PANDEMIA E RINVIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE

0

Di Nicolò Antonio Cuscunà

)

Causa la pandemia, le elezioni amministrative sono state rinviate dalla primavera all’autunno 2021. Chi se ne avvantaggerà? Premesso, le lunghe attività elettorali causano stanchezza e noia, incertezze e scoramento negli elettori, col conseguente aumento del partito del “non voto”. Oltre un anno di “drammatica pandemia”, dall’incerta conclusione , non aiuta a fare chiarezza né oculate  future scelte. La disponibilità di tempi più lunghi, comunque, potrebbe avvantaggiare chi gestisce l’amministrazione attiva. La macchina amministrativa, spesso lenta e sconnessa, nella circostanza, viene “oliata ” , concretamente o apparentemente migliorata. Il potere logora chi non ce l’ha. Quello casertano è un laboratorio politico strano, quasi incomprensibile. Il centrosinistra, con riserve e tentennamenti, ripresenta l’avvocato Carlo Marino. L’occupante lo scranno di sindaco procede a ritmo sostenuto in una campagna elettorale senza risparmiare risorse. Macchina tritura ossa organizzata da palazzo Castropignano. Il PD, partito di cui Marino è fondatore, continua ad avere fibrillazioni interne e provenienti dagli alleati. Veritiere o pretestuose, Italia Viva dell’avvocato Giuseppe Altieri, tenta il distinguo da Marino, il quale, senza distrarsi,  continua dritto distanziandosi da tutti. Gli appelli all’unità delle sinistre, contro i pericoli delle “destre” , lanciate dal segretario del PD casertano, non servono ad alcunché . A sinistra di Carlo Marino rimane tanta carne a cuocere. Sortirà arrosto, carbone o solo fumo , è ancora presto a dirlo. I distinguo, lontani e antagonisti dall’avvocato di Puccianiello,  ci sono e si fanno sentire . Le differenze,spesso, servono solo ad alzare il prezzo per trovare l’alleanza. Problemi locali o nazionali, ci penseranno Renzi, Calenda e Fratoianni.  Conteggi matematici, differenti e da sommare, col “radicalismo-chic, salottiero e identitario “,  saranno tirati, ma non si sa quando. Gli antagonisti al marinismo becero e fascista, sono intenzionati a vendere cara la pelle, perlomeno fino al ballottaggio. In questo scenario, la città non partecipa, sonnacchiosa subisce. Marino ed i suoi supporters, politici e privati, invadono il web di attivismo social-amministrativo, fuori dal normale, senza vergognarsi né “badare a spese”, dei contribuenti. I casertani, ignari, distratti, partecipati o allertati sono “altra cosa”.Nell’allestimento dell’affresco casertano, il centrosinistra ha quasi concluso “sinopie e preparato i “cartoni”. Al  contrario, il centrodestra non ha ancora la contezza (consapevolezza)  di partecipare al “concorso” per dimostrare di volere amministrare.  Centrodestra ufficiale, quello dei blasonati, quello dei depositari del verbo. Centrodestra dei contenitori-partito rappresentanti di “idee e progetti”. Centrodestra zeppo di figure istituzionali-rappresentative, di politici di grido e alla moda, per dirla alla politichese : “Il centrodestra dei padroni dei voti ” è latitante . Centrodestra ancora impegnato ad osservare, meditare, scrutante senza agire. Non se ne comprende il motivo, se derivato dal volere soppesare gli avversari esterni, oppure timorosi d’andare alla “pesa elettorale” e palesare muscoli di cartone. Centrodestra ufficialmente assente, ufficiosamente impegnato a non fare percepire  a Roma e in loco, la sconfitta elettorale cui si appresta  lasciando perdurare  l’attuale  vuoto di idee e azioni. Il rinvio delle elezioni, potrebbe favorire il centrosinistra?Alla disastrosa vacanza annunciata dalla destra ufficiale e griffata, spontaneo  fiorisce il “civismo d’area”. Civismo aconfessionale, liberal-sociale, ricusatore degli steccati casa-partito , privo d’interessi partigiani , dal muso duro e dal linguaggio spicciolo e popolare,  non disposto a condannare Caserta ad altri 5 anni di “disastro Marino”. L’aggregante operazione ” CIVICA “, posta in essere dal già sindaco Pio Del Gaudio, rappresenta una valida proposta per ritornare alla saggia e competente amministrazione pubblica. Del Gaudio, caparbio e costante, sostenuto da 8 liste, tecnici e professionisti, artigiani, operai e gente comune, macina consensi. Conoscitore della macchina amministrativa comunale, forte delle esperienze professionali e precedenti esperienze politico-amministrative,  temprato dall’aver subito angherie e ostracismi,dalle quali ne è uscito vincitore,  rappresenta la speranza per i casertani desiderosi di “ripartire alla costruzione” della  Caserta del Recovery Fund senza distruggere quella ricevuta in eredità dai loro Padri.In precedenti circostanze abbiamo affermato: “chi ha tempo non perda tempo” ,hiaro riferimento al centrodestra casertano da lungo periodo giacente in “coma profondo”. La storia insegna che l’essere temporeggiatori non garantisce la vittoria di scaramucce , battaglie e guerre. Le elezioni politico-amministrative non sono guerre, sono programmi  da creare, discutere e palesare per ottenere consensi. Programmi da realizzare col lavoro di “donne e uomini credibili”,  investiti da consenso elettorale e non dalla nomina dei padroni dei voti. Cinque anni di amministrazione Carlo Marino hanno dimostrato cosa significa compravendita di voti, incapacità di certi consiglieri scalda poltrone, mercato delle vacche e riciclaggio dei solitivi noti. Il disastro Marino va addebitato in equa parte a tutti i gruppi e consiglieri presenti nell’assemblea comunale. Nessuno escluso.Amministrare una città, sofferente strutturalmente e socialmente, come Caserta non è da tutti. Scrivere un programma non è come comporre il “libro dei sogni; selezionare competenze rappresentate da donne uomini non è come raccattare figuranti da vestire in maschera per la fiera del paese. Il centrodestra casertano ha il dovere d’informare del proprio operato svolto e da svolgere, solo così potrà ispirare fiducia. La destra casertana Lega, F.d.I. e F.I.- ha il dovere di confrontarsi con la città e con le forze politiche civiche che in città sono una concreta grande risorsa.Evidenziati e perdurando i problemi, il centrodestra casertano, ostinandosi arroccato nella fortezza  a difesa del “deserto dei Tartari (Dino Buzzati 1940) si assumerà la responsabilità dell’eventuale disastrosa riconferma di Carlo Marino a sindaco.Sempre disponibili al confronto.