un altro con un numero assai inferiore di titoli e qualità, ma con super eccellenti doti dialettiche ed espressive…la qual cosa tradotta in termini accessibili al volgo, può leggersi nella maniera seguente: la solita manfrina prevede che, se uno ha lo sponsor giusto, l’altro può fare anche le “capuzzelle d’angelo”, ma rimarrà al palo, perché i 65 punti attribuiti al magico colloquio, saranno quelli che faranno la differenza, come sempre e come al solito. Cambia semplicemente la mano che gestisce il potere, ma il metodo è sempre lo stesso…cambia soltanto, al momento, il peso specifico di qualcuno, ma la sostanza è sempre la stessa ed anche la qualità del risultato, sarà sempre la stessa: volgarmente clientelare, subdolamente nepotistica, banalmente partigiana…morale: come al solito si privilegia qualsiasi cosa che non abbia nulla da dividere con il merito, del cui spessore non interessa un bel niente a nessuno. Del resto, se a qualcuno pungesse vaghezza di non essere d’accordo e come al solito pensasse di alzare il dito per protestare, dovrebbe spiegarci innanzitutto, l’utilità di quei 65 punti attribuiti al colloquio…o no? Siamo sempre pronti a ricrederci…ma fino a qual momento…I metodi discutibili che hanno consentito ai sindacati nel tempo, di orientare le vele a loro piacimento e persino la direzione del vento in alcuni casi, si sono rivoltati contro gli inventori stessi del sistema, ma non c’è nulla in questo apparente cambiamento che generi sano entusiasmo…Resta da scoprire con calma e riflettendo attentamente su fatti e vicende e retroscena,  cosa ci sia alle origini di questa rivoluzione e quali siano le reali intenzioni del Dg …e quali siano le vere motivazioni che hanno portato la direzione dell’Asl, a tagliar fuori i sindacati da ogni decisione…perché… nonostante ci si affanni e ci si arrabatti a dimostrare che esistano ancora margini di discussione, la verità è questa: i sindacati sono fuori e il tutto dovrà compiersi entro 18 mesi applicando il CCNL del 2018…intanto coloro che al momento occupano le posizioni organizzative rimangono in carica e continuano a percepire le indennità previste. E per il momento, in attesa di comprendere a fondo, cosa stia bollendo in pentola…hasta la vista companeros!